29 Dicembre 2009

Elezioni presidenziali in Croazia: perde la destra, ballottaggio a sinistra

L’agenzia ApCom racconta che il socialdemocratico Ivo Josipovic (SDP, opposizione) è arrivato in testa alle elezioni presidenziali di ieri in Croazia e affronterà al secondo turno il sindaco di Zagabria, Milan Bandic, candidato indipendente. Il candidato Andrija Hebrang, in carica Hdz cioè del partito al Governo, ha ottenuto il 12,3%. Ivo Josipovic è professore di diritto internazionale e ha raccolto il 32,4% dei suffragi, mentre Milan Bandic ha ottenuto il 14,8%. Il secondo turno fra i due candidati, entrambi filo europeisti e fautori dell’ingresso della Croazia nell’Unione europea, è previsto per il 10 gennaio.

I commenti di Osservatorio Balcani:

Josipović ha ottenuto un risultato molto convincente che gli fornisce grandi opportunità di vittoria al secondo turno. Tutti i sondaggi pre elettorali avevano previsto la sua vittoria, mentre gli analisti politici avevano dichiarato che una più alta sarebbe stata l’affluenza alle urne più peso avrebbe avuto la sua vittoria. Tuttavia, l’affluenza è stata piuttosto bassa: solo il 44 percento, il dieci percento in meno rispetto alle ultime presidenziali tenutesi nel 2005, quando il presidente Mesić aveva battuto l’attuale premier Jadranka Kosor. Gli analisti sono concordi: la bassa affluenza alle urne è un chiaro indicatore della profonda delusione, o persino repulsione, dei cittadini croati nei confronti della politica e dei politici che guidano il paese.

Ora, però, la questione più importante è vedere chi vincerà al secondo turno. L’analista politico del quotidiano “Jutarnji list”, Davor Butković, afferma che dovrebbe accadere “una grande sorpresa, quasi un miracolo” per far sì che Josipović non vinca al secondo turno. Tra i colleghi di partito di Josipović, che hanno seguito con lui i risultati elettorali, sono state date le seguenti motivazioni: oltre il doppio dei voti dati a Josipović rispetto a Bandić e il vantaggio psicologico che sicuramente influenzerà gli elettori, in particolare quelli che non sono andati a votare al primo turno. Solitamente al ballottaggio gli elettori sono più inclini a dare il loro voto al vincitore del primo turno. Così infatti è stato in tutte le elezioni presidenziali tenutesi fino ad ora in Croazia.

Anche Milorad Pupovac, vicepresidente del SDSS, forza parlamentare dei serbi di Croazia, ritiene che Josipović abbia grandi possibilità di vincere al secondo turno: “La spaccatura della destra è tale che sarà molto difficile ricomporla, cosa che rende la vittoria di Josipović al secondo turno praticamente certa”. Pupovac crede che sia impossibile che gli elettori che hanno votato i candidati della destra adesso decidano di votare per Bandić, il quale in campagna elettorale, ma anche prima in molte sue uscite pubbliche, ha strizzato l’occhio alla destra. Bandić è noto per aver organizzato a Zagabria, nella piazza centrale, in occasione del giorno di commemorazione dei soldati croati, un concerto del controverso cantante Marko Perković Thompson, già bandito dal territorio di alcuni paesi europei a causa della sua dichiarata simpatia per l’ideologia ustascia.
[…]
Il quotidiano sloveno Žurnal 24, ha sottolineato la differenza tra i due candidati che gareggeranno per la poltrona presidenziale in modo del tutto esplicito: ha definito Josipović un signore di tutto rispetto, e Bandić come Al Capone.

Debora Serracchiani del Pd, ha commentato, ripresa dalle agenzia:

”L’Unione Europea guarda con molto interesse alle elezioni presidenziali che si stanno svolgendo in Croazia. Rimane ancora aperto a Bruxelles un certo numero di capitoli di mediazione sulla strada che conduce all’adesione della Croazia e l’accelerazione necessaria puo’ venire anche dall’impegno europeista del presidente che uscira’ dal ballottaggio.

