Scrive Corriere.it: uno dei motivi della dichiarata necessità di decimazione di 75 orsi, secondo il Governo, “riguarderebbe il loro habitat concentrato in un’area ristretta: una zona a sud est della Slovenia (confinante con la Croazia) più piccola della Corsica. E sì che, ogni anno, 25 di loro muoiono— secondo le stesse stime governative slovene — a causa di incidenti d’auto e di treno”.
Continua il sito di via Solferino:
La caccia all’orso, infine, sarebbe giustificata dai danni inferti all’agricoltura: nel 2008, quantificabili in 450.000 euro. Argomentazioni fuorvianti—insiste il Wwf —. Buona parte degli orsi abbattuti, con la scusa dell’alta concentrazione, in realtà si sposterebbero in altri luoghi, se fosse loro permesso. Rocco suggerisce la pianificazione territoriale e vedrebbe bene un nuovo insediamento di orsi bruni nell’area di Tarvisio, su tre confini: Slovenia, Austria, Italia.
Ma come si concilia la protezione con la potenziale pericolosità degli orsi anche per l’uomo? Risponde il responsabile del Wwf: «In Slovenia, l’unico caso di aggressione umana recente si è verificato, a causa di un incauto avvicinamento ai cuccioli. Così, è scattato da parte dell’orso l’istinto di difesa. In Italia, invece, sono decenni che non si registrano episodi analoghi».
Quest’ idea è folle.
Penso che l’Italia non abbia nulla da insegnare in questo campo.
Ma 75 orsi bruni xe più de 100 cinghiai?
ve consiglio de veder la pagina del Corriere al riguardo, con una cartina della Slovenia che arriva almeno fin a Monfalcon