19 Marzo 2010

Ridotte le aree dove si può praticare la caccia e meno cacciatori nelle riserve

Sarà ridotta la superficie del territorio agro-silvo-pastorale del Friuli Venezia Giulia sulla quale è possibile praticare l’attività venatoria.
L’applicazione di una recente sentenza della Corte Costituzionale (la 165 del 2009) in tema di riparto della competenza legislativa tra lo Stato e le Regioni in materia di caccia, ha infatti imposto alla Regione la necessità di rispettare i nuovi limiti dettati dal massimo organo giudicante della Repubblica.
La sentenza della Corte – fa sapere l’Agenzia regione cronache – ha infatti stabilito che nel Friuli Venezia Giulia, realtà nella quale l’intero territorio era stato sottoposto dalla normativa nazionale al regime giuridico di Zona faunistica delle Alpi, sia rideterminata la densità venatoria, ovvero sia ridotta la superficie sulla quale si può praticare la caccia, e nel contempo sia diminuito il numero di licenze per ciascuna riserva.

“L’Amministrazione regionale – precisa l’assessore alle Risorse Agricole, Naturali e Forestali e alla Caccia, Claudio Violino – per poter rispettare le nuove prescrizioni sta così delineando le prime azioni in tal senso”.
“Il primo passo – specifica Violino – è stato quello di aggiornare la superficie del territorio agro-silvo-pastorale regionale, delimitando nel contempo la Zona faunistica delle Alpi, e fissando i criteri per l’individuazione delle aree da precludere alla caccia”.
“Le valutazioni dei tecnici – aggiunge l’assessore – hanno comportato la riduzione di oltre 50 mila ettari del territorio agro-silvo-pastorale della pianura da destinare alla caccia nella prossima stagione venatoria (2010/2011)”.

E’ in corso nel contempo la ridefinizione della densità venatoria nelle riserve di caccia. E ciò sempre al fine di ridimensionare la pressione venatoria con lo scopo di evitare conseguenze negative sul patrimonio faunistico del Friuli Venezia Giulia.
L’ultimo passo dell’azione volta all’adeguamento della nostra realtà alla decisione della Corte Costituzionale, sarà quello di rideterminare il numero massimo di cacciatori per ciascuna riserva di caccia.
Potranno beneficiare di deroghe alla riduzione dei permessi di caccia nelle riserve, coloro che risiedono da almeno tre anni nel Comune sul quale intendono praticare l’attività venatoria.
Deroghe anche per quanti, a prescindere dalla residenza, vorranno cacciare con un permesso annuale, rilasciato dal direttore di ciascuna riserva, previa consenso dell’assemblea.

1 commenti a Ridotte le aree dove si può praticare la caccia e meno cacciatori nelle riserve

  1. Danilo Ulcigrai ha detto:

    Meno mal: con l’aria che tira in Italia a causa dela nova proposta de lege sula caccia la vedevo nera.

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