19 Aprile 2007

Rifiuti, stesso sistema di raccolta a Gorizia e Nova Gorica

Accordo transfrontaliero per la gestione dei rifiuti. La multiservizi isontina Iris e la Komunala doo di Slovenska Bistrica hanno sottoscritto un accordo di programma per lo smaltimento dei rifiuti. Le due società coopereranno anche nella tutela ambientale del territorio goriziano e lavoreranno assieme, in particolare, nel campo della raccolta e del trattamento dei rifiuti, mettendo a punto nuovi progetti per ottimizzare i costi e studiando anche la possibilità di uniformare il servizio di ritiro delle immondizie dall’una e dall’altra parte del confine.

5 commenti a Rifiuti, stesso sistema di raccolta a Gorizia e Nova Gorica

  1. Ciccio Candela ha detto:

    Non posso far altro che concordare anch’io, ma allo stesso tempo mi viene in mente una cosa:se vado 10 metri oltre il confine non capisco la lingua che parlano i miei vicini.
    Purtroppo non ho avuto la fortuna di avere in casa qualcuno che mi insegnasse lo sloveno e,per un motivo o per l’altro ai miei genitori non è mai venuto in mente di iscrivermi ad una scuola di lingua slovena.
    Infatti, a parte l’inglese, mi son dovuto subire anni di tedesco.Ora, dico io, ma a che c.zzo serve il tedesco ad un abitante di Gorizia?
    Insegnalo in Carnia,Cristosanto!
    Prima o poi qualche signor politico si penserà che FORSE è bene che i nostri figli un domani riescono a comunicare con persone che abitano a 100 metri da loro?
    Perchè non mettono lo sloveno come lingua obbligatoria in qualsiasi scuola della provincia, o perlomeno della città?
    Siamo governati da incompetenti.
    Mi vien da piangere.

  2. Vero Goriziano ha detto:

    mi sembra una buona idea. è *necessario* che le amministrazioni comunali di Gorizia, Nova Gorica e Sempeter lavorino in modo congiunto. sono contrario a feste, commemorazioni o spese varie inutili a fini di immagine. al contempo però è palese a chiunque non abbia paraocchi politici che la via maestra per la nostra città è l’integrazione transfrontaliera. progetti concreti, progetti utili. riduzione delle strutture doppione, pianificazione urbanistica e di trasporto congiunta. Gorizia da sola è un comune da 36,000 abitanti. ma potrebbe contare su un bacino reale di utenze di almeno 70,000. alle aziende che devono investire questo importa. certo, a ognuno la sua identità (Gorizia in tal senso deve coltivare la sua Università, la sua storia e il turismo). ma le strutture base per i cittadini vanno armonizzate. potremmo essere una città di media grandezza, superare Pordenone addirittura. Gorizia da sola è un vicolo cieco dell’Italia: ma senza il confine diventa porta aperta verso l’est. una integrazione concreta, con più chances di quelle che potrebbe avere Trieste, che non ha la sfida stimolante di una conurbazione internazionale nel suo futuro.

  3. Alessio ha detto:

    Concordo al 100% con quanto sostiene Vero Goriziano. Tra l’altro è una scelta obbligata vista l’imminente evaporazione dei valichi confinari.

