4 Ottobre 2013

Dall’eccesso di proteine animali danni alla salute e all’ambiente

Dopo i postumi e l’alito pesante di Gusti di frontiera, la città torna sui temi del Festival vegetariano, aspirando ad   un fegato nuovamente leggero e attivo: e siccome il fegato è organo di pensiero, anche i pensieri sostenuti da un’alimentazione vegetariana si aprono più facilmente a considerazioni etiche ed olistiche.
Un po’ in sordina, in verità, in questi giorni a Gorizia stanno avvenendo cose ( si parla ma anche si mangia) organizzate nell’ambito della Settimana vegetariana mondiale. ( Veramente onnivora questa città, ma per fortuna che c’è E’Storia, dove si è serenamente legittimati a non pensare al cibo e si digiuna serenamente tra un appuntamento e l’altro,  a dimostrare che non di solo pane, verdurine, soia, salsicce e birra viviamo qua sull’estremo confine)
Le iniziative promosse dall’Associazione Veganima in collaborazione con l’associazione Vegetariana italiana, “Ahau eventi olistici” e con il patrocinio della Provincia di Gorizia e dell’Ass isontina, propongono oggi , alla Mediateca Ugo Casiraghi, alle 17.30,  un film che nei suoi contenuti coincide significativamente al fatto che oggi, 4 ottobre, San Francesco, è anche la Giornata mondiale degli animali.
Il film si intitola A delicate balance, ed è un documentario basato su interviste a medici, nutrizionisti e ricercatori di varie università nel mondo
che spiega i meccanismi che intercorrono tra alimentazione e  comparsa delle malattie, specie quelle moderne dovute al consumo delle proteine animali. Di cui l’occidente sembra non poter fare a meno in quantità che vanno ben oltre gli effettivi bisogni nutrizionali, quasi a compensare una fame archetipale, un imprinting dell’essere umano originariamente affamato sulla soglia della sua caverna e oggi finalmente satollo
Vengono trattati il tema dell’impatto devastante sull’ambiente degli allevamenti (il gas metano prodotto dagli allevamenti di bovini e ovini è considerato il maggior responsabile dell’effetto serra ) e della pesca, nonché quello etico sulla sofferenza degli animali allevati. Sullo sfondo di queste considerazioni vorrei suggerire ai non vegetariani ( tra i quali sto anche io) di preoccuparsi seriamente su come si faccia a portare  un manzo da quaranta a cinquecento e passa chili in quattrodici mesi. Servono spaventose quantità di mangimi ( contenenti anche mais e proteine animali di indescrivibile provenienza)  che non sono composti da ciò che in natura un ruminante mangerebbe per suo gusto e per sua salute ( e questo richiede l’impiego di enormi quantità di chimica farmacologica): e siccome stiamo in catena alimentare, l’ultimo anello siamo noi e la nostra salute. In più,  dobbiamo ricordare che se tutti i cereali che ci portiamo via dai Paesi terzi per trasformarli in bistecche e salsicce
restassero a sfamare i popoli che li hanno visti crescere un miliardo almeno di  persone non soffrirebbe la denutrizione. Quindi, benvenute a queste occasioni di conoscenza e di dibattito, visto che ormai  è d’obbligo per tutti, certamente senza dover aderire  al veganesimo,  una
riconsiderazione della nostra alimentazione e delle filiere agro-zootecniche che la sostengono.

31 commenti a Dall’eccesso di proteine animali danni alla salute e all’ambiente

  1. ufo ha detto:

    Completamente d’accordo: è per questo che intendo contribuire anche personalmente alla tutela ambientale smaltendo la maggior quantità possibile di queste proteine dannose attraverso il mio tratto digerente. Domenica grigliata?

  2. Paolo Nanut Standrez-Gorica-Gorizia ha detto:

    @1 per nulla spiritoso. Poi ognuno fa quello che vuole della sua salute, ci mancherebbe ma posso dirti che da quando ho abbandonato la carne rossa e la bianca la mangio una volta al mese, mi sento veramente meglio anche di umore.

