23 Ottobre 2012

Ciriani sull’intervento in Val Rosandra: “Se non fossimo intervenuti e fosse accaduto qualcosa, di chi sarebbe stata la responsabilità?”

L’intervento della Protezione Civile in Val Rosandra è stato fatto nell’ambito dell’operazione Alvei Puliti dopo anni di mancata manutenzione e di ripetuti eventi alluvionali, su richiesta del sindaco di San Dorligo della Valle, primo responsabile della pubblica incolumità. A quell’intervento sono seguite polemiche e una denuncia contro i responsabili della Protezione Civile da parte di alcune associazioni ambientaliste, fra cui il WWF. In proposito desideriamo puntualizzare alcuni aspetti”.

Ha esordito così il vicepresidente della Regione e assessore alla Protezione Civile, Luca Ciriani, alla conferenza stampa convocata nella sede della Protezione civile regionale a Palmanova e alla quale hanno partecipato anche numerosi volontari che presero parte a quella operazione “ma che sono sempre pronti – ha sottolineato Ciriani – a intervenire per aiutare gli altri nelle difficoltà: in regione, ma anche altrove in Italia e se occorre all’estero. È di ieri la chiusura a Mirandola del campo che la Protezione Civile del Friuli Venezia Giulia ha gestito per mesi a favore delle popolazioni terremotate dell’Emilia, raccogliendo la gratitudine unanime”.

Per il vicepresidente il problema è che in Italia gli interventi si fanno sempre “dopo” che è accaduto un disastro, mai prima come prevenzione: in un decennio nel Friuli Venezia Giulia ci sono stati 13 eventi calamitosi per una spesa, si calcola, di oltre 1 miliardo e 800 milioni di euro fra danni e spese per il ripristino.

“Nella vicenda della Val Rosandra, allora – ha puntualizzato Ciriani – gli ultimi interventi risalivano a oltre 10 anni fa; già negli anni ’60 c’era stata una vittima e i guai idrogeologici si ripetevano: crediamo di aver compiuto il nostro dovere intervenendo”.

Per quando riguarda la vicenda giudiziaria “rispetto alla quale attendiamo con serenità gli esiti”, il vicepresidente della Regione ha affermato che “non chiediamo trattamenti diversi rispetto agli altri cittadini, ma che le regole siano uguali per tutti. Ciò a nostro parere non è avvenuto perché i peritinominati dalla Procura (i prof. Ezio Todini e Dario Gasparo) risultano essere in qualche modo vicini alle posizioni del WWF; perché gli esiti della perizia è finita sui media prima che venisse resa nota alle persone coinvolte”.

“Non ho, non abbiamo problemi a confrontarci e crediamo nel lavoro della magistratura, ma in questa vicenda mi pare – ha continuato Ciriani – che siano entrati in gioco alcuni aspetti ‘politici’: ho l’impressione che si voglia infangare la Protezione Civile regionale, una struttura che in Italia tutti ci invidiano. Funzionari e volontari non possono essere definiti ‘vandali’. Sono state diffuse cifre non vere circa la spesa sostenuta per l’intervento in Val Rosandra: quella vera è di 19 mila euro, compresi i panini che i volontari hanno ricevuto come unico compenso”.

Il direttore dell’Ispettorato delle Foreste di Gorizia e Trieste, Aldo Cavani, ha quindi illustrato l’intervento effettuato in Val Rosandra da quella struttura regionale fra il 1998 e il 2002 “in tutto simile a quello effettuato nel marzo scorso a difesa di un territorio delicato”.

Da parte sua il prof. Paolo Paronuzzi, autore di uno studio idrogeologico sulla Val Rosandra, si è soffermato su alcuni aspetti tecnici della questione, sostenendo che “il rischio idrogeologico in quella zona esiste ed è potenzialmente pericoloso”.

