20 Aprile 2012

Riforma sanitaria Tondo: si scatena la bufera

Un’unica superazienda sanitaria – l’Aruss – tre aziende ospedaliere con Gorizia e Monfalcone sotto il grande ombrello triestino e, ancora, il taglio a distretti e dipartimenti. Una vera e propria rivoluzione la riforma sanitaria di Tondo. «La norma andrà in giunta subito dopo l’approvazione della mia legge sulle riforme e conto di portarla in aula prima dell’estate. Credo – ha spiegato Tondo – che i tempi saranno rispettati, l’importante sarà tracciare la direttiva».
Il governatore rassicura sull’amministrazione territoriale dell’Aruss. Il cittadino non cambierà le proprie abitudini perché, ad esempio, «continuerà a fare analisi del sangue nel suo distretto». L’altra preoccupazione riguarda il margine gestionale dei “presidi” – i pool di aziende ospedaliere regionali formate dai singoli nosocomi cittadini, gli “stabilimenti” – che avranno margine gestionale e «questo percorso razionalizzerà i reparti. C’è bisogno – chiede Tondo – di tante ortopedie, punti nascita e laboratori?».
Gianfranco Moretton ha commentato: «È strano che i consiglieri apprendano dalla stampa dell’esistenza della riforma che è stata inviata, oltre che a vari dirigenti del comparto, anche a molti altri portatori d’interesse». Sergio Lupieri è indignato: «Si va verso il modello lombardo, con il rischio di uccidere la sanità pubblica aprendo le porte ai privati, con esternalizzazioni sempre più diffuse e ricorso alle privatizzazioni, creando carrozzoni e accorpamenti, tutte operazioni già rivelatisi inutili ai cittadini». Con lui Franco Brussa che teme «uno scempio» per la sanità isontina che sarà «cancellata e incorporata a quella triestina». Anche Gaetano Valenti (Pdl) ha espresso le sue perplessità: «Concordo sulla necessità di una razionalizzazione, ma visto che facciamo parte di un’area vasta triestino-isontina, vogliamo che i nostri due ospedali abbiano un’autonomia finanziaria e gestionale determinate da un budget specifico e quindi da un direttore amministrativo e un direttore sanitario, dato che veniamo considerati un presidio ospedaliero.
Il ddl, come detto, prevede: un’azienda sanitaria unica per tutto il Friuli Venezia Giulia, la “Aruss”, che manda in soffitta le 6 Ass esistenti. Tre aziende ospedaliere – Trieste, Udine e Pordenone – che incorporano gli ospedali più piccoli: Monfalcone e Gorizia, ad esempio, finiscono sotto il controllo del capoluogo giuliano. Un taglio secco ai distretti che devono raddoppiare il bacino d’utenza. Un taglio non meno pesante ai dipartimenti di prevenzione, di salute mentale e delle dipendenze mentre gli ospedali diventano “presidi” o “stabilimenti”. 32 articoli di legge destinati a dare una svolta definitiva alle abitudini dei cittadini per innovare la sanità regionale.

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78 commenti a Riforma sanitaria Tondo: si scatena la bufera

  1. nick ha detto:

    Finalmente, iera ora! Una regione da 1,2 milioni di abitanti con 6 ass era una roba veramente fuori dal mondo.

  2. cap. achab ha detto:

    Ly polemiche sono fatte ad arte dai politici incapaci e inutili perchè razionalizzando ed ottimizzando le strutture gestionali spariscono i loro poteri di ionsediamento di careghe per i loro protetti.
    CITTADINI SVEGLIAMOCI, MENO AZIENDE OSPEDALIERE E PERSONALE DEDICATO non vuol dire meno sanità ( quindi non è che chiudono ospedali o distretti per analisi etc) solo meno sprechi!!!!

  3. isabella ha detto:

    L’importante è che vengano forniti tutti i servizi necessari.
    Già da tempo si sarebbe dovuto vedere un potenziamento dell’assistenza sul territorio, cosa che non è avvenuta.

  4. Paolo Nanut ha detto:

    Ma quando se ne andranno questi quà del centrodestra che stanno ammazzando la sanità pubblica! meno aziende ospedaliere vuol dire menop servizi pubblici ai cittadini e paertura di sedi private dove come sempre chi potrà permettersi di pagare la sanità potrà accedervi, gli altri invece che vadano pure a morire, sopratutto se sono immigrati, disoccupati e anziani che per la società che vuole la destra in Europa sono un peso inutile, un costo, non fanno profitti per i padroni. Svegliamoci!

  5. Sara Matijacic ha detto:

    Scusatemi, va bene razionalizzare, ma spero che questo ddl non peggiori le cose che già non vanno: tempi di attesa molto lunghi per alcune visite e esami specialistici, orari assurdi di alcuni distretti,…

  6. capitano ha detto:

    A me piacerebbe capire e non prendere tutto per buono. Se uno dice:

    Il cittadino non cambierà le proprie abitudini perché, ad esempio, «continuerà a fare analisi del sangue nel suo distretto»

    e poi:

    C’è bisogno – chiede Tondo – di tante ortopedie, punti nascita e laboratori?

    non mi torna.

  7. Paolo Nanut ha detto:

    Sara hai perfettamente colto nel segno, poi capita di andare al Maggiore per fare il ticket per far poi le analisi del sangue e dover girare per gli ospedali triestini alla ricerca del Medico che ha scritto l’impegnativa perchè allo sportello non riuscivano a decifrare la calligrafia e quindi non potevano darmi le etichette. Si noti che partivo da Sant’Andrea-Standrez(Gorizia). Quindi ritorna il giorno dopo essendo nel frattempo passate le 10 del mattino. Questo fatto forse non c’azzecca con il resto ma rende bene l’idea su come sia già disastrata la sanità. Ma infatti per eventuali problemi mi rivolgerò sempre all’ospedale di Sempeter, almeno li quando vai al PS non trovi solo un medico come succede spesso a Gorizia.