  3. Fiora ha detto:

    qualche volta ci penso, ma rimango onnivora.Di
    carni rosse comprese.
    non vuole essere una spiritosata,né chissà quale asserto…soltanto un’affermazione per dare il via ad un ipotetico test tra commentatori, per confrontarci.
    Per ora siamo due carnivori abituali ad uno “pentito”

  4. Paolo Nanut Standrez-Gorica-Gorizia ha detto:

    Poi qualche nutrizionista mi ha fatto notare e devo dire che è vero, non mangiando la carne rossa di conseguenza non mangi zuccheri, in quanto non ne senti l’esigenza. Tutto parte dal cervello. Che poi lo zucchero sia un killer di cui si nutrono le cellule tumorali è provato. Ecco perchè quando si fa la PET viene iniettato il glucosio. Le cellule tumorali sono come vi ricordate il gioco pacman? Vanno alla ricerca di zuccheri. Tornando allo zucchero andate a leggervi il sito http://www.nutrizionenaturale.org/alimentazione-zucchero-killer-silenzioso/

  5. bob ha detto:

    tanto finiamo tutti la, distesi o in cenere!!!

  6. lia ha detto:

    personalmente non mangio carne da due anni e mezzo e sto benissimo. sono cambiati soprattutto gli odori corporei e l’energia, mi sento molto più vitale!
    i primi tempi, invitata a cena, davanti a una succulenta grigliata non ho voluto offendere la padrona di casa che non era stata avvisata che non mangiavo carne, (qcn disse “Non quello che entra nella bocca rende impuro l’uomo, ma quello che esce dalla bocca rende impuro l’uomo!”)
    ma poche ore dopo… che nausea!!!

  7. dimaco ha detto:

    I vegetariani, e la loro fazione più radicale, i vegani, irritano qualsiasi chef si qualche valore. Per me la vita senza brodo di vitello, lardo di maiale, salsicce, interiora, porzina, o l’odore del formaggio non varrebbe nemmeno la pena di essere vissuta. I vegetariani sono nemici di tutto quello che c’è di buono e di decente nello spirito umano, un affronto a. quello che io considero il puro piacere del cibo. Queste teste vuote credono che il loro corpo sia un tempio che non deve essere inquinato dalle proteine animali. E’ più sano, insistono, anche se tutti i camerieri vegetariani si ammalano solo alla minaccia di un raffreddore. Oh li accontenterò, rovistero’ e troverò qualcosa per nutrirsi, per preparate un “piatto vegetariano” , se è questo che vogliono. 50 dollari per poche fette di melanzana grigliata e di zucchine andranno più che bene, i miei piatti costano.

    antony bourdain chef del LesHalles brasserie di NY

  8. capitano ha detto:

    Hitler iera vegetarian e astemio. Basta.

  9. Jasna ha detto:

    Non sono capace di essere vegetariana, ma cerco di limitare il consumo di carne il più possibile. Putroppo odio cucinare e pranzo via tutti i giorni, perciò spesso prendo qualche panino di cartone al supermercato con qualsiasi farcitura.

    Elimino volentieri i latticini e la carne di maiale, invece.

  10. Paolo Nanut Standrez-Gorica-Gorizia ha detto:

    Pur non mangiando carne, insaccati a casa, se capita essere fuori invitato a qualche festa e mi trovo la fetta di salame, mica non la mangio, son vegetariano, ma mica mona. Quel che xe bon, xe bon. Una volta ogni tanto non succede niente.

  11. Paolo Geri ha detto:

    Essendo già sufficentemente “estremista” in politica 🙂 diffido dagli estremismi alimentari. Non sto nè dalla parte delle braciole al sangue nè dalla parte dei vegetariani. I vegani però gli considero una autentica “setta” pericolosa per la salute. Però la domanda di fondo cui nessuno ha mai saputo rispondere è qual’ è “l’ eccesso di proteine animali” ? Come viene quantificato ? E da chi ? Dovrebbero farlo i dietologi ma anche loro litigano continuamente a seconda delle rispettive convinzioni, più che delle prove scientifiche. Forse è dunque bene mangiare quello che ci fa sentire bene e ci soddisfa. Perchè mangiare, come bere un buon bicchiere di vino, deve essere anche una gioia non solo una necessità.