  4. Vero Goriziano ha detto:

    Ciccio Candela, hai sottolineato un problema vero. una parziale soluzione (del tutto temporanea e ingiusta) è data dal fatto che quasi tutti gli abitanti di Nova Gorica e dintorni parlano italiano. fra l’altro, molti di loro parlano un ottimo inglese, cosa che in Italia purtroppo non è scontata. il tedesco? ammetto che è una idea affascinante, anche se mal gestita. nel 2007 la lingua franca mondiale è l’inglese, ma tradizionalmente la lingua franca della nostra zona è stata per secoli e secoli il tedesco. avrebbe un senso. però temo sia una battaglia persa in partenza: se già non sono abbastanza quelli che parlano sloveno e inglese, i germanofoni sono ancora meno.
    probabilmente la via scelta sarà di introdurre gradualmente l’insegnamento dello sloveno.
    ma la vedo dura, già prefiguro levate di scudi. finchè gli sloveni imparano l’italiano va benissimo, quando però dovremmo imparare noi la loro lingua è “assimilazione, colonizzazione, affronto”. la città si ribellerebbe.
    bell’enigma!
    non tanto pratico magari (perchè fra italiano e inglese alla fine ci si capisce quasi sempre), ma giustamente simbolico di tutto ciò che ancora dobbiamo fare.
    p.s.: torno a sottolineare come un’armonizzazione delle strutture competenti risolverebbe il caso Livarna. e non solo… guardate una mappa dell’area: la zona dove passa il confine è in buona parte non urbanizzata o periferica. il rischio reale è che senza progetti comuni uno dei 3 comuni un giorno possa installarvi fabbriche o comunque far perdurare il degrado di certe zone.
    e la viabilità dove la mettiamo?
    io spero sinceramente che Comune e commercianti stiano tenendo in mente come potrebbe mutare la viabilità dopo il crollo del confine.
    se guardiamo la mappa, vediamo che il confine della Casa Rossa potrebbe davvero perdere importanza (e con se la galleria Bombi). esso porta a Rozna Dolina, poca cosa in confronto a Nova Gorica centro o Sempeter. mentre è palese che l’asse principale di connessione fra il centro goriziano e novagoricano diverranno le vie Carducci – Pellico – s.Gabriele – Erjavceva. Una linea dritta porta da p.zale medaglie d’oro al centro di nova gorica. che senso avrà passare per la casa rossa e zone limitrofe?

  5. Vero Goriziano ha detto:

    Ciccio Candela, hai sottolineato un problema vero. una parziale soluzione (del tutto temporanea e ingiusta) è data dal fatto che quasi tutti gli abitanti di Nova Gorica e dintorni parlano italiano. fra l’altro, molti di loro parlano un ottimo inglese, cosa che in Italia purtroppo non è scontata. il tedesco? ammetto che è una idea affascinante, anche se mal gestita. nel 2007 la lingua franca mondiale è l’inglese, ma tradizionalmente la lingua franca della nostra zona è stata per secoli e secoli il tedesco. avrebbe un senso. però temo sia una battaglia persa in partenza: se già non sono abbastanza quelli che parlano sloveno e inglese, i germanofoni sono ancora meno.
    probabilmente la via scelta sarà di introdurre gradualmente l’insegnamento dello sloveno.
    ma la vedo dura, già prefiguro levate di scudi. finchè gli sloveni imparano l’italiano va benissimo, quando però dovremmo imparare noi la loro lingua è “assimilazione, colonizzazione, affronto”. la città si ribellerebbe.
    bell’enigma!
    non tanto pratico magari (perchè fra italiano e inglese alla fine ci si capisce quasi sempre), ma giustamente simbolico di tutto ciò che ancora dobbiamo fare.
    p.s.: torno a sottolineare come un’armonizzazione delle strutture competenti risolverebbe il caso Livarna. e non solo… guardate una mappa dell’area: la zona dove passa il confine è in buona parte non urbanizzata o periferica. il rischio reale è che senza progetti comuni uno dei 3 comuni un giorno possa installarvi fabbriche o comunque far perdurare il degrado di certe zone.
    e la viabilità dove la mettiamo?
    io spero sinceramente che Comune e commercianti stiano tenendo in mente come potrebbe mutare la viabilità dopo il crollo del confine.
    se guardiamo la mappa, vediamo che il confine della Casa Rossa potrebbe davvero perdere importanza (e con se la galleria Bombi). esso porta a Rozna Dolina, poca cosa in confronto a Nova Gorica centro o Sempeter. mentre è palese che l’asse principale di connessione fra il centro goriziano e novagoricano diverranno le vie Carducci – Pellico – s.Gabriele – Erjavceva. Una linea dritta porta da p.zale medaglie d’oro al centro di nova gorica. che senso avrà passare per la casa rossa e zone limitrofe?

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