  8. Pieri ha detto:

    Dannato Tonto

  9. nick ha detto:

    ma dai, per piacere! In una regione da 1,2 milioni di abitanti mica ci possiamo permettere tutti ‘sti ospedali? ma siamo matti?!
    E quanto al ruolo dei privati nella sanità, non è affatto vero che le cure se le può permettere solo chi ha i soldi. Ci sono le convenzioni con la Regione, e per il cittadino non ha alcun costo recarsi in una struttura privata. E ci sono dei modelli di questo tipo che forniscono servizi eccellenti, come la Lombardia.

  10. isabella ha detto:

    Ricordiamoci che viviamo in una regione con molti anziani ed i posti letto mancano già ora.
    Comunque nella riforma non si parla di toccare gli ospedali.

    p.s.: le cure possono permettersele solo chi i soldi li ha: gastroscopia + biopsia ad agosto 2011 quasi 100 euro.

  11. capitano ha detto:

    Quella degli ospedali col buco in mezzo?

  12. Paolo Nanut ha detto:

    @9 bello il modello lombardo? suvvia non vogliamo mica scherzare. Il modello cubano piuttosto, dove la sanità è gratuita per tutti.

  13. nick ha detto:

    ahahaha Cuba!!!!
    Bella battuta!

  14. giorgio (on work) ha detto:

    bella anche la battuta sulla sanità lombarda: quella che funziona per consentire uno spregevole giro di tangenti/favori/ricatti.

    Ancora una volta si vuole “razionalizzare” iniziando dai servizi ai più deboli. Perchè non cominciano a tagliare dal palazzo: vitalizi, rappresentanza, auto blu…nun te regghe più.

  15. nick ha detto:

    un conto sono l malversazioni, che vanno punite.
    Un conto i servizi, che sono eccellenti.
    Detto questo, in FVG una sola ass basta e avanza.

  16. Paolo Geri ha detto:

    #9 nick

    “E ci sono dei modelli di questo tipo che forniscono servizi eccellenti, come la Lombardia”.

    Io cambierei decisamente esempio dopo gli ultimi scandali la sanità lombarda e la giunta Formigoni che la governa non è certo da additare ad esempio. E vogliamo parlare dello scadalo del San Raffaele ?

  17. Paolo Geri ha detto:

    “scadalo” = “scandalo” ….. sorry

  18. nick ha detto:

    Ma, scusate: un conto sono le malversazioni, che – lo ripeto – va punite pesantemente. E vale sia per il caso Formigoni che per quello del San Raffaele.
    Un conto, è il modello. Che funziona, ed è innegabile, sul fronte della qualità delle prestazioni, delle liste d’attesa, etc.
    Non confondiamo i due piani.

  19. capitano ha detto:

    Anche il modello emiliano funziona e non ha le controindicazioni di quello lombardo. Quindi?

  20. Alessio ha detto:

    Romoli, subito dopo le elezioni regionali del 2008 affermò che la sanità isontina era salva…

  21. isabella ha detto:

    Sono decisioni che non dipendono dai sindaci.

  22. Bibliotopa ha detto:

    In questo comunicato non lo vedo, ma sullarticolo del Piccolo si parlava ( se non erro) si un superdirettore nominato apposta, immagino con uno stipendio dirigenziale.. e invece se ho ben dedotto si taglierà sugli impiegati delle strutture intermedie..

  23. sfsn ha detto:

    @ nick (Lojze)
    razionalizzare= licenziare, togliere servizi, concentrare più soldi nelle mani di meno gente.
    Dopo, quando la gente comune no ga più soldi de spender, disé che xe colpa del statalismo pregresso.
    Ma dai, liberisti, che sé arroganti e incapaci de veder de qua a tre anni!

  24. aldo ha detto:

    Ottimo se vengono semplificate le strutture di gestione amministrativa. Negativa sarebbe invece una eventuale diminuzione dei servizi che invece andrebbero implementati e volendo le risorse ci sarebbero. Dove?

    In tutto il sistema della finanza regionale: contributi alle imprese, partecipazioni regionali in finanziarie come Friulia e istituti di credito come Mediocredito, ripianamento sistematico delle perdite di organismi come la Promotur.

    Tutta questa massa enorme di soldi pubblici crea una zona grigia tra politica e imprese dove:
    1) si sistemano persone nei consigli di amministrazione e come dirigenti in società finto-private senza dover far fastidiosi concorsi
    2) si spartiscono palate si soldi attraverso procedure nelle quali sguazzano politici amici di imprenditori, imprenditori amici di politici e professionisti amici di entrambi.

    Questa zona grigia tra politica e impresa è un danno per:
    1) le imprese valide che non sono nei giri giusti e vorrebbero veder sostituiti questi meccanismi burocratico-clientelari con incentivazioni e defiscalizzazioni automatiche
    2) per tutti i cittadini che si vedono sottratte risorse che in parte potrebbero essere usate per aumentare servizi come quelli sociali e sanitari.

    Ma questo spostamento di risorse nessuna parte politica lo vuole perchè fa comodo a tutti tenere in piedi questa zona grigia politico-economica di distribuzione di posti e denaro.