  12. martina ha detto:

    Io mangio perchè devo.Se non mangi non stai in piedi. Pane e pomodoro è meglio, ma se capita pane e salsiccia è uguale se conosco la provenienza e la composizione della salsiccia.
    C’è gente che non mangia perchè non può, non c’è pane, né pomodoro, né salsiccia, né quella del contadino né quella così piena di conservanti da garantirci, insieme agli antibiotici nei mangimi degli animali, la mummificazione gratuita dopo il funerale.
    Se mangiasse anche solo una ciotola di grano cotto sarebbe piena di gioia. Quel grano che noi usiamo per ingozzare gli animali destinati alla nostra alimentazione: Ecco, qua risiede la definizione di “troppe proteine animali”, per me, e il limite tra quello che una terra è in grado di produrre per alimentare chi ci vive sopra e quello ( il troppo) che una società invece andare a procurarsi altrove, perchè non sa o non vuole produrselo a se.

  13. Kaiokasin ha detto:

    A casa la carne è pressochè inesistente. Anche un buongustaio, dotato di un po’ di fantasia, può sbizzarrirsi in mille piatti senza bisogno di metterci in mezzo la carne. Invece sul pesce confesso di non essere mai riuscito a farne a meno (ma almeno ho eliminato il tonno e qualche altra specie a rischio). In giro, se capita qualcosa di buono, mangio anche un po’ di carne, anch’io sono contro gli integralismi. Da qualche mese ho sostituito il latte della mattina con latte di soia (bio o comunque no ogm) e ne sono molto soddisfatto, con il caffè non si fa quasi caso alla differenza e si parte molto più leggeri.

  14. Paolo Geri ha detto:

    Il problema della fame nel mondo non si risolve – secondo me – con una visione pauperistica del cibo e invitandoci ad una solidarietà “al ribasso”. Altra questione è il tema degli aiuti alimentari.
    Non ci vedo nulla di male a nutrire i polli che mangio con il grano. Qui da noi nella nostra cultura alimentare si è fatto sempre così e non vedo perchè dovrei cambiare. Personalmente mangio molto pesce perchè fa parte della mia cultura alimentare familiare e nessuno mi costringerà a mettermi a mangiare soia.

    Ma soprattutto non mangio solo perchè se no non sto in piedi. Mangio (se posso quello che mi piace) appunto perchè mi piace, mi fa star bene psicologicamente prima ancora che fisicamente. E non ci trovo niente di male in questa “visione” e ruolo del cibo e del bere. Dovrei forse bere solo acqua ?

    Quello che a me comunque interessa è l’ equilibrio di proteine necessario e se possibile ideale al nostro organismo. E su questo non ho mai avuto risposte precise o meglio non contradditorie dagli unici che possono dirlo e cioè i medici.

  15. Paolo Nanut Standrez-Gorica-Gorizia ha detto:

    Dipende poi da che mangime danno ai polli. Comunque per saltar dal palo in frasca, tornando da Gusti di Frontiera ho provato disgusto nel vedere gente che stava al mc Donald a mangiar schifezze. Ma almeno 3 giorni all’anno potrebbero mollare quel posto in cui non ci entrerei neanche se mi costringessero con la camicia di forza

  16. ufo ha detto:

    Decisamente a proposito i termini di derivazione religiosa usati nel descrivere le credenze (o superstizioni) vegetofaghe. La similitudine è evidente: un gruppo più o meno organizzato si autoconvince, pur in assenza di qualsiasi motivo razionale o basato su dati scientifici, che un determinato modo di agire sia in qualche modo necessario e psicologicamente appagante. Nulla di male in ciò: la libertà di religione non è subordinata alla fondatezza logica o alla sensatezza dei principi proclamati. Come i preti cattolici riescono da un paio di millenni a convincersi di essere moralmente superiori al condato per il fatto di astenersi (in teoria) dai rapporti intimi con altri esseri umani ed i testimoni di Geova si atteggiano a puri col rifiutare le trasfusioni di sangue, così i fanatici del vegetarianesimo affettano una pretesa superiorità etica basandosi sulle proprie credenze, e guai all’infedele che fa notare che si tratta di credenze basate su ben poco di concreto.

