Teatro Miela: festa dei 30 anni rimandata a causa dell’emergenza Coronavirus, ma ecco il messaggio postato su facebook il giorno del suo compleanno:
Buongiorno, oggi è il mio compleanno e, se volete, potete farmi gli auguri. Mi chiamo Teatro Miela perché porto il nome di una delle più brave e innovative artiste triestine, Miela Reina. Tutto è cominciato – avventurosamente e coraggiosamente – sul finire degli anni ‘80 con l’Operazione Bonawentura e con lo slogan “un milione per un milione di idee”. Me lo ricordo bene il 1990, l’anno in cui sono nato. Era l’anno in cui al CERN di Ginevra dei ricercatori, pensate un po’, stavano lavorando ad un sistema per scambiare documenti su reti di calcolatori tramite rete telefonica. Per dire. Era l’anno in cui entravano in commercio i fax a colori, la serie Macintosh LC, l’ Amiga 3000. Al cinema c’erano “Balla coi lupi”, “Pretty Woman” e “Il silenzio degli innocenti”. Ecco, nello stesso anno, il 3 marzo, nascevo io. In tutti questi anni ho fatto cose così belle che più di qualcuno, non per vantarmi, mi ha anche un po’ preso d’esempio. Certo, ho fatto anche tutte le malattie infettive dei teatri: tagli ai fondi, fidi in banca, pericoli di chiusura… Ma quanti spettacoli, film, rassegne, festival, incontri, maratone musicali e letterarie, seminari, feste, mostre, dibattiti! Neanche mi ricordo tutto. Una cosa è certa, però. Ho solo trent’anni e ho voglia di fare ancora un sacco di cose. E ora, se volete, potete farmi gli auguri. E grazie a tutti voi che in questi trent’anni siete sempre venuti a trovarmi.
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