Ho fiducia che le residue divergenze con la Slovenia saranno superate e che la Croazia potra’ metter mano alle riforme politiche e sociali richieste per l’adesione alla UE, affrontando al contempo la grave situazione economica che si e’ abbattuta sul Paese. E’ proprio in frangenti difficili come queste che non bisogna sottovalutare fenomeni come la scarsa affluenza alle urne”.

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18 commenti a Elezioni presidenziali in Croazia: perde la destra, ballottaggio a sinistra

  1. asem ha detto:

    Insomma niente di nuovo nei Balcani. Fin’ora dalla caduta del regime comunista in Jugoslavia in nessuna repubblica non è MAI stato ancora eletto un presidente che non derivi direttamente o indirettamente dal vecchio partito comunista, ne in Slovenia, ne in Croazia, ne in Serbia , ne in montenegro, ne in Macedonia.
    Sono passati già 20 anni ma sembra che si dovrà aspettare almeno altri 20.

  2. asem ha detto:

    Poi citare fonti che dicono di Josipović come di “un signore di tutto rispetto” mentre Bandic – che era il cavallo di battaglia fino all’altro ieri dello stesso partito di Josipovic (BAndic ha restituiro la tessera dei socialisti prima della tornata elettorale) – come simpattizante degli ustascia mi sembra come se si seguisse le vecchie defenestrazioni politiche jugoslave (accusandolo ovviamente di simpatia ustascie per farlo fuori).
    Bandic non vincerà perche l’affluenza sarà bassa e i fedeli del PARTITO non deluderanno.
    Insomma dopo Tudman – il generalissimo di Tito e il funzionario di Tito Mesic seguirà questo. Insomma niente di nuovo.

  3. Luca ha detto:

    “Sono passati già 20 anni ma sembra che si dovrà aspettare almeno altri 20.”

    Non si capisce.. aspettare cosa? Che vincano gli ustascia?

  4. asem ha detto:

    Luca, gli ustascia? nemmeno per sogno, cosa centrano gli ustascia? dimmi solo un politico croato che si dichiara ustascia, allora berlusconi è un fascista, la merkel una nazista, Sarkozy un collaboratore ecc. ecc. io ho solo detto che nenache questa volta nei Balcani no sarà eletto un presidente che non abbia un diretto collegamento con il vecchio partito comunista, ho fatto una constatazione.

  5. asem ha detto:

    Luca, ma tu credi veramente che in Croazia se un politico non è di derivazione comunista deve essere sicuramente un ustascia?
    perche? spiegami?

  6. asem ha detto:

    luca perchè un socialista come Milosevic non è ugualmente radiacale , pericoloso?

  7. Luca ha detto:

    ma no Asem..
    Dicevo sole che se ha perso la destra, o perderà.. e comunque tu dici che era di derivazione comunista.. e vince la sinistra, che è di derivazione comunista.. allora chi dovrebbe vincere per non esserlo?

  8. asem ha detto:

    questo non te lo so dire,…veramente.

  9. marisa ha detto:

    Del resto, la Democrazia Cristiana, per quanti decenni ha regnato in Italia? Ed è ancora viva e vegeta anche se con altro nome…

  10. effebi ha detto:

    divertente che si parli ancora di comunismo e fascismo in croazia come nei balcani.
    divertente perchè chi lo fa dimostra di non avere ancora capito che entrambi (comunismo e fascismo) sono solo pretesti e paraventi per gestire il potere
    tito era un comunista !? 🙂 (lo stesso stalin non era così certo…)

    mesic era un comunista !? ci dimentichiamo allora che mesic passo per l’HDZ per poi nuovamente risciacquarsi e passare disinvoltamente ancora dall’altra parte…

    il nazionalismo croato (necessario a qualsiasi candidato che si voglia …candidare) si veste di comunismo o di fascismo a seconda del momento o della convenienza. risultano pertanto patetici, di conseguenza, anche gli “anti” …antifascisti o anticomunisti non fa differenza.

    i giochini continuano con Bandic, ennesimo politico croato “cambiacasacca”

    a quanto pare però destinato al successo è Josipović (coerentemente comunista… per ora…)

