7 Dicembre 2009

Acegas alla quarta sconfitta di fila, depressione e richiami storici..

foto A.Barzelogna

foto A.Barzelogna

Il valore dell’avversaria…
Spesso in questi due anni trascorsi con coach Bernardi al timone della squadra biancorossa la stampa in generale ha fatto fatica a riconoscere i meriti delle avversarie di Trieste, anche perché….era lo stesso Bernardi a farlo anticipando tutti!
Posto che ogni allenatore mette in gioco il minimo sindacale di “catenaccio mediatico”, e considerando che l’anno passato veramente poche erano le squadre con il roster, il tasso tecnico e professionale dell’Acegas Aps, questa stagione è d’obbligo un distinguo, e per essere chiari: Trento, Verona e Treviglio sono più forti di Trieste!
Questo non vuol dire che le società hanno speso più di Trieste, non vuole neanche dire che non si poteva portare a casa qualche vittoria in match giocati molto bene (vedi Trento), però quando registri come ottavo uomo Alfredo Moruzzi, quando puoi tenere Minessi e Degli Agosti a 17 e 10 minuti sul parquet senza pagar dazio, capisci che il roster degli avversari è completo e ben strutturato, senza poi contare giocatori classe ’89 come Da Ros capaci da soli di impensierire mezza Acegas.
C’è poco da fare, la A Dilettanti vuol dire anche questo, qualità e non solo quantità come in serie B!

Tutti assenti, ma proprio tutti!
E’ forse un impressione ma la desertificazione del Palatrieste sta ampliandosi di domenica in domenica, perdendo dirigenti e tifosi più caldi, mantenendo l’oasi dello zoccolo duro dei 1500-1700 spettatori annoiati sulle tribune, presenti solo per amore del basket che sarà, gli ultimi capaci di infervorarsi e fischiare per uno spettacolo non all’altezza, molto più di qualunque dirigente…
Il Presidente Dipiazza, Massimo Paniccia, il consulente operativo Matteo Boniciolli…quale può essere il messaggio alla tifoseria, ai giocatori, agli imprenditori, mancando alle partite della squadra, soprattutto in un momento difficile come questo?

Aggrappati alla storia, ma il terreno di “battaglia” è diverso…
Sembra un deja vu,  le sconfitte di fila patite la scorsa stagione sembrano riproporsi con imbarazzante puntualità e con presupposti molto simili: squadra incapace di assestare il break decisivo per vincere le partite, avversarie più “affamate”, giocatori in un calo di rendimento.
Dalla situazione negativa lo scorso anno venimmo fuori con uno straordinario vigore, rafforzati in tutto, con un Andrea Gennari in più e l’esplosione di Marco Spanghero; tutti segnali che possono sollevare un leggero ottimismo negli appassionati di basket triestini, non fosse che però il “contorno”, la categoria con tutto quello che ne consegue. L’impressione è che dopo quasi un girone d’andata scivolato via, pur considerando un tasso tecnico abbassato rispetto gli anni scorsi, in A Dilettanti non vi è possibilità di scampo all’esperienza di certi giocatori definiti “di categoria” e un tasso fisico una scala superiore, caratteristiche che, se accorpate, non lasciano spazio a ingenuità palesate da Lenardon e soci.
Omegna, Ozzano, Forlì….tre sfide non avendo niente da perdere!

Linguaggi del corpo…una sentenza!
Tutto, ma proprio tutto si può dire di tecnico-tattico sulle squadre allenate da coach Bernardi, ma non che siano prive di mordente e di cattiveria agonistica. Quando anche si analizzano le sconfitte, si può prescindere da un tiro sbagliato o una palla persa ma non dall’atteggiamento: segnali allarmanti per la prima volta si sono registrati sotto le volte del Palatrieste, esattamente due, cioè due palloni perse e cinque “statuine” che non tornano in difesa…
Vanno “bene” le sconfitte, non linguaggio del corpo passivo!

Raffaele Baldini (www.cinquealto.blogspot.com)

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