28 Maggio 2013

Eutanasia legale: se pol!

E’ in corso la campagna per la raccolta delle 50.000 firme necessarie a presentare la Proposta di Legge di Iniziativa Popolare “Rifiuto dei trattamenti sanitari e liceità dell’eutanasia”.

Trieste, al quarto posto con le sue 2.500 firme, immediatamente dopo le ben più grandi Torino, Milano e Roma, continua dunque a dimostrare il suo spirito laico. Le persone che affluiscono ai banchetti, quando hanno finito di firmare, spesso ringraziano gli organizzatori per questa iniziativa. Associazione Coscioni, U.A.A.R, Exit Italia, Radicali Italiani, Amici di Eleonora onlus e Associazione Radicale Certi Diritti sono i promotori di questa campagna, i cui dettagli sono reperibili nel sito internet eutanasialegale.it (compreso il testo della proposta e dove si può firmare).

In Italia, chi aiuta un malato terminale a morire – magari un genitore o un figlio che implora di porre fine alla sofferenza del proprio caro – rischia molti anni di carcere.

Il diritto costituzionale a non essere sottoposti a trattamenti sanitari contro la propria volontà è costantemente violato, anche solo per paura, o per ignoranza.

La conseguenza è il rafforzamento della piaga tanto dell’eutanasia clandestina che dell’accanimento terapeutico.

La Proposta di Legge prevede poche regole e chiare, che stabiliscano con precisione come ciascuno possa esigere legalmente il rispetto delle proprie decisioni in materia di trattamenti sanitari, incluso il ricorso all’eutanasia.

Gli articoli della proposta normano le D.A.T. -Dichiarazioni Anticipate di Trattamento (testamento biologico) e prevedono che le disposizioni di quattro articoli del Codice Penale non devono essere applicate al medico e al personale sanitario che abbiano praticato trattamenti eutanasici o di suicidio assistito, provocando la morte del paziente, a chi lo abbia esplicitamente e consapevolmente richiesto, in condizioni particolari che sono riportate nella proposta di legge.

Di testamento biologico e di eutanasia si discuterà martedì 28 maggio alle ore 20.30 al Teatro Miela nell’incontro “EutanaSIA Legale”. Marco Cappato dell’Associazione Coscioni e il professor Valerio Pocar, presidente onorario dell’U.A.A.R approfondiranno i temi di questa importante tappa per i diritti civili.

Sarà proiettata una video-intervista a Margherita Hack e sono previste testimonianze di firmatari che motiveranno la loro adesione.

Ammalarsi fa parte della vita, come guarire, morire, nascere, invecchiare, amare. Le buone leggi servono alla vita: per impedire che siano atri a decidere per noi, in nome di Stati o religioni; per garantire libertà e responsabilità alle nostre scelte, drammatiche e felici. Fino alla fine. Chi non ha ancora firmato potrà farlo la sera stessa al teatro Miela, oppure in via delle Torri (in caso di maltempo ai Portici di Chiozza) il mercoledì dalle 16.30 alle 19.30 e il sabato dalle 10 alle 13.

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17 commenti a Eutanasia legale: se pol!

  1. Paolo Geri ha detto:

    Decidere del proprio fine vita (se, come, quando, dove e con chi) dovrebbe essere un diritto fondamentale del cittadino. Ma noi non viviamo in uno stato laico.

  2. Martina Luciani ha detto:

    Prolungare all’infinito la vita di una persona è un business per molti: farmaci, parafarmaci, attrezzature mediche e sanitarie, ausili di vario genere. Non penseremo mica che tutto ciò viene prodotto e commercializzato per amore del prossimo, vero?

  3. Fiora ha detto:

    E’un TEMONE,questo!
    ….Se qualcuno ha paura di affrontare un argomento, può scegliere di non intervenire.
    Se “qualcuna”, è stata, è, e sarà, onesta con se stessa e col prossimo, sceglie di dichiararlo.
    Ragazzi, a me di pensare alla morte, mi fa paura…

  4. Paolo Geri ha detto:

    # 3.Fiora

    Egoisticamente parlando ho paura solo di soffrire, non assolutamente della morte in se. Spero solo che “dopo” gli amici bevano un bicchiere di vino rosso in mio ricordo.

