Qui di seguito il manifesto del comitato triestino per lo sciopero del primo marzo.
1 marzo 2010 sciopero degli stranieri
Stranieri non tanto dal punto di vista anagrafico, ma perché estranei al clima di razzismo che avvelena l’Italia del presente.
Cosa succederebbe se i quattro milioni e mezzo di immigrati che vivono in Italia decidessero di incrociare le braccia per un giorno? E se a sostenere la loro azione ci fossero anche i milioni di italiani stanchi del razzismo?
Un giorno senza di noi è una giornata di sciopero delle fabbriche e delle cooperative, dei cantieri e dei braccianti, uno sciopero delle badanti e degli ambulanti, un giorno in cui chiudere i nostri negozi e non andare a scuola.
Preparata dalla Turco-Napolitano, la legge Bossi-Fini con il “contratto di soggiorno” per lavoro ha creato – accanto alle molte figure della precarietà contrattuale – lavoratori e lavoratrici altamente ricattabili perché precari anche dal punto di vista del diritto di restare: chi perde il lavoro perde anche il permesso di soggiorno. La clandestinità non viene combattuta ma prodotta.
Questo meccanismo perverso, oltre a condannare centinaia di migliaia di persone ad un’esistenza in bilico, innesca una dinamica di concorrenza al ribasso che certamente non avvantaggia nemmeno i lavoratori italiani.
Ma i migranti non sono “macchine da lavoro” sono persone, con desideri, sogni, progetti, vite.
Per tutti questi motivi occorre sviluppare un forte movimento che ponga al centro un preciso obiettivo: slegare immediatamente il permesso di soggiorno dal contratto di lavoro.
Il primo Marzo 2010, noi migranti e noi italiani assieme, scenderemo nelle strade per dire che solo lottando possiamo mettere fine alle discriminazioni e alle diseguaglianze sociali.
Sarà una giornata per cominciare a superare diffidenze e paura. Per uscire dal silenzio.
Costruiamo insieme una grande mobilitazione, rendiamoci visibili in mille modi e in mille forme.
Il modo migliore per realizzare un sogno è quello di svegliarsi
P. Valery
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