22 Marzo 2013

La scuola chiede contributi alle famiglie: ma non sono obbligatori

Mentre in altri paesi, in tempi di crisi, la scuola è uno dei settori prioritari a cui indirizzare le scarse risorse, in Italia da tempo avviene esattamente il contrario Lo Stato taglia i fondi all’istruzione e i dirigenti scolastici corrono ai ripari chiedendo contributi alle famiglie, ma troppo spesso la richiesta, ambigua e poco trasparente, fa credere ai genitori che si tratti di versamenti dovuti, fino a minare il principio costituzionale della gratuità dell’istruzione. È la desolante situazione in cui si trovano molte scuole in tutta Italia, e anche a Gorizia.Per la mancanza di fondi spesso le scuole non riescono a portare avanti nemmeno le attività essenziali, ed è per questo che praticamente tutte, oggi, si avvalgono della facoltà di chiedere alle famiglie dei contributi volontari, che negli istituti superiori di Gorizia vanno dagli 80 a oltre 100 euro per alunno, a prescindere dalla condizione economica di chi li versa. Si tratta di un impegno economico notevole, che si moltiplica per chi ha più figli, e può superare di molto quello di tante odiate tasse, come l’IMU.
“ Ma il fatto grave – scrive Giuseppe Cingolani, capogruppo PD in consiglio comunale – è che spesso le famiglie credono, o sono indotte a credere, che si tratti di un versamento obbligatorio. In molti casi il bollettino per il pagamento del contributo volontario viene distribuito agli alunni assieme al modulo per l’iscrizione e al bollettino per le tasse scolastiche, nonostante le disposizioni contrarie del Ministero. Così molte famiglie effettuano il versamento pienamente convinte che si tratti di una contributo necessario per l’iscrizione scolastica. Anche a Gorizia spesso viene ignorato il dovere, ribadito più volte dal Ministero dell’Istruzione, di comunicare chiaramente alle famiglie l’assoluta volontarietà del contributo in questione, e capita addirittura che le scuole non accettino di ritirare il modulo compilato per l’iscrizione e il bollettino delle tasse pagate se non contemporaneamente al bollettino che dimostri il versamento del contributo volontario. Ad alcuni genitori che non volevano versare il contributo è stato perfino chiesto di presentare la dichiarazione dei redditi per giustificarsi.”
Cingolani prosegue: “Come ha ribadito con forza il Ministero in due note del 23 marzo 2012 e del 7 marzo 2013, i responsabili della gestione scolastica che agiscono in questo modo violano gravemente i propri doveri d’ufficio. Il Ministero ha precisato che i contributi scolastici possono essere utilizzati solo per progetti di ampliamento dell’offerta formativa, di cui le famiglie devono essere preventivamente informate, in modo da poter eventualmente decidere di contribuire a finanziare solo alcuni progetti. Inoltre alla fine dell’anno deve essere assicurata alle famiglie una rendicontazione sull’effettivo utilizzo del contributo. Entrambe le cose avvengono in rarissimi casi in Italia.”
La circolare ministeriale ricorda anche che la frequenza alla scuola dell’obbligo è gratuita ( solo per le classi 4° e 5° superiore sono previste tasse da versare all’erario dello Stato, dalle quale si può essere esonerati in particolari circostanze e per merito), che nessuna prestazione patrimoniale può essere imposta se non in base alla legge e che subordinare l’iscrizione al pagamento dei contributi è illegittimo. Come se non bastasse, la circolare precisa che le iscrizioni per gli anni successivi al primo dovrebbero essere disposte d’ufficio, sgravando le famiglie e gli operatori da una quantità di adempimenti inutili ( e generando un notevole risparmio di spesa)
La conclusione è che una chiara e trasparente comunicazione alle famiglie potrebbe motivare maggiormente chi è in grado di contribuire all’arricchimento delle attività scolastiche, senza gravare ingiustamente sulle molte famiglie in difficoltà e tutelando il diritto costituzionale all’istruzione gratuita: “ La scuola, che esiste per educare i nostri figli, non può sopravvivere grazie all’inganno”.
Parallelamente alla presa di posizione di Cingolani, l’associazione Essere Cittadini si sta muovendo per ottenere un incontro con il direttore provinciale dell’ Ufficio scolastico regionale per evidenziare il persistere di prassi come la mancata informazione sulla volontarietà dei contributi e la raccolta dei contributi in contanti, i disguidi che possono nascere dalla redazione non particolareggiata del P.O.F., la non adeguata comunicazione della rendicontazione dell’utilizzo dei contributi stessi o, infine, la richiesta di contributi per materiale relativo all’ordinario funzionamento dell’attività scolastica , onere questo a carico dell’ente locale.

35 commenti a La scuola chiede contributi alle famiglie: ma non sono obbligatori

  1. capitano ha detto:

    Questa è follia pura.