    @marisa , la solita, che anche parlando di croazia cerca il peluzzo nell’occhio italiano…. l’italia, che uscì sconfitta dal conflitto mondiale fu da subito tra i fondatori della nuova europa…la croazia si trastullava con difese popolari e pionieri che sventolavano bandierine rosse al passare del maresciallo

    in italia da sempre si è avuta la possibilità di votare per varie formazioni politiche
    …monarchiche, post-fasciste, comuniste, ultra comuniste, socialiste, socialiste democratiche, liberali, repubblicane e persino democristiane…

    in croazia ancora oggi si può votare per un solo partito, quello dei camaleonti. e non a caso la croazia è ancora in attesa alla porta europea.

    con mio gran dolore per la povera istria, che non ha nemmeno un ospedale degno di questo nome (benchè d’estate il numero dei turisti sia pari a quello dei residenti)

  11. Alessio ha detto:

    Questa però sarebbe una vera svolta a sinistra, perchè, seppure derivanti dal Partito Comunista, gli altri presidenti appartenevano a formazioni politiche non più riconducibili direttamente alla sinistra, mentre Josipovic appare un socialista (o post-comunista) convinto. Questa è una vera svolta a sinistra.

  12. effebi ha detto:

    insomma dopo anni di finti comuinisti, finalmente uno…vero ?! 🙂

  13. asem ha detto:

    effebi, condivido abbstanza il tuo post, però dimentichi che HDZ è il PARTITO DEMOCRATICO CROATO che ovviamente si trova a “destra” in quanto a “sinitra” è già tutto occupato.

  14. asem ha detto:

    Alessio, svolta(?), se svolta è, è sicuramente tutta interna alla sinistra….., più che svolta è NOSTALGIA , più l’Europa si avvicinerà più nostalgia ci sarà. più che un problema politico – l’entrata dei balcani nell’EU – è un problema CULTURALE.
    Ma di questo c’è ne renderemo conto tra qualche anno. L’Eu è vista in due modi nei Balcani. Chi è culturalmente conservatore – (“dal punto di vista italiano potremmo dire di destra in un certo senso, ma non è così”) che è in minoranza vede l’ Eu come baluardo di tradizioni, cristianità, contro l’avanzata del “neo-liberismo” e “globalismo” mentre chi è culturalmente di sinistra (dal punto di vista italiano potremmo dire di sinistra in un certo senso, ma non è così”) che sono in maggioranza l’EU e sinonimo di €€€.€€€.€€€.

  15. Alessio ha detto:

    Si, svolta. Anche se sempre di carattere risalente alla sinistra, è però indiscutibile che Mesic fosse considerato un candidato centrista, Sanader premier della destra, come la Kosor. Quindi avere eventualmente un presidente eletto dell’Sdp è da considerarsi a mio parere come una svolta, magari volta alla nostalgia, ma pur sempre una novità relativa.

  16. effebi ha detto:

    a me pare che in croazia ci sia solo molta confusione (non solo politica)

    ieri sanader ha provato a rientrare, oggi lo hanno sbattuto fuori dal partito.

  17. istro ha detto:

    Dice Serracchiani:””L’Unione Europea guarda con molto interesse alle elezioni presidenziali che si stanno svolgendo in Croazia. Rimane ancora aperto a Bruxelles un certo numero di capitoli di mediazione sulla strada che conduce all’adesione della Croazia e l’accelerazione necessaria puo’ venire anche dall’impegno europeista del presidente che uscira’ dal ballottaggio.”
    Capitoli di mediazione: voglio l’elenco. Anche quando la Slovenia bussava alle porte dell’UE c’erano capitoli di mediazione…..
    Ne propongo uno: i beni immobili “liberi”, mai nazionalizzati dalla ex YU, intestati a cittadini italiani. Ma forse questo non conta, per le lobbies politiche ed economiche, e anche per una buona fetta di concittadini italioti. E allora…W l’Europa.
    Che poi governi in Croazia la destra o la sinistra, cambia ben poco. Penso che ai Croati -e anche agli Sloveni – “nongliepuòfregardimeno” chi governa in Italia. Pensateci, è la realtà.

  18. toro seduto ha detto:

    asem

    Mai sentito parlare di paranoia?

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