    E allora è inutile che facciano bla-bla-bla elettorali sul sociale quando non si vogliono fare proposte per spostare risorse in quella direzione.

  25. aldo ha detto:

    Mi aspetterei da SEL e FedSin delle proposte di tipo almeno socialdemocratico di redistribuzione più egualitaria delle risorse regionali in modo da sostenere i ceti sociali più deboli e dare a tutte le imprese le stesse opportunità invece di privelegiare quelle con canali politici e di continuare con la riduzione dei servizi causata dal debito pubblico.
    Ma finora…non pervenuti!

  26. nick ha detto:

    razionalizzare non vuol dire licenziare. Vuol dire semplicemente rendersi conto che non si può in una regione piccola come la nostra vere tutte quelle strutture e quegli enti che ci sono. Per cui, ben venga la riduzione di queste strutture. Se poi, un domani, riducessero da due ad una anche le cliniche
    universitarie di Ud e Ts e le cardiochirurgie di Ud e Ts, sarebbe fantastico.
    Siamo in queste condizioni disperate perchè negli anni abbiamo creato posti di lavoro e servizi inutili (in region ierimo pieni de ospedali dapertuto, per esempio), sganciati da qualsiasi ottica di carattere economico.
    Quindi ora non si può fare altro che tagliare.
    Sulla zona grigia tra politica e impresa concordo. Sarebbe molto meglio usare tutti i soldi che lo stato e gli enti pubblici danno alle imprese per tagliare a tutte le imprese le tasse, senza distinzioni di sorta.

  27. isabella ha detto:

    Sperare sempre di non aver bisogno nick.

  28. Paolo Nanut ha detto:

    @25 Aldo, va su facebook per vedere quello che noi della Federazione della Sinistra diciamo su occupazione, stato sociale, democrazia.

  29. aldo ha detto:

    Friulia SpA, partecipata all’80% dalla Regione FVG, dall’ultimo bilancio (www.friulia.it) risulta che abbia:

    – un patrimonio di 813 milioni di euro

    con il quale ha ottenuto come risultato economico:

    – una perdita di 10,36 milioni di euro, mentre l’anno precedente c’è stato un utile di 5,8 milioni di euro.

    Per ottenere questi risultati, giunte regionali di ogni tipo e colore hanno pagato nei decenni milioni di euro a direttori generali e amministratori delegati e ancora oggi si pagano milioni di euro a dirigenti vari, quando una casalinga di San Giacomo, mettendo 813 milioni di euro in BTP decennali otterrebbe un risultato di circa 40 milioni di euro l’anno.

    Ma si dice che è per supportare le imprese regionali. Quali imprese? Sapete chi è il presidente di Friulia? Edi Snaidero (prima di lui c’era un uomo di Riccardo Illy). Sarà una bravissime persone, ma un industriale gestisce le decisioni di finanziamento a imprese della regione e, nel complesso, 813 milioni di euro all’80% pubblici.

    Questi 650 milioni di euro di patrimonio pubblico non troverebbero un migliore impiego in:
    1) 325 milioni di defiscalizzazioni per tutte le imprese
    2) 325 milioni per i servizi sanitari

    Proposta da banale socialdemocratico danese. Ma anche questo sembra troppo per la nostra sinistra dei bla-bla-bla sui massimi sistemi, ma nei fatti dentro questo sistema di capitalismo castal-corporativo.

    E comunque questo della Friulia è solo un pezzo della zona grigia economico-politica regionale che è molto più vasta.

  30. sfsn ha detto:

    nick,
    co i tai (tagli) ai posti de lavor sarà tali che lavorerà meno del 30% della popolazion, come se (te) farà a mandar avanti el paese?

  31. aldo ha detto:

    @ Paolo Nanut

    Fate qualche proposta concreta banalmente socialdemocratica e ugualitaria per spostare risorse regionali dall’attuale meccanismo castal-corporativo verso la defiscalizzazione per tutte le imprese e verso la sanità e altri servizi sociali?
    NON MI RISULTA!

    Cole ciacole no se fa fritole, ma le fritole continua a magnarsele quei che ga le ciave dela dispensa. Per forza che dopo i voti ghe va a Grillo.

  32. nick ha detto:

    sul ruolo di friulia non sono d’accordo.
    Le partecipazioni che ha in oltre 240 imprese della regione sono importanti in termini di supporto patrimoniale. E comunque quegli 800 e passa milioni di cui parli tu non possono essere dismessi in un attimo e “girati” a questa o a quell’altra voce del bilancio regionale. Anche perchè in friulia ci partecipano pure delle realtà private (una parte di quei soldi è loro).
    Insomma, la situazione è un po’ più complessa di come la delinei tu.

  33. nick ha detto:

    chiedo scusa, avevo letto male. Nel calcolo di aldo è già stata “scorporata” la parte di capitale dei privati.
    Ho letto male.
    La mia valutazione sulla complessità e l’opportunità di un’iniziativa di questo genere resta immutata, però.

  34. sfsn ha detto:

    noto che nick, a domanda, no rispondi mai.
    proprio come Lojze…

  35. nick ha detto:

    non rispondo a domande che non hanno senso.
    Così non si può andare avanti, abbiamo un debito pubblico fuori controllo. O si taglia, o si taglia. Non ci sono alternative. Ci sono troppi lavoratori statali e parastatali e ci sono troppi servizi erogati dallo Stato (e troppo spesso erogati male).

  36. sfsn ha detto:

    confermo: nick a domanda non risponde.