  2. Radetzky ha detto:

    Ma ci si stupisce ancora di queste cose?
    Questa è l’italia: arrogante, strizza soldi al popolo, stupida, razzista.
    Dal 1860 una tragedia per l’Europa.
    P.S. sapete che se andate in posta a chiedere i francobolli ti dicono che non ce li hanno?

  3. FamiglieNumeroseGorizia ha detto:

    Il problema è tanto più avvertito per chi ha più figli perchè le spese di moltiplicano.
    Siamo consapevoli che le scuole hanno bisogno dell’aiuto delle famiglie per garantire un servizio che non si limiti al solo curricolo. Chiediamo però che i POF siano fatti bene, che sia chiaro per cosa contribuiamo e che possiamo detrarli dalle tasse.
    Qualcuno sostiene che non è possibile invece noi vogliamo dimostrare che non è vero e per questo stiamo preparando un interpello.
    Crediamo che i figli siano una risorsa sulla quale bisogna investire.
    Grazie di nuovo a Giuseppe Cingolani e all’Associazione Essere Cittadini che si sono dimostrati sin da subito attenti a questo problema che invece noi denunciamo da anni.

  4. capitano ha detto:

    #3 ma che commento è?
    La scuola pubblica non deve azzardarsi a prendere neanche mezzo spicciolo direttamente dai cittadini.

  5. Ale ha detto:

    @Capitano
    quando avrai figli capirai che non è così.

  6. kovacic Massimiliano ha detto:

    Sono daccordo con Capitano, la Scuola Pubblica deve essere completamente gratuita e accessibile a chiunque. Il problema è la mala gestione dei fondi dstinati alle Scuole Paritarie.

  7. Paolo Nanut Standrez-Gorica-Gorizia ha detto:

    Capita anche che i maestri chiedano a ogni alunno di portare una risma di fogli per fotocopiatrici, ai miei tempi non si usavano fotocopie ma si scriveva tutto quanto. Vogliamo tagliare spese? Torniamo a scrivere tutto quanto come una volta

  8. capitano ha detto:

    Con il contributo si introduce un pessimo elemento nella gestione di un servizio pubblico. Non è un questione di avere figli o meno. Quelli che danno soldi non saranno sullo stesso piano di quelli che non possono contribuire.
    E’ una questione di etica dell’istruzione. O rinunciamo a questo principio e allora lasciamo che il merito vada a farsi benedire a scapito della bontà d’animo di chi partecipa e sappiamo dove si va a finire, chi più unge la macchina più verrà tenuto in considerazione. Oppure ci si mobilita affinchè la macchina funzioni nel modo corretto, senza distinzioni sulla capacità di contribuzione.

  9. Ale ha detto:

    Ma di cosa state discutendo?
    Qui si stà parlando delle attività in più. Le Famiglie numerose non vogliono pagare per le attività curricolari mentre per quelle extra vogliono sapere prima per cosa stanno pagando e vogliono che queste siano detraibili. Se uno non ha soldi non paga. Ma se uno vuole bene al proprio figlio sa che vuole il meglio per lui.

  10. ufo ha detto:

    Dona anche tu un rotolo

    @Paolo Nanut “Vogliamo tagliare spese?” Veramente, la risposta giusta è no.

  11. Cristina ha detto:

    @capitano 4

    #3 ma che commento è?
    La scuola pubblica non deve azzardarsi a prendere neanche mezzo spicciolo direttamente dai cittadini.

    In ogni paese civile è così. L’Italia però non è un paese civile e i suoi ultimi, scellerati governi hanno fatto a pezzi scuola pubblica e sanità. Ho due figlie e dalla prima elementare fino al liceo ti assicuro che o sborsi o sborsi, che le scuole siano italiane e slovene, elementari, medie o licei… Contributi di qua, contributi di là, risme di carta, f.do classe, iscrizione liceo, progetti obbligatori di cui a volte non me ne potrebbe, in tutta onestà, interessare di meno e che sembrano fatti apposta per portare qualcosa solo nelle tasche di chi quei progetti li propone! 🙁

  12. Paolo Nanut Standrez-Gorica-Gorizia ha detto:

    Scuola Pubblica obbligatoria e gratuita ecco cosa dovrebbe essere se fossimo in un Paese civile.

  13. Alessio ha detto:

    Tutti a sbandierare che bisogna tagliare la spesa pubblica, beh, se qualcuno non se ne fosse accorto il funzionamento delle scuole fa parte della spesa pubblica. Certo è illegittimo e probabilmente illegale quello che fanno molti istituti, ma a forza di taglispendingreviewerazionalizzazionidellaspesa come volete che provino a far quadrare i conti?

  14. Mauricets ha detto:

    12

    Paolo Nanut Standrez-Gorica-Gorizia
