12 Giugno 2023

Giochi didattici per adulti: quali sono, a che servono e come sfruttarli (anche in azienda)

Esistono giochi didattici per adulti? E, se sì, quali competenze permettono di sviluppare o affinare e quando è utile proporli come attività per la famiglia, le persone che vivono o lavorano nello stesso posto? L’importanza del gioco in età adulta è stato un tema spesso affrontato da psicologi, sociologi, antropologi, esperti di risorse umane: ciascuna di queste figure ha dato un contributo diverso alla questione, ma c’è un filo rosso che li lega ed è che giocare non smette affatto di avere importanza per lo sviluppo della persona man mano che questa cresce.

Giocando, come molti esperti hanno sottolineato nel tempo, si soddisfano una serie di desideri e bisogni fondamentali sia per il bambino e sia per l’adulto: quello di essere almeno temporaneamente altro da se stessi, per esempio, che è il meccanismo alla base della maggior parte dei giochi di ruolo, ma anche quello di sfidare i propri limiti e le proprie paure che è la ragione che porta molti dilettanti a provare sport estremi e altre attività simili. Molti giochi soddisfano l’istinto – che non si perde certo da adulti, anzi risulta spesso accentuato – a mettersi in competizione con gli altri, specie se si tratta di altri significativi o che fanno parte e hanno un ruolo importante nel proprio gruppo di appartenenza. Mentre si gioca, ancora, è possibile abbandonarsi alla sorte come generalmente non è possibile fare, invece, durante altre attività. I migliori giochi didattici per adulti, come quelli dedicati ai più piccoli, sono progettati tenendo conto di tutto questo e riescono soprattutto a creare un contesto ludico all’interno del quale i partecipanti possano vedere soddisfatti in sicurezza bisogni che sono a tutti gli effetti bisogni primari (identitari, di appartenenza, di riconoscimento come si è visto).

Cinque ragioni almeno per usare i giochi didatti per adulti in famiglia, a scuola, a lavoro

Il corollario di quanto appena detto è che ci sono almeno cinque ragioni per cui, ancora secondo gli esperti, non si dovrebbe smettere di giocare neanche da adulti e le attività ludiche, soprattutto se studiate appositamente, possono trasformarsi anzi in uno strumento utile per la crescita individuale o del gruppo a cui sono proposte.

Non va trascurato, innanzitutto, che il gioco è per definizione un’attività di svago e che come tale serve agli adulti per alleviare stress e stanchezza che derivano dagli impegni e dalle responsabilità quotidiane: è questo, già da solo, un compito non da poco.

Giocando si allenano però di volta in volta la memoria come avviene nei giochi di carte, l’attenzione come avviene negli enigmi, il ragionamento logico e deduttivo come avviene anche negli scacchi e l’elenco potrebbe continuare a lungo.

Ci sono giochi didattici per adulti che aiutano a sviluppare ex novo abilità come quelle linguistico-lessicali, conoscenze come quelle di una o più lingue straniere o competenze settoriali come quella per la scrittura creativa: proposti in azienda possono trasformarsi in ottime occasioni di apprendimento e piccoli trucchi, come fornire ai partecipanti penne e matite personalizzate, rendono a propria volta il contesto ludico quello perfetto perché i nuovi arrivati – e non solo – possano sviluppare un senso di appartenenza al brand e alla cultura aziendale.

Non è un caso se tra i giochi per adulti più proposti in ambito lavorativo ci siano anche puzzle, giochi con le tessere o con i mattoncini che richiedono per essere risolti di una certa collaborazione tra i partecipanti: il gioco aiuta anche gli adulti a sviluppare o a migliorare il proprio spirito di squadra e lo fa perché richiede, a monte, di soffermarsi ad analizzare il modo in cui ci si relaziona con gli altri. In coppia, in famiglia, all’interno di un gruppo di amici o di una classe scolastica insomma giocare può aiutare a migliorare il rapporto tra i componenti e lo fa anche perché è in grado di stimolare fiducia e senso di collaborazione in vista del raggiungimento di un obiettivo comune.

C’è una ragione specifica, però, per cui responsabili HR  e coach propongono spesso ai professionisti di giocare e farlo anche con giochi che non siano esplicitamente pensati come giochi didattici per adulti: giochi come la dama o gli scacchi – solo per citarne alcuni tra i più classici – aiutano ad allenare le proprie capacità di problem solving e di decision making per come richiedono di studiare la mossa più strategica e che permetta di arrivare alla soluzione prima che possa farlo il proprio avversario

C’è un ultimo aspetto, ma non meno importante, da considerare che ha a che vedere molto da vicino con la ragione per cui i pedagoghi raccomandano il gioco in età infantile. Giocando si ha modo di provarsi in maniera anticipata, vicaria e nella maggior parte dei casi protetta in una serie di esperienze diverse e di provare soprattutto quelli che sono di volta in volta i comportamenti, le azioni, le decisioni più funzionali: quando queste stesse esperienze si ripresenteranno nella vita reale sarà più facile, così, affrontarle rapidamente e con successo. Anche da adulti, cioè, il gioco per molti versi prepara alla vita.

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