    De questo passo el tasso de NON occupazione sarà tale de mandare a catafascio l’intera economia prima nazionale, dopo europea.
    E dopo, quando i lavoratori se ciamerà schiavi, quei come nick sarà contenti.

  37. nick ha detto:

    ma quale organismo fornisce i numeri che fornisci tu?

  38. no porto nera,però.. ha detto:

    …presenza poco rassicurante quela de illy li drio de renzo…ocio omo…

  39. aldo ha detto:

    @32 nick

    In Friulia il restante 20% è di banche e altri che ci stanno in una logica di scambi di favori con la Regione e gli industriali per farla apparire una società mista pubblico-privato perchè starci non ha nessuna logica di impiego dei propri capitali, visti i risultati economici.

    Le partecipazioni e i finanziamenti di Friulia hanno natura agevolata rispetto a quelli offerti da analoghe finanziarie private e quindi favoriscono certe imprese rispetto ad altre. La decisione di concedere o meno questi soldi agevolati dipende dal consiglio di amministrazione, in maggioranza di nomina politica e in minoranza di nomina bancaria e con un presidente che ora è un grande industriale. A te va bene così? Niente male per un liberista. Io invece penso che queste risorse vadano utilizzate in altro modo, per servizi reali a tutte le imprese (modello tedesco) e per tenere in piedi lo stato sociale, in erosione a causa del debito pubblico.

    Certo che non si può smobilitare Friulia da un giorno all’altro. Però lo si può fare gradualmente, spostando quelle risorse verso un’altra politica economica e sociale della Regione.

  40. isabella ha detto:

    Ci sono troppi lavoratori statali o parastatali?
    Forse, ma sono di sicuro mal distribuiti.
    In Italia mancano 50.000 infermieri.

  41. aldo ha detto:

    In Lombardia non esiste nessuna finanziaria regionale che dà soldi pubblici alle imprese. Le imprese lombarde sono morte? Stanno peggio di quelle del Friuli-Venezia Giulia?

    Al contrario, i soldi agevolati alle imprese le disabituano all’innovazione perchè se abbatto i costi dal punto di vista finanziario ho meno bisogno di impegnarmi per farlo cambiando i prodotti e i processi. L’effetto non è solo una distorsione della concorrenza a favore degli amici degli amici, ma anche un abbattimento della propensione all’innovazione.

  42. sfsn ha detto:

    La logica, caro (per niente) nick-lojze! No ghe vol dati, basta ragionar.
    Se te “razionalizzi” tuto, vol dir che te licenzi, te aumenti el carico de lavor de chi za lavora (a parità de stipendio) e i altri te li mandi a casa. E chi che xe a casa senza stipendio spendi el meno possibile (logico anche questo…)
    Za adesso se vedi che ghe xe un calo nei consumi (e questo te lo pol leger su qualsiasi giornal) perchè ghe xe molti più inoccupai de anni fa e sto numero enorme de inocupai frena l’economia.
    Se inveze de usar la logica te continui a fuidarte ai dati de confindustria sul sole 24ore e ai postulati del libero mercato, campa cavallo.

  43. sfsn ha detto:

    @ nick-Lojze (“ma quale organismo fornisce i numeri che fornisci tu?”):

    La logica! No ghe vol dati, basta ragionar.
    Se te “razionalizzi” tuto, vol dir che te licenzi, te aumenti el carico de lavor de chi za lavora (a parità de stipendio) e i altri te li mandi a casa. E chi che xe a casa senza stipendio spendi el meno possibile (logico anche questo…)
    Za adesso se vedi che ghe xe un calo nei consumi (e questo te lo pol leger su qualsiasi giornal) perchè ghe xe molti più inoccupai de anni fa e sto numero enorme de inocupai frena l’economia.
    Se inveze de usar la logica te continui a fuidarte ai dati de confindustria sul sole 24ore e ai postulati del libero mercato, campa cavallo.

  44. Matteo ha detto:

    Politici, miga i ga il zervel, lega docet

  45. Alessio ha detto:

    «La prima cosa che farò al mio insediamento sarà fermare l’accorpamento fra le Aziende sanitarie isontina e triestina. Gorizia ha già dato: penso alla chiusura degli ospedali di Cormòns e di Grado. Questo è un impegno solenne».
    L’ha voluto scandire a chiare lettere il neogovernatore Renzo Tondo. L’aveva già fatto da candidato, l’ha ribadito ieri sera da presidente della Regione: Gorizia non subirà ulteriori «impoverimenti» nel settore della sanità.
    Renzo Tondo, 25 aprile 2008

    http://ricerca.gelocal.it/ilpiccolo/archivio/ilpiccolo/2008/04/26/GO_19_APRE.html

  46. Matteo ha detto:

    E cosa digo, zervel politico

  47. Alessio ha detto:

    Leggete, leggete pure cosa dicevano gli esponenti del pdl isontino del salvatore della sanità isontina
    http://ricerca.gelocal.it/ilpiccolo/archivio/ilpiccolo/2008/04/18/MF_22_DEST.html

  48. Alessio ha detto:

    Tondo: sulla sanità isontina nessun risparmio L’Ass goriziana non verrà fusa con Trieste