    Piccola nota ai vegetariani che leggono queste righe: sono certo che siete fondamentalmente brave persone, non dubito delle vostre buone intenzioni, nè del fatto che molti di voi abbiano un feedback positivo dall’astenersi dai čevapčiči: non siamo fatti tutti allo stesso modo, ed anche i celiaci trovano giovamento dall’astenersi dal glutine, e un miliardo e mezzo di cinesi fa bene a non consumare derivati del latte in quanto non muniti degli enzimi necessari a digerirli.

    Ma come un celiaco non ha motivo di atteggiarsi a santo per la sua dieta, ed un cinese ha ben poco da rinfacciare a noi consumatori di mozzarelle e fontina, altrettanto fuori luogo è questo vostro modo di autoconsolarvi davanti agli odori di una bistecca alla griglia; ancora più puerile , e controproducente, è tentare di sostenere questo genere di argomento con uscite come quelle descritte nel post – decisamente facili da sbugiardare.

    Un paio di esempi a caso: l’affermazione che, cito, »il gas metano prodotto dagli allevamenti di bovini e ovini è considerato il maggior responsabile dell’effetto serra« è una classico caso di interessato stiracchiamento di un argomento: in realtà (dati EPA) il 78% dell’effetto serra è dovuto all’anidride carbonica derivata dalla combusrione di idrocarburi; il metano rappresenta la maggior parte di quel che rimane, ma solo il 28% di esso è di origine animale, la maggior parte del metano che sfugge nell’atmosfera deriva dalla decomposizione della vegetazione (compresa quella del permafrost in via di scioglimento); fatti i calcoli solo il 6% dell’effetto serra è causato da metano di origine animale, dato che comprende tutte le specie ruminanti, che siano di allevamento o scorazzino libere per le foreste come i cervi. Siamo ben lontani dal “maggior responsabile”, direi.

    Altra presa in giro: »tutti i cereali che ci portiamo via dai Paesi terzi«, dove il termine Paesi terzi è stato evidentemente scelto per la sua assonanza con il termine di Peasi del terzo mondo… Consiglio di dare un occhiata alle istruttive statistiche globali, così poi mi venite a spiegare quali sarebbero esattamente i paesi che troverebbero tale gran giovamento dal non esportare le loro 0 tonnellate di cereali.

    Sunto finale: sono contento che essere vegetariani funzioni per voi, superstizione o meno che sia, ma nel momento in cui vi atteggiate a moralmente superiori e fate proselitismo senza averne fondati motivi diventate nient’altro che l’ennesimo culto, ed io mi diverto a picconare religioni.

    Avrete notato che ho caritatevolmente omesso di usare l’affermazione secondo cui »il fegato è organo di pensiero«; sarebbe come sparare sulla Croce rossa, tanto si presta a facili battute.

  17. dimaco ha detto:

    mi pare ovvio che se si mangia una bistecca da due kg di peso, mezzo kg di patate fritte o al tegame fa male alla salute. ma una cosa equilibrata con vicino le verdure non fa male. anche esagerare con il vino fa male. i vegetariani o vegani rappresentano una fetta di mercato a cui venire verdure pseudonimo a prezzo elevato ma sopratutto integratori vari senza i quali finirebbero in ospedale molto presto. complessivamente i vegani spendono più soldi in integratori che noi carnivori in carne ogni anno. altro discorso è la qualità della carne.per fortuna si riesce ancora ad avere accessi a carne pulita. perché pensate che fanno tante storie sulle macellazione a casa. se io allievo a casa so cosa l’animale ha mangiato durante la crescita ed è sicuramente più sano di quello comprato in qualche discount.

  18. martina ha detto:

    @ 16. Non sto a discettare sul perché il fegato è organo di pensieri, non credo ti interessi. Ricordo solo il collegamento, molto usato nella tradizione popolare e nella letteratura, tra l’eccesso di preoccupazioni e il mal di fegato. E un uomo che ha fegato è un uomo che agisce senza stare troppo a pensare ai rischi e ai pericoli.
    I dati che ho riportato sono stati forniti da Mario Tozzi, anche, ma non solo, nella recente conferenza di Gorizia, e sono tratti da “Il dilemma dell’onnivoro”, Michael Pollan, Adelphi.

