Bocciato il referendum sulle mense. Il comitato dei garanti non ha ammesso il quesito: la notifica della decisione è giunta ieri alla rappresentante del Comitato dei
promotori, Maria Cristina Bellini.
"Tale decisione – riferiscono i rappresentanti del comitato Mangiarsano – ci lascia sorpresi e sconcertati, ma essendo un gruppo aspettiamo che tutti rientrino dalle ferie per prendere eventuali decisioni. Insieme a professionisti stiamo cercando di analizzare i documenti senza emotività, quell'emotività che ci porterebbe a manifestazioni di protesta immedita per questo diritto negato".
14 Agosto 2008
Leggendo le motivazioni dei garanti devo dire che non hanno tutti i torti.
Se è vero che il referendum non può incidere sulla programmazione del personale del Comune, allora il quesito com’è stato formulato, era davvero sbagliato.
Gli altri due rilievi invece, il termine “cucine” e i maggiori costi, sono ininfluenti.
“Cucine” è il termine utilizzato per mesi dalla stampa ed anche dagli atti del Comune, perciò se non vale per il referendum non vale nemmeno per le delibere comunali.
I maggiori costi non sono un tema relativo al quesito referendario e perciò non possono essere inseriti arbitrariamente. Ogni modifica comporta dei costi e questo non è un atto da delibera senza base economica. Quì la commissione ha confuso il suo ruolo con quello del segretario comunale.
Però la questione del personale è una questione reale, perchè il quesito ne fa espressamente riferimento, purtroppo.
Questo è solo il mio parere, ovviamente.
Soldi risparmiati.
Deciderà il TAR.
e farà pagare le spese ai ricorrenti purtroppo……
La decisione è stata presa fuori dai tempi massimi stabiliti dalla legge.
Decisione valida comunque o varrà il principio del silenzio-assenso???
Ma non credo che il Tar sia chiamato a decidere su ciò che hanno detto i garanti. Il ricorso è su tutt’altra base. Perciò su quello la partita è ancora tutta aperta.
Per quanto riguarda il tempo massimo non credo valga il silenzio-assenso. Piuttosto potrebbe essere impugnata ed invalidata tutta l’intera procedura, così si potrebbe ripresentare il quesito – fatto meglio – e ritentare il referendum.
a prescindere dall’utilizzo del termine “personale” il referendum andrebbe secondo i garanti ad incidere sulla programmazione del personale del Comune, allora qualsiasi formulazione del quesito anche senza alcun riferimento al personale verrebbe bocciata