14 Aprile 2020

#YEAHQUARANTINE: da Trieste in diretta un messaggio di umanità in tutto il mondo

el sunto Dal 18 marzo il team di Yeah esorcizza l’emergenza lanciando un messaggio globale di fratellanza in diretta Instagram con ospiti internazionali

Direttamente da casa. Il lockdown deciso dal Governo ha costretto tutti quanti in casa per proteggersi dal Covid – 19, il team di Yeah, festival concertistico, nonostante l’annullamento di tutti gli eventi previsti non si è perso d’animo e ha trovato il modo di aggirare la quarantena attraverso i social media. Ogni giorno sui canali social media ufficiali yeah_musicts in diretta Instagram e face book il direttore artistico Marco Valvassori “ospita” in diretta alcuni degli amici incontrati nella sua attività professionale di manager che provengono da tutto il mondo. Il format social media è parte del progetto Yeah Trieste Music Week in previsione nel 2020 con ospiti internazionali. #YEAHQUARANTINE WITH SPECIAL GUESTS è stato presentato il 18 marzo ed ha fatto subito parlare di sé grazie a freschezza e informalità: siamo tutti a casa e non in uno studio televisivo allora scambiamoci informazioni e riflessioni da una parte all’altra del globo in questo momento difficile ma che ci da anche l’occasione di rallentare, pensare e confrontarci sulle cose davvero importanti per le nostre vite. Ospiti internazionali come Matt Drenik da Losa Angeles e Stepan Kazaryan di Moscow Music Week, e nazionali come Bobo Rondelli da Livorno, partner di Irene Grandi al Festival di Sanremo 2020.  Al programma si aggiunge inoltre Lucia Vazzoler che controbilancia barba e occhiali da sole con le sue ospiti al femminile nell’estensione del “palinsesto” #YEAHQUARANTINE QUESTIONI POCO PRIVATE.

Il progetto Yeah ha portato a Trieste leggende come Jozef van Wissem (vincitore del Cannes Award con il film Only Lovers Left Alive diretto da regista americano Jim Jarmusch) e Lee Ranaldo (fondatore dei Sonic Youth), ma anche Bobo Rondelli che un anno dopo la sua performance triestina si è esibito a Sanremo 2020, e tantissimi altri come il batterista di una star internazionale come Nick Cave, Jim White e ancora  G. Xylouris, Delta Moon, Niklas Paschburg toccando 20 venues in 3 Paesi diversi.

Marco Valvassori spiega “YEAH quarantine w/special guests”, ogni giorno dalle 18.15, in diretta dal nostro canale instagram @yeah_musicts, è un format che mi sono inventato quasi per scherzo. Durante i primi giorni di questa situazione senza precedenti guardavo le dirette dilaganti sui social network ma c’era qualcosa che mancava. Qualcosa che parlasse direttamente dal cuore, senza schermi, in un rapporto totalmente libero ed equo con l’ospite ed il pubblico, ovvero non una performance frontale ma qualcosa di più inclusivo, in cui risaltasse l’essenza delle persone in maniera reale ed autentica. Nick Cave ha fatto una cosa simile nel suo ultimo tour, che più di un concerto era un discorso aperto ed onesto con i suoi fans. Credo che in questo momento storico sia importante, più che mai, dare un messaggio di umanità, comunità e bellezza.

Ho messo anni di lavoro nel settore musicale e ricontattato tanti amici che non sentivo da tempo e con cui ho passato esperienze indimenticabili in giro per il mondo. La risposta è stata unanime ed entusiastica, ho un calendario pieno per due settimane.

Dal deserto del Mojave a Livorno passando per Los Angeles e la Russia. Da Bobo Rondelli a Matt Drenik, dall’organizzatore della Moscow Music Week a Niklas Paschburg.

“Dal confronto con i tanti amici organizzatori e musicisti emerge che al momento stiamo tutti navigando a vista, mi viene in mente una citazione di Albert Camus, “Un’epidemia non dovrebbe essere confusa per un fastidio, per una noia” è una situazione molto più complessa in cui l’unica cosa sensata da fare è fermarsi a pensare; chi siamo, cosa facciamo e qual è il nostro posto su questo pianeta. Se le persone riusciranno a prendere coscienza di tutto ciò credo che una nuova Summer of Love potrebbe verificarsi alla fine del tunnel”

Oltre all’attività di direttore artistico del progetto, Marco “Valva” ha deciso di mettersi in prima fila come frontman ed autore di testi di una sorta di “band aziendale” nominata “Yeahki” – la tribù yeah.

“L’idea mi è venuta un anno fa ascoltando ‘Coney Island Baby’ classico Lou Reediano del 1976.” commenta Marco Valva, “Camminavo sulle rive e risentendo Kicks, l’immaginavo risuonata da Leonard Medica e Andro Manzoni, due talenti giovanissimi e studenti al Conservatorio Tartini. Poi ho pensato di coinvolgere un amico cantautore, bassista e musicista a tutto tondo; Vlado Kuzman. Con Tiziano Pretto suonavo già alle superiori nel progetto Spinning Plates. Damiano Tommasi è un videomaker con una spiccata sensibilità, già collaboratore in Balcony TV Trieste, Meet FVG ed altri progetti. Abbazabba, all’audio, non credo abbia bisogno di presentazioni. Quello che vedete è frutto dell’energia del momento, un take, nessuna prova. Tra di loro non si conoscevano nemmeno. In seguito si sono uniti al progetto anche Enrico Cortellino e Marco D’Orlando ed avremmo dovuto suonare al Castello di San Giusto in apertura ad Algiers, poi il temporale ci ha fatto annullare la serata ed il progetto era stato messo in pausa. Questo periodo di forzata quarantena, tuttavia, mi ha fatto riprendere in mano la chitarra; l’ispirazione è così alta che ho già scritto svariate sono canzoni. Il progetto, quando tutto questo sarà finito, prevede di ritrovarsi in studio tutti insieme (tre chitarre, due batterie, basso e frontman selvaggio in stile Iggy Pop) e registrare un album. Si chiamerà Let It Be Quarantine, qui potete sentirne un assaggio in anteprima:

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