    12 aprile 2008 — pagina 01 sezione: Gorizia
    «La sanità isontina non si tocca. Se diventerò presidente della Regione non ci sarà fusione fra le Aziende sanitarie isontina e triestina. Una tale operazione porterebbe un finto risparmio».
    Renzo Tondo l’aveva detto a chiare lettere nella sua recente visita a Gorizia. Rispondendo alle 12 sollecitazioni del sindaco Romoli aveva promesso impegno in particolar modo per la salvaguardia dell’Azienda sanitaria. «Credo che questo territorio abbia già dato. La sanità isontina – la sottolineatura di Tondo – sarà assolutamente salvaguardata e valorizzata. Il mio avversario sostiene che la fusione consentirà di risparmiare? Sono gli altri settori in cui si possono fare economie. Qualche esempio? Il centro servizi condivisi che non serve a nulla e si potrebbe smantellare e il comparto unico».
    Lo stesso Tondo, candidato del centrodestra alla presidenza della Regione, aveva dichiarato – sempre nei giorni scorsi – che le richieste formulate dalla giunta comunale goriziana sono «quasi tutte condivisibili, almeno per quanto riguarda le questioni di competenza della Regione».
    E così aveva preso precisi impegni nei confronti del sindaco Romoli che aveva partecipato all’incontro elettorale «Ai tre soldi goriziani», al quale aveva preso parte anche Franco Frattini. «Favoriremo gli insediamenti delle realtà industriali a basso impatto utilizzando, a questo scopo, i fondi regionali a disposizione – la spiegazione di Tondo -. Inoltre, dedicheremo una particolare attenzione alla riqualificazione delle statali 55 e 56, due arterie importanti per la viabilità interna che contribuiranno a fornire un deciso impulso ai collegamenti dell’isontino con le province contermini».
    Tondo aveva parlato anche di un «possibile insediamento di un centro di innovazione sull’onda di quelli già sorti a Udine e Pordenone, mentre, sempre nell’area dell’ex ospedale, sarebbe auspicabile approdasse una facoltà dell’Università di Udine – aveva argomentato Tondo -. Nell’ambito della riorganizzazione dell’amministrazione regionale, la città di Gorizia potrebbe ospitare la Direzione delle relazioni internazionali e comunitarie ma questa, come le altre questioni, andranno discusse e valutate con la necessaria tempistica».
    fra. fa.
    http://ricerca.gelocal.it/ilpiccolo/archivio/ilpiccolo/2008/04/12/GO_20_TOND.html

  49. Alessio ha detto:

    Tondo: ridurre le Ass è uno spot

    08 novembre 2007 — pagina 09 sezione: Regione
    TRIESTE Il taglio delle Aziende sanitarie è «una mistificazione». Anzi, «l’ennesima mistificazione messa in atto dalla giunta di Riccardo Illy». Renzo Tondo non ha dubbi. E, da ex assessore regionale alla Sanità, spara a zero sulla riduzione da 6 a 3 Ass appena approvata in giunta: «Questa giunta – afferma, sul suo blog, il forzista – è assolutamente incapace di dare corso a una vera riforma ospedaliera. Tra l’altro, lasciando stare Pordenone che di fatto si vede accorpare l’azienda ospedaliera con la territoriale, le altre aree subiscono interventi che rischiano di destabilizzare completamente il sistema, senza produrre risultati».
    Ma non è solo il taglio delle Ass a non andare giù a Tondo: «La sanità richiede politiche di coerenza nell’organizzazione degli ospedali accompagnate da maggiori investimenti sul territorio. Ma, per questo, ci vuole il coraggio che ha avuto ad esempio Gianpiero Fasola e non certo la spregiudicata operazione di immagine della giunta Illy. Senza parlare poi della disastrosa politica relativa ai beni immobili delle Aziende e alla volontà di costituire una società che acquisti gli ospedali, per fare cassa in vista della campagna elettorale».

    http://ricerca.gelocal.it/ilpiccolo/archivio/ilpiccolo/2007/11/08/NZ_09_TRES.html

  50. ufo ha detto:

    Simpatico il Tondo. Specialmente quando, senza che se ne accorga, gli scappa la battuta. Dice che il cittadino «continuerà a fare analisi del sangue nel suo distretto», ma due paragrafi più sotto ti spiega l’artifizio: basta cambiare il concetto di «suo distretto» facendolo raddoppiare di dimensioni. Ancora un paio di queste alchimie istituzional-creative e ci troveremo a fare le analisi del sangue a Ravenna, ma pur sempre «nel nostro distretto».

    Al oste carnico va comunque riconosciuto un lodevole impegno nel rimescolare le carte rigurdo a come sono organizzate le strutture su scala regionale. Va infatti preso atto che prima di mettere mano (o mannaia) in un settore delicato come la sanità pubblica ha prima fatto pratica riorganizzando le comunità montane e gli ambiti territoriali turistici – con risultati eccellenti e piena soddisfazione di tutti gli interessati, dimostrando così di poter gestire ristrutturazioni più importanti.

    O forse no, visto che entrambe le riforme risultano essere più o meno incagliate, e di facce soddisfatte in giro non ce n’è proprio. Magari avrebbe bisogno di fare ancora un poco di pratica prima di giocare con la vita e la salute della gente… Almeno una riforma portata a termine senza le usuali brutte figure sarebbe rassicurante, visto che ora ci viene chiesto di ribaltare l’intero impianto sanitario praticamente sulla fiducia.

    Prendo atto dalle parole del governatore (si usa ancora dire?) che i 32 articoli della legge di riforma li ha fatti piombare sulle scrivanie di consiglieri e dirigenti. Assieme, suppongo, allo studio sull’impatto della riforma sul funzionamento del comparto – studio che sarei molto interessato a leggere, se non altro per potermi da buon cittadino formare un opinione basata su dati oggettivi e non sulle simpatie politiche. Perchè voglio supporre che, vista la delicatezza del settore, i consiglieri ed i semplici cittadini che volessero valutare il provvedimento non sarano costrettia decifrare ed estrapolare ognuno per conto suo le conseguenze e le implicazioni dei 32 articoli. Sempre supponendo che prima di presentare il progetto di riforma gli autori del testo avranno ben fatto uno studio possibilmente indipendente su cosa succede in caso di adozione del testo, giusto?