  19. Jasna ha detto:

    @16 ufo

    Ho tanti amici vegetariani e vegani, da quel che vedo la questione ambientale e di salute è del tutto secondaria rispetto alla scelta di non uccidere animali (puoi dimostrare che in realtà non è vero che si ammazzino animali, per mangiare carne? O che il fatto che muoiano sia una storiella messa in giro dai siti vegan?).

    E’ verissimo e ho provato in prima persona il fanatismo e senso di superiorità di molte di queste persone. Coglionarli tutti in blocco per colpa di alcuni estremisti non è una grande impresa, però… senza contare che attaccarli sul sito dei magnaluganighe nostalgici austroungarici è fin troppo facile, caro picconatore. 😉

  20. isabella ha detto:

    Un libro che tratta in maniera approfondita e interessante gli effetti delle proteine animali sull’organismo è “The China Study” dei dottori Campbell.

  21. ufo ha detto:

    @Jasna: anch’io ho amici di varie convinzioni politiche e religiose, alcune assai più strampalate della media. La maggior parte di loro ha ben che rinunciato a tentare di convertirmi al culto di turno. Riguardo ai vegetariani non mi pare proprio di aver sparato nel mucchio, anzi. Mi sono limitato a mettere alla griglia quelli che, non paghi del proprio benessere personale, sentono l’impellente necessità di infastidire il prossimo loro non con il – dopotutto ragionevole – argomento del non uccidere animali, ma con argomenti pseudo-scientifici come quelli elencati. Forse lo avrai notato anche tu: quelli che decidono di anteporre la vita dell’animale alla propria salute alimentare raramente ti guardano male se fai una scelta diversa. Sono gli altri che devono per forza convertire il genere umano all’insalata, costi quel che costi.

    Incontrovertibile il fatto che la polpetta nel piatto provenga da un animale morto: ci mancherebbe altro. Hai idea della difficoltà pratica di convincere una mucca adulta a starsene ferma sopra una griglia accesa per il tempo necessario alla cottura? Si può morire di fame nel frattempo…

    D’altro canto, se uno prende atto del fatto che il sapiens sapiens risulta essersi trovato più o meno in cima alla catena alimentare, nutrirsi di animali diversamente vivi è pienamente parte dell’eredità del genere umano, ed almeno in Europa una certa attenzione viene posta anche riguardo al benessere degli animali. Vuoi mettere, al confronto, la selvaggia brutalità di mangiare, per esempio, ciliegie colte dall’albero? Che tu ci creda o no, c’è gente che lo fa davvero: strappano le palle ad un albero ancora vivo!!! E come se non bastasse, se le mangiano sotto gli stessi occhi della loro vittima, il povero ciliegio incolpevole!!! Non c’è mostro dei film di fantascienza che arriverebbe a tanto! 🙂

    @martina: il libro che citi è molto interessante (specialmente la parte dove il protagonista imbraccia l’archibugio e va a caccia del suo prossimo pasto) ed è sostanzialmente una critica dell’industria alimentare, non del consumo di carne. Su questo sono pienamente d’accordo: sapere l’origine di quel che mangiamo è importante, ed è sicuramente un bene che certe pratiche diffuse oltreoceano siano ben che vietate in Europa.

    Riguardo all’organo del pensiero così come sviluppatosi nella sottospecie sapiens patocus triestinibus è sicuramente a grave rischio: ma il rischio proviene assai più dall’assunzione di succo d’uva fermentato (sicuramente vegano, organico, a chilometri zero e senza coloranti ne conservanti) che dall’alimentazione a base di gulash e brodo di pollo.

    Queste brevi note sono state scritte, a perenne illuminazione dei posteri, dopo una cena che casualmente non comprendeva alcun tipo di animale morto. Ditemi voi se si nota la differenza. 🙂

  22. dimaco ha detto:

    ma davvero i ga el coraggio de strappargli le bale al albero e magnargh sotto el naso? che brutalità. e pensar che in Giappone i masturba le krave per far in modo che la carne no la sia stresada. parlo del manzo de Kobe che ghe da bira e xe operai specializzadi a menare la viola al bovino. no scherzo. ma te sa, i giapponesi i xe sai strani.