  5. dimaco il discolo ha detto:

    sinceramente non mi dispiacerebbe vivere per qualche millennio.

  6. capitano ha detto:

    Dipende come.

  7. boris ha detto:

    quoto Martina Luciani, la legge sull’eutanasia non passerà mai perché il lobbismo sanitario avrà sempre la meglio

  8. Paolo Geri ha detto:

    Non è questione di “lobbismo sanitario” ma di ruolo della chiesa cattolica per la quale la vita è un “dono di Dio” e la sofferenza redime.
    Immaginatevi che il papa si dichiari a favore dell’ eutanasia e per magia le lobbies sanitari sparirebbero come sparirebbero i ginecologi obiettori se la chiesa fosse a favore dell’ aborto.

  9. GIAMPAOLO LONZAR ha detto:

    @ VARI : quante sono le persone che attualmente sono tenute ” esasperatamente” in vita????

    Sono tenute in vita per volonta’ della famiglia ?
    Per volontà cosciente ?
    Perche si deve ?

  10. maja ha detto:

    nessuno dovrebbe essere costretto a soffrire sapendo che di lì a poco morirà. d’altra parte, odierei un mondo in cui non ci si senta liberi di aggrapparsi alla vita anche per soli due mesi senza sentirsi in colpa e in dovere di togliersi dalle balle nei confronti di chi ci assiste.
    xe casin, insoma. xe sempre casin quando se parla della più fondamentale e ineluttabile tra le esperienze umane: morire.

  11. Fiora ha detto:

    @10
    Ciò Maja, ultimamente…. tale e quale quotoooo!

  12. maja ha detto:

    sia chiaro che lo dico da atea anticlericale di sinistra, con la consapevolezza che il nostro corpo è l’unica cosa che in questa vita ci appartiene veramente.

  13. sfsn ha detto:

    a mio aviso el ragionamento (#2) de Martina e quel de (#8) de Paolo Geri no xe assolutamente in contraddizion. Ghe xe più motivi confluenti per no voler che l’eutanasia diventi legale

  14. Fiora ha detto:

    @12
    parimenti, con lieve spostamento… a destra.
    E se è vero come è vero che ” il nostro corpo è l’unica cosa che in questa vita ci appartiene veramente” ne consegue il diritto di decidere di farne quel che vogliamo,soprattutto davanti alla sofferenza…con però la maledetta atea certezza che staccata la spina non ci sarà un regno dei cieli in cui vivere una vita migliore, ma il definitivo chi ga ‘vù,ga ‘vù

  15. Fiora ha detto:

    già la vita è l’unica vita che abbiamo…così sento e così credo. Né aldilà,né reincarnazione per me…questo m’impaurisce, questo mi fa esitare a lasciare scritto che me la spengano, se non sarò in grado di esprimermi.
    Ovvio parlarne così…da sani!

  16. michela ha detto:

    quoto Martina Luciani e Paolo Geri. in letteratura, la miglior frase sull’aldilà l’ho letta in IL NOME DELLA ROSA alla fine del libro (un infinito, rassicurante e riposante nulla in cui l’anima stanca s’addentra con fiducia) e così pure in LE MEMORIE DI ADRIANO (un vuoto immenso in cui risuona la risata di Epicuro). Ragion per cui, ben venga l’eutanasia alla faccia di chi vorrebbe mi redimessi mediante la sofferenza!!! (che poi…redimermi di cosa? mica sono ‘sta gran delinquente).

  17. cita demone ha detto:

    “me ilumo de imenso” iera la potente poesia del Beppe Ungaretti.
    dove,sensa trope parole ,sulla pelle viva ,strugente,xe condensà l’ombelico del mondo…(grazie,a proposito, jovanoti pel contributo)
    …e in più ala facia dela boleta dell’enel e dele municipalizade!!!!
    poi nela costituzion ‘tagliana anca se scrive:”una,unica e indivisibile”,….,
    ma no se cita l’anima,lo spirito e il corpo,chissà cossa intendeva i padri costituenti.bravi cmq.
    mah,le belezze del’eser vivi come che va in contradizion……..
    h.i.c.

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