Da parte del vicesindaco di San Dorligo della Valle, Antonio Ghersinich, è stata espressa gratitudine per l’opera svolta dalla Protezione Civile con la speranza che l’intervento di manutenzione possa continuare in futuro. Anche il collegio di difesa del vicepresidente Ciriani e degli altri indagati, per bocca dell’avv. Luca Ponti, è intervenuto per alcune puntualizzazioni di carattere giuridico.

Il vicepresidente Ciriani ha concluso con una riflessione: “se non fossimo intervenuti e fosse accaduto qualcosa, di chi sarebbe stata la responsabilità? In questa circostanza abbiamo letto tante cose relative alla tutela di flora, fauna, ambiente ecc. Non una sola voce abbiamo sentito o letto relativa alla tutela della vita umana”.

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14 commenti a Ciriani sull’intervento in Val Rosandra: “Se non fossimo intervenuti e fosse accaduto qualcosa, di chi sarebbe stata la responsabilità?”

  1. cicci budicci ha detto:

    Ha proprio ragione Ciriani!
    Tra l’altro egli non cita, per un’esagerata modestia, le due esondazioni del 1984 e del 1996 dove persero la vita alcune migliaia di persone.
    In quei tragici giorni l’irrefrenabile torrente, che pareva il fiume Colorado in piena, travolse col suo ribollire l’intera città di Trieste. Già in quell’occasione l’attuale assessore Ciriani fu insignito dalle più importanti onoreficenze per aver salvato da sicuro annegamento gli stessi Mikez e Jakez.

  2. MassimilianoR ha detto:

    ma si rende conto di quello che sta dicendo? meno male che le elezioni si avvicinano.

  3. capitano ha detto:

    E basta con questo pregiudizio neanche troppo latente nei confronti dei vandali.

  4. sfsn ha detto:

    ma quando mai un politico come lui se ciapa la responsabilità de qualcossa?

  5. gigi ha detto:

    …..speriamo che abbia almeno l’umiltà di non presentarsi alle prossime elezioni, perchè dopo affermazioni simili…..se invece si candida, aime la realtà per lui sarà molto dura

  6. giorgio (no events) ha detto:

    Dopo la sentenza del tribunale dell’Aquila, sarebbe stato opportuno che Ciriani dicesse che il blitz in Val Rosandra fu soltanto uno show, una “operazione mediatica” che, vista la reazione popolare, è finita male.

  7. ufo ha detto:

    Sono commosso dalla preoccupazione dei miei concittadini per l’incolumità di chi abita vicino ad un fiume… Ancora un poco de ste isterie e riverè a farme diventar simpatico anca el Ciriani.

  8. Matteo ha detto:

    Xe modo e modo de far un intervento

    Dovesi saverlo

  9. Kaiokasin ha detto:

    Il direttore dell’Ispettorato delle Foreste di Gorizia e Trieste dice che tra il 1998 e il 2002 sono stati fatti interventi del tutto simili a quello effettuato nel marzo scorso: ma come si spiega che lì prima c’era un bosco ripariale di grande pregio e oggi c’è l’invasione dell’ailanto? Dovrebbe esserci l’ailanto dal ’98, no? La sua spiegazione non sta in piedi.

  10. Rossano Bibalo ha detto:

    Riporto il commento inviato alla stampa sulle dichiarazioni di Ciriani, come consigliere comunale di Dolina:

    Le dichiarazioni dell’assessore Ciriani rese ieri sono alquanto “curiose”.
    In primis non si capisce a quale attacco politico si riferisca. Ricordiamo che sono state chieste le sue dimissioni anche dall’attuale opposizione in Comune, formata da esponenti della sua forza politica. E in nessun caso ci sono state dichiarazioni “politiche” che attaccavano il ruolo dei volontari, ma solo quello dei responsabili che dovevano coordinare e indirizzare il lavoro sul campo. Guarda caso negli avvisi di garanzia non sono coinvolti i volontari, ci sarà un perché o forse si cerca di confondere le carte? Risulta oltremodo offensiva l’affermazione della disponibilità al confronto, visto che in sede di consiglio comunale, appositamente convocato, non si è presentato nessuno della Protezione civile. Sarebbe interessante anche sapere come mai, se tutta l’operazione era corretta, pochi giorni dopo sia sparito dal sito della P. C. ogni documento su “Alvei puliti 2012”.
    Non è corretta, sicuramente, la generalizzazione che l’assessore fa di quanto fatto nella Valle.
    Le critiche e la denuncia non riguardano l’operazione in se ma il suo inspiegabile, e ancora oscuro visto che anche il sindaco di Dolina in sede di consiglio comunale non ha fornito risposta, allargamento a monte della passerella ed ingresso in area protetta. Ricordiamo che la lettera di richiesta del Comune prevedeva che si fermassero alla passerella. Ci risponda ora l’assessore su chi e perché ha autorizzato la stesura del piano d’intervento diversamente dalla lettera del Comune.
    Come anche ci dovrebbe spiegare, caro assessore, come mai il piano d’intervento è stato sottoscritto dal sindaco il sabato mentre le operazioni erano già iniziate giorni prima, si può operare senza? Quali indirizzi erano operativi per ditta Bombardier in assenza di tale piano? Come mai se le uniche prescrizioni, a detta della P.C., da parte dell’ufficio di Udine preposto erano la salvaguardia dei nidi delle specie protette, e ciò non è stato fatto, come ampiamente documentato.
    Continua l’assessore sull’imparzialità degli esperti, ci preme ricordare che essere anche iscritti al wwf non è la stessa cosa dall’essere stipendiato, ed è la storia ed esperienza personale degli interessati che fa fede nella loro figura di esperti incaricati dal tribunale, certo avere parere di un “tecnico a libro paga” sarebbe alquanto censurabile e da denunciare.
    Ribadiamo, come già detto in tutte le sedi, che le operazioni corrette sono appoggiate e richieste anche da noi, e corrette sono, come teoria insegna, se partono dalla foce e risalgono. Non a caso i casi di inondazioni pericolose del Rosandra riguardano tutt’altra zona da quella scelta.
    Stucchevoli le parole del vicesindaco, in cui continua la confusione su cosa si può e si deve fare dentro e fuori dall’area protetta.
    Per quanto riguarda le parole del responsabile direttore dell’Ispettorato delle foreste di Gorizia e Trieste vorremmo sapere di che intervento di pari e superiore impatto si trattava, vista che l’anzianità dell’alto fusto in loco sembra risalire ad abbastanza tempo prima delle date da lui riportate. Al dott. Paronuzzi chiediamo invece illuminazioni sull’asserito rischio idreologico dell’area in Riserva. Ma questo anche confrontato con la relazione dell’Arpa che invece riteneva tale area tra le più sicure per fluvialità. A chi credere?

  11. franco furlan ha detto:

    Nessuno deve aver avuto ancora modo di informare Luca Ciriani che la Valle non è un canale di scolo infestato da ratti e sterpaglie infestanti, nonchè detriti e immondizie, ma un ecosistema autosufficiente ed esteticamente incantevole (prima naturalmente che gli armati di motoseghe da lui caldeggiati dimostrassero quanto hanno in conclusione dimostrato…) Ciriani, è accaduto qualcosa; siete intervenuti, e la colpa è proprio vostra. La riflessione mediatica non servirà più neanche fra dieci anni…

  12. Paolo Geri ha detto:

    #6. giorgio (no events)

    “Dopo la sentenza del tribunale dell’Aquila ….”

    Mezzo mondo sta prendendo in giro la magistratura italiana e la considera un branco di imbecilli.

  13. capitano ha detto:

    #12 non tiriamo in ballo quella sentenza, per me si sta facendo un po’ di troppa confusione.

    Ecco un punto di vista non italiano.

    http://blogs.scientificamerican.com/guest-blog/2012/10/22/the-laquila-verdict-a-judgment-not-against-science-but-against-a-failure-of-science-communication/

  14. capitano ha detto:

    Anzi, mi pare che nel caso val rosandra gli scienziati abbiano comunicato chiaramente le loro posizioni.

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