  23. Fiora ha detto:

    @21
    “il rischio proviene assai più dall’assunzione di succo d’uva fermentato”.
    Un solo quesito, Ufo: perché te ga messo sto sacrosanto asserto fra parentesi,cavandoghe evidenza?
    Rimedio mi: IL RISCHIO PROVIENE ASSAI PIU’ DALL’ASSUNZIONE DI SUCCO D’UVA FERMENTATO.
    E…quotissimo tutto el tuo post!

    PS:Urremenghis che in politica par che divergemo un bicc . Bon indiferente! Capita anca “fora” e amicizia e stima resta comunque

  24. Kaiokasin ha detto:

    No, non ci siamo proprio. Io come ho già detto non sono un integralista mangio pesce e se proprio capita in giro anche un po’ di carne, ma cercare di far passare i vegetariani per una setta di fanatici è una sciocchezza grande e grossa. In una società tradizionale, diciamo anche solo 100 anni fa, quanta carne si consumava e com’era allevata? (si potrebbe anche aggiungere, quanti eravamo?) Bisogna prendere coscienza che il modello attuale è totalmente insostenibile. Non c’è solo la produzione di CO2. C’è il consumo d’acqua (con enormi parti del pianeta che non ne dispone), coltivazioni industriali di mais, con contorno di pesticidi e macchinari che consumano petrolio e producono CO2, non per dar da mangiare alla gente ma alle bestie (è immorale!). C’è l’eliminazione di enormi aree di foresta per far posto all’allevamento estensivo di bovini (io ho girato parecchio per l’America Latina e ho visto la foresta “mangiata” dai pascoli) e l’eliminazione di aree naturali per far posto a colture industriale (banane, palma da olio, ecc.ecc.). Potrei continuare a lungo, guardatevi almeno questo link http://www.wwf.it/il_pianeta/sostenibilita/one_planet_food/

  25. capitano ha detto:

    Intoniamo un bel coro ai poveracci: ora che avete ottenuto la bistecca con cui sfamare i vostri figli è ora di pentirvi.

  26. marco ha detto:

    Non credevo che i vaccini fossero ancora così importanti e invece leggo su Focus che salvano ancora tante vite e al contrario di quanto si pensi non scatenano malattie autoimmuni.Giusto non mancare di farli.

  27. martina ha detto:

    @ 24. A proposito di acqua. Vandana Shiva ha raccontato non molto tempo della regione dell’India dove la Coca Cola in due anni ha esaurito le falde da cui la popolazione locale attingeva l’acqua. E, secondo Vandana Shiva, adesso le donne si fanno chilometri e chilometri per l’approvvigionamento. Ma noi perché dovremmo preoccuparcene quando beviamo la Coca Cola mentre loro non bevono nemmeno l’acqua?

  28. isabella ha detto:

    @26 marco i vaccini non fanno venire malattie autoimmuni?

    http://casabenessere.wordpress.com/2013/04/26/vaccinazioni-quello-che-non-ci-viene-detto/

    http://www.thelivingspirits.net/php/stampa.php?id_articolo=192

    e ci sono tantissimi altri articoli.

    Dico solo che hanno effettuato degli studi che hanno evidenziato la correlazione tra persone vaccinate per l’epatite B e malattie neuro-muscolari come fibromialgia, sclerosi e miofascite macrofagica.
    Io sono vaccinata e ho la fibromialgia.
    Chissà….

  29. isabella ha detto:

    @26 marco
    Avevo scritto un bel post con dei link interessanti, ma è sparito.
    Prova a cercare correlazione tra vaccino epatite B e malattie neuromuscolari come miofascite macrofagica, fibromialgia,….

  30. isabella ha detto:

    Boh magia….ora è comparso 😀

  31. Jasna ha detto:

    @28 isabella
    Anche io e i miei fratelli siamo vaccinati perché uno dei nostri genitori è portatore sano (presa lavorando in ospedale… !).
    Per ora tutti bene… :-O

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