8 Giugno 2011

Occupazione a +1,4% in provincia di Gorizia ma il commercio continua a soffrire

Occupazione in leggera crescita, ma il settore del commercio non esce dalla crisi. I dati, relativi al primo trimestre del 2011, emergono dalla relazione sulla congiuntura economica della Camera di commercio di Gorizia.

La domanda estera, sia dai paesi emergenti che da quelli avanzati continua a registrare segnali positivi, tanto che per il 2011 la stima della variazione è del 7,4%.
In Italia tale variazione risulta meno accentuata, ma è certo che sono in fase di recupero le perdite subite, con conseguente beneficio di quelle aree, come la provincia di Gorizia, da sempre vocate al commercio estero.
Intanto, i dati del I trimestre 2011 del manifatturiero, registrano nella nostra provincia, una variazione tendenziale del fatturato del 11,1%, imputabile anche al buon andamento della componente estera della domanda pari al 9,3%.
Sul fronte interno la variazione positiva degli ordini risulta del +17,2%.

Buone notizie anche sul fronte dell’occupazione, con incremento positivo del +1,4% rispetto ai livelli 2010.
Nel settore delle costruzioni, per il secondo trimestre consecutivo segno positivo, dopo due anni di variazioni negative. Sotto il profilo occupazionale, invece, si registra un calo dell’11,6% rispetto al 1° trimestre 2010.
Ritorna, infine, il segno negativo nel settore del commercio al dettaglio, dopo il timido rialzo dello scorso trimestre, con continuata erosione dei margini delle aziende del settore.

“Non c’è dubbio che in genere, siamo in presenza di una certa ripresa, ne sono indicatori l’incremento del fatturato, sia interno che estero nel manifatturiero, ed il dato positivo sull’occupazione. Confortano anche i dati semestrali sul settore delle costruzioni, meno quelli relativi alla occupazione. Riprende a soffrire il comparto del commercio, malgrado gli interventi sui prezzi di vendita, con conseguente erosione dei margini.
Rispetto al 2010, lo scenario, nel complesso, è migliorato, il consolidamento delle variazioni positive fa sperare, per i prossimi mesi, una ripresa di maggior respiro, che ci auguriamo possa determinare finalmente apprezzabili ricadute anche sul commercio” il commento del Presidente della Camera di Commercio, Emilio Sgarlata.

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7 commenti a Occupazione a +1,4% in provincia di Gorizia ma il commercio continua a soffrire

  1. Mauro ha detto:

    Troppi centri comerciali, compreso quello di Nova Gorica, se non parte l’economia, il lavoro le fabbriche e la gente invece diandare fuori città e in Slovenia a comprare a Gorizia non riprenderà il commercio.

  2. isabella ha detto:

    La gente va dove si trova meglio.
    Gorizia, ormai e purtroppo, come negozi offre davvero poco.

  3. ilaria ha detto:

    A Gorizia non può riprendere nessun commercio perchè non c’è mai stato se non quello “de strazze” per gli sloveni che una volta venivano a Gorizia a comprare perchè da loro non c’erano neanche gli occhi per piangere!!

  4. stefano ha detto:

    Io credo che sia ora di smetterla con questa
    ottusa demagogia riguardo Gorizia ed i negozi di strazze. Probabilmente il pregiudizio dei goriziani supera la reale scarsità dei negozi.
    Non pensate che altrove se la passino meglio o
    si possano trovare tutte queste convenienze.
    Reimparate a frequentare la nostra città e
    magari non solo in corso, magari scoprirete
    che esistono anche nuove attività che non ven-
    dono solo strazze….

  5. Mauro ha detto:

    Comunque adesso, dopo che hanno avuto la loro indipendenza, ci hanno superato di molto, e si sono fatti più furbi, e noi ci piangiamo adosso, continuando sempre con il NON SE POL.
    A nova Gorica lo fanno e basta e dicono SE POL.

  6. stefano ha detto:

    Voglio ricordare comunque a tutti che sia pure
    un estimatore della mentalità slovena, in questo specifico momento con la loro politica
    del SE POL facile, sono sprofondati in una
    recessione economica seconda forse solo alla
    Grecia, con livelli di corruzione pubblica
    degni della nostra prima repubblica, le conse-
    guenze saranno visibili a tutti già nel breve
    periodo. In poche parole usando uno slang
    piuttosto consono a questo blog ” I ga cagà
    fora dal boccal….”

  7. gropajaco ha detto:

    stefano, vero quel che dici. ma non e’ conseguenza del se pol facile. (al contrario, il se pol facile vale per l’estonia) ma dei strascichi del sistema precedente. almeno il 50% del sistema produttivo e’ ancora fortemente ancorato al socialismo. basta dare un’occhiata al valore aggiunto procapite ed incrociarlo con il relativamente basso tasso di disoccupazione. tutt’ora, vent’anni dopo.

    la slo nel ’91 aveva davanti a se’ un bivio:

    o fare tabula rasa e ripartire da zero(secondo me avrebbe seguito piu’ o meno le sorti dell’estonia, ossia da evitare assolutamente, visto che partiva da una posizione nettamente migliore)

    oppure seguire la strada della transizione morbida, con tutto cio’ che comportava:
    strutture di potere intatte, rapporti sociali intatti, sistema produttivo prevalentemente intatto.

    secondo me, la seconda strada alla lunga si rivela la meno peggio, tutte le “magagne” che tu descrivi sono purtroppo strutturali a questa seconda strada, ma maggiormente governabili.

    l’esplosione sociale che sarebbe segiuta percorrendo la strada di molti dei paesi ex blocco sovietico sarebbe stata un disastro.

    per quanto riguarda gorizia, beh, s’e’ trovata d’incanto non piu’ periferia e non e’ all’altezza del ruolo.

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