Corrispondeva indennità e rimborsi spese al posto dello stipendio. La Guardia di finanza ha scoperto il meccanismo illecito messo in atto da parte di un'azienda goriziana del settore manufatturiero.
Il meccanismo illecito – spiegano le Fiamme gialle – è ampiamente noto e frequentemente oggetto di contestazione nell’ambito delle verifiche fiscali sviluppate dai finanzieri: in tal modo, infatti, da una parte il datore di lavoro provvede effettivamente ad erogare al lavoratore dipendente, in termini quantitativi, l’entità stipendiale dallo stesso maturata, dall’altro comprime il carico fiscale…
correlato su tale reddito, atteso che, trasformando fittiziamente parte del medesimo in indennità di trasferta (ovviamente per trasferte mai effettuate), tale importo diviene non più imponibile ai fini delle imposte sui redditi, se opportunamente contenuto entro i limiti previsti dalla normativa fiscale.
In questo caso il contribuente sottoposto a verifica fiscale aveva corrisposto compensi irregolari nei confronti di 76 dipendenti, evitando di versare all’Erario ritenute d’acconto per un importo prossimo ai 250mila euro.
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