    Giusto?

  51. stefano ha detto:

    Le riduzioni sono giuste se fatte con raziocigno,io proporrei 2 sole,quella della Venezia Giulia e quella del Friuli,idem per le province,piuttosto guardiamo di quanto si sono ridotti le indennita di trasferta ma per piacere,allora si affittino un appartamento a Trieste,ne guadagnerebbe il territorio e le spese sarebbero quelle e basta,ed infine chiudiamo tutti questi benefit

  52. Mauro ha detto:

    @Paolo Nanut: Dipende a che ora che vai dubito che di giorno ci sia un medico solo, comunque sei il tipico Goriziano visto che ami l’ospedale di S. Pietro vacci abitare oltre confine, i soliti che Goriziani che sput… sul piatto che mangiano.

  53. Mauro ha detto:

    @Alessio: Purtroppo i politici sono così promettono per aver il voto e poi fanno i suoi comodi, sono i più falsi e opocriti, che vanno in politica solo per aver la poltrona a me sinceramente mi fanno schifo. Bisognerebbe ricordargli queste frasi.
    Comunque anche Illy voleva fare questo a Gorizia, la regione che sia di destra ho di sinistra e uguale e vogliono cancellare la sanità e il potere della provincia di Gorizia, se i nostri politici di destra e sinistra fossero uniti per difenderla potrebbe andare meglio.

  54. Alessio ha detto:

    @ Mauro
    Secondo Romoli Tondo era quello che avrebbe dovuto proteggere gli interessi di Gorizia, unica delle 4 province a non essere rappresentata in giunta regionale. Si è visto.

  55. Dexter ha detto:

    A me questa cosa pare un enorme spot elettorale a sfavore di Romoli da parte di Tondo. Che i due siano in rotta di collisione? Tradire così gli elettori pidiellini goriziani a 2 settimane dalle elezioni mi suona proprio di sfida…

  56. isabella ha detto:

    @53 mauro capita che ci sia un medico solo ed un pronto soccorso non ha orari: di notte ci può essere tanto lavoro quanto di giorno.

  57. Triestin - No se pol ha detto:

    probabilmente tanti che scrivi qua de razionalizzar no ga provà veramente la sanità regionale e il suo sfunzionamento…partendo dai pronto soccorso, alle richieste specialistiche o de laboratorio o l’assistenza domiciliare o come se se trova nelle RSA…no sarà che se vol far casin nel casin a discapito della salute della popolazion e favorir le strutture private? schema distretti de Trieste ://www.aots.sanita.fvg.it/aots/infocms/RepositPubbl/table29/155/Allegati/distretti.pdf

  58. bonalama ha detto:

    beh come se ciama quel del pdl (te pareva) che gà interessi nela sanità privata? bela m…a!

  59. Lauro ha detto:

    Analisi del sangue.. Regione da 1,2 milioni di abitanti.. Modello lombardo…
    Adesso il problema sono le ortopedie..
    Ma dei doppiono VERI nessuno parla. Quelli che davvero costano ma che sono in mano a chi conta.

    Due cardiochirurgie.
    Due cliniche universitarie.
    Questa roba guai a toccarla..
    Enormità in una regione da 1,2 milioni di abitanti.

  60. feoner ha detto:

    Vedo come funziona bene la sanità pubblica legata con quella privata in lombardia..finirà così anche qui..aprite gli occhi che vogliono fare arricchire i loro compari delle strutture private alla faccia dei nostri diritti e dei nostri contributi.

  61. Marisa ha detto:

    LAURO commento 60

    non è ora di finirla con questa tiritera della regione piccola e di solo un milione e duecentomila abitanti?

    Avere strutture mediche/di ricerca di alto livello nazionale e internazionale è una grande ricchezza anche perchè richiamano utenti da fuori regione ( e dunque entrate finanziarie) e ricerca scientifica di altissimo livello. Assurdo questo tuo modo di ragionare che nega il valore della ricerca scientifica medica…

  62. Spread ha detto:

    Come ha detto Mario Draghi il modello europeo di stato sociale è insostenibile.

  63. Spread ha detto:

    Il governo Monti sta preparando una spending review, applicabile anche con il nuovo art.18. Dobbiamo aspettare un tecnico per una spending review regionale?

  64. Mauro ha detto:

    @Alessio: SI hai ragione, ma vedi, e come dicevo anche l’altro giorno, i politici sono falsi e ipocrici, e usano anche gli amici per ottenere voti e poi fanno quello che vogliono, io spero che Romoli capisca il tradimento che gli ha fatto ansi sono già in sobuglio la politica regionale, comunque ci ricorderemo per le elezioni regionali,quando che ci verrà vicino con altre false promesse.

  65. Mauro ha detto:

    @Isabella: Si lo so che di notte e un medico solo al pronto soccorso e capita anche diveri interventi, ma potrebbe anche farsi aiutare dal medico del automedica, e che più di tanto il medico di emergenza non può essere tanto di aiuto perchè deve essere sempre reperibile per l’intervento del 118 in caso di codici rossi e gialli, si perchè non potrebbe cucire una ferita e magari a metà sutura deve lasciare tutto per un intervento di emergenza codice rosso, ma per gli interventi tipo visita medica al quale in caso se dovesse lasciare non rischierebbe di lasciare una ferita metà chiusa e metà aperta.

  66. Triestin - No se pol ha detto:

    nota anonima trovata su FB
    COMMENTI
    ci sono informazioni giornalistiche ed interrogazioni regionali su un milione di euro di farmaci buttati per frigoriferi malfunzionanti ma circola voce in questi giorni che ci sarebbero altri 400mila euro di farmaci fatti scadere…….con le gestioni precedenti dirette dagli ospedali non è mai accaduto!!!! I revisori dei conti e la corte dei conti lo sanno???
    Commento inviato il 21-04-2012 alle 22.14 da Anonimo
    chiedete a Tondo che vi spieghi quali disagi ai reparti e servizi ospedalieri provoca il magazzino farmaceutico di area vasta situato a Pordenone e gestito da ASTERCOOP in ati con IDEAL SERVICE ed inoltre chiedetegli perchè l’appalto risulterebbe costare fino a 4/5 volte di più rispetto ad una gestione con dipendenti ospedalieri…infine ricordategli che ha preso una valanga di voti per esser eletto a Pordenone con la promessa che avrebbe chiuso il CSC che invece gli ha solo cambiato il nome trasformandolo in DSC !
    Commento inviato il 21-04-2012 alle 22.07 da Anonimo
    RESPONSABILITÀ DELL’UTENTE

  67. Lauro ha detto:

    @Marisa

    Ricerca scientifica medica?!! Ho capito bene?!?
    Parli di ricerca scientifica medica riferendoti alle due cliniche universitarie forse?? Di certo non alle cardiochirurgie..
    Ma hai una vaga idea di cosa si fa nelle cliniche universitarie della nostra regione? Ed hai una vaga idea di cosa ci vuole per fare davvero “Ricerca Sientifica Medica”??!
    E poi non ho detto di chiuderle tutte e due.. ho detto che son doppioni.. doppioni, capisci doppioni o bisogna dirtelo in triestino??

  68. aldo ha detto:

    Vara che Marisa xe furlana e universitaria, la vivi de dopioni.

  69. Paolo Del Ponte ha detto:

    Il dramma della riforma, o pseudo tale, è che per come è congegnata non produrrà alcun risparmio. Non sarà il taglio di qualche direttore generale a compensare l’aumento consistente delle spese di regia.Di più: produrrà un peggioramento della fase post ospedaliera rendendo più difficile la continuità assistenziale per l’ovvio aumento delle negoziazioni necessarie. Secondo me l’obiettivo di Tondo (dietro di lui si nascondono i veri poteri forti della sanità regionale)è quello di consolidare un sistema basato sul dualismo Udine – Trieste. E’ in questo assetto che stanno i veri sprechi della nostra sanità. Le conseguenze saranno molto semplici ma definitive. Trieste assorbirà gli ospedali di Gorizia e Monfalcone, rendendoli “finalmente” due ospedali di rete. Udine assorbirà il resto “del mondo”, diventanto un carrozzone assurdo (c’è già chi pensa che così com’è Udine sia difficilmente gestibile per le sue dimensioni e complessità): Ma quello che diventerà non più razionalizzabile sarà proprio la serie di doppioni presenti nelle due aree forti della regione, a partire dalle università e proseguendo poi con le neurochirurgie, le cardiochirurgie…Vorrei che si facesse poi molta attenzione a cosa significa ridurre i Dipartimenti di Salute Mentale, quelli di Prevenzione e quelli delle Dipendenze. Se non è killeraggio sociale questo non so come definirlo.

  70. isabella ha detto:

    @66 mauro non si può nemmeno lasciare una visita medica a metà, è vero che non si rischia nulla, ma la dignità della persona che viene presa e rimessa da parte dove la mettiamo?

  71. g.b. ha detto:

    già così i tempi sono lunghi….figuriamoci con questo progetto.
    Ora so chi NON votare

  72. mutante ha detto:

    volete sapere come finisce? si accorpa ma non è possibile liberarsi del personale amministrativo in eccesso, quindi si riduce, evitando il ricambio, il personale medico. fail.

  73. Mauro ha detto:

    71isabella: E allora sarebbero solo due cose da fare, ho assumere personale medico, che sarebbe la miglior idea oppure purtroppo di dover fare aspettare i pazienti, che purtroppo e già cosi.
    Invece di dare i soldi ai partiti, potrebbero pagare il personale medico, secondo me i soldi sono sprecati in altri posti, e il paziente ha tutti i diritti di aver tutte le cure al quanto prima in tutti i reparti dal momento che entra al pronto soccorso fino al uscita.

  74. Alessio ha detto:

    13:10 – sanita’: romoli, riforma preveda azienda ospedaliera gorizia

    (ANSA) – GORIZIA, 27 APR – ”Esistono quattro province, e’ giusto che esistano quattro aziende ospedaliere in Regione: ci opporremo alla soppressione della nostra struttura aziendale”. Lo ha detto stamani il sindaco di Gorizia Ettore Romoli, parlando del piano di riordino del sistema sanitario regionale al quale sta lavorando il presidente della Regione Renzo Tondo. ”Tondo – ha aggiunto Romoli – ha illustrato un suo progetto, non concordato ne’ con la maggioranza, ne’ con il consiglio regionale, ne’ con il territorio: ci soddisfa la promessa di una Gorizia come sede centrale dell’Aruss, ma non ci piace l’idea di un accorpamento che non preveda un’azienda ospedaliera goriziana”, ha detto Romoli, affiancato dai rappresentanti dei partiti “che mi sostengono e che compongono anche la maggioranza in consiglio regionale”. (ANSA). Y3T-GRT

    OGGI SEDUTA STRAORDINARIA DEL CONSIGLIO
    Romoli: «Sì all’abolizione di tutte le Province»

    Resto dell’idea che le Province vadano abolite. Ma tutte, indistintamente, nessuna esclusa. Altre soluzioni parziali non si possono accettare». A prendere posizione è il sindaco Ettore Romoli. E lo…
    http://ilpiccolo.gelocal.it/cronaca/2012/01/31/news/romoli-si-all-abolizione-di-tutte-le-province-1.3129081

    Insomma, che si decida. Ste province le vuole o no?

  75. Paolo Del Ponte ha detto:

    Romoli dovrebbe saper che nel frattempo il suo partito (quello vero, il PDL)ha già proposto la soppressione della provincia di Gorizia ed il suo accorpamento a quella di Trieste. La riforma sanitaria di Tondo è il primo passo in questo senso. La lega propone la grande provincia del Friuli, e quindi l’annessione a Udine, il Pdl ci vuole con Trieste. E se noi volessimo continuare ad essere isontini e a non voler alimentare alcun desiderio dei poteri forti della Regione?

  76. Ilsordo ha detto:

    Alessio, ti sei dimenticato questa:
    Del Sordi: il centro-sinistra voleva svendere la sanità isontina a Trieste

    29 agosto 2009 — pagina 03 sezione: Gorizia
    «Non accettiamo lezioni sulla sanità goriziana da chi faceva parte della coalizione che l’aveva già svenduta a Trieste». Il responsabile enti locali del Pdl, Francesco Del Sordi, replica duramente al segretario del Pd, Giuseppe Cingolani che, criticando la proposta del segretario regionale della Lega Nord, Pietro Fontanini, di abolire la provincia di Gorizia aveva attaccato anche il sindaco, Ettore Romoli. Ciò sostenendo che aveva avallato, a suo tempo, decisioni volte a depauperare, fra le altre cose, la sanità goriziana e isontina.
    «Cingolani, come tanti altri del Pd, ha la memoria corta o è in malafede – attacca Del Sordi –, visto che si è dimenticato di dire che il precedente governatore, Riccardo Illy, sostenuto da una maggioranza di centro-sinistra, aveva inglobato l’Azienda sanitaria isontina in quella triestina, con l’avallo, questo sì vero, dei vertici provinciali del partito. Solo grazie all’attuale presidente della giunta regionale, Renzo Tondo, del centro-destra, questo progetto è stato sventato. Se avesse vinto nuovamente Illy, oggi l’Azienda sanitaria isontina non esisterebbe più. E ciò avrebbe significato, di fatto, l’inizio della morte della provincia di Gorizia. Cingolani dovrebbe avere il buon gusto per lo meno di stare zitto, quindi, e non di attaccare l’attuale amministrazione comunale che ha avuto, con il sindaco Romoli, un ruolo fondamentale nell’evitare l’eliminazione dell’Ass goriziana. Sappiamo benissimo che i poteri forti di Udine e di Trieste stanno lavorando da anni per eliminare la nostra Provincia e si tratta di poteri trasversali al panorama politico. Cingolani e il Pd, quindi, non dovrebbero fare altro che ringraziare il centro-destra locale e regionale per aver cancellato, ancora una volta, ciò che il centro sinistra aveva intenzione di fare: svendere la sanità isontina a Trieste ponendo la base concreta per la soppressione della nostra provincia. E, poi, anche per quanto riguarda il trasferimento al San Giovanni, è ora di finirla di scaricare la responsabilità sulla nostra coalizione: se davvero il centro-sinistra avesse voluto avrebbe cambiato la situazione e invece non lo ha fatto perché nessuno voleva tornare indietro».
    Per quanto riguarda gli sprechi da tagliare in sanità, secondo Del Sordi «il segretario del Pd non fa null’altro che ripetere quanto già detto dal sindaco Romoli, ovvero che per tagliare i costi si deve partire dall’eliminazione dei doppioni, come la cardiochirurgia e la neurochirurgia. Solo che il centro-sinistra locale, anziché formare un fronte unico con l’amministrazione Romoli per portare avanti le istanze goriziane preferisce, ancora una volta, per motivi di visibilità interna, polemizzare contro il sindaco con argomentazioni assolutamente risibili».
    Patrizia Artico
    http://ricerca.gelocal.it/messaggeroveneto/archivio/messaggeroveneto/2009/08/29/GO_03_GOC1.html

  77. Paolo Del Ponte ha detto:

    C’è una differenza sostanziale fra riorganizzare la sanità per area vasta, mantenendo in vita le Aziende Sanitarie esistenti (le aree vaste mi piacevano poco, ma consentivano una possibile negoziazione fra due istituzioni esistenti e pari grado)e stabilire che, quale che sia la soluzione o la mediazione finale – 1 o 3 Aziende Territoriali in Regione – l’Azienda Goriziana sparirà ed i suoi ospedali diventeranno presidi ospedalieri dell’Azienda Universitaria – Ospedaliera di Trieste.
    Quello che mi sorprende è che, nonostante che SEL ed io personalmente in campagna elettorale ed anche prima avessimo sollevato più volte il problema, paventando il risultato finale, il centro destra abbia continuamente minimizzato il problema. E’ ora che tutti assieme ci ribelliamo contro questa ipotesi, primo passo per il superamento della provincia di Gorizia. E dico della Provincia di Gorizia, non delle province come istituzioni. Cosa intende fare la nuova giunta per scongiurare questo disegno dei poteri forti della regione?

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