5 Novembre 2009

Sagrado presenta il diario di guerra di Giuseppe Gismano

“Un libriccino consunto, slabbrato, sbiadito dagli anni. È la cronaca dell’esperienza umana di Giuseppe Gismano, richiamato sagradino dell’esercito imperiale, nella fase centrale della Grande guerra. La stesura del quadernetto ha inizio il giorno di Santo Stefano del 1915 e, tra ampie pause temporali, termina nell’ottobre 1917.”

Inizia così l’introduzione di Angelo Visintin al diario di guerra di Giuseppe Gismano, barbier in quel di Sagrado. Il quadernetto, recuperato diversi anni fa grazie alla disponibilità della famiglia Gismano e all’attenzione della bibliotecaria Aleksandra Devetak, ora grazie all’impegno del Comune di Sagrado e del Consorzio culturale del Monfalconese, è diventato un elegante volume della collana “Archivio della Memoria”: oltre 120 pagine, illustrate con una serie di foto di famiglia, raccontano la vicenda dell’autore nel periodo 1916-17, anni duri, anni di guerra. Volume che verrà presentato sabato 7 novembre, alle 19, nella sala polifunzionale del Comune di Sagrado.

“Nato nel 1877 e deceduto nel 1956, Giuseppe Gismano ha condotto il suo itinerario di vita a Sagrado. Un’esistenza come tante altre, la sua, ai margini della grande storia ma, per i ruoli svolti, di una certa esposizione sociale nel paese. Giuseppe infatti fu barbiere e sarto, accompagnò da organista le funzioni religiose e diresse il coro parrocchiale, partecipò attivamente alla vita sociale e pastorale della comunità, anche in qualità di membro dell’Azione Cattolica. Ebbe moglie, della cui morte e dell’affetto premuroso nutrito per lei troviamo traccia nell’agenda, e sei figli. Di lui e dei familiari le immagini non abbondano, mentre le notizie tramandate dai discendenti appaiono inevitabilmente dilavate dalla regolarità dell’esistenza e dalla tardiva attenzione per il diario, a lungo confinato nel riposto dei ricordi di famiglia. Le traversie del conflitto, prima come militare del «Servizio treno» poi al campo profughi di Wagna, in qualità di lavorante per la produzione di guerra, rappresentarono una fase di allontanamento e di discesa nel campo dell’ignoto (…) Era la condizione della più parte dei suoi commilitoni, contadini artigiani operai…”

A conclusione sarà proposta la degustazione di alcuni piatti tipici, citati nel diario di Giuseppe Gismano, preparati da Laura Tamanini con la collaborazione della Pro loco di Sagrado: minestra di zucchine, zuf di semolino, zuf di pangrattato, verze con carne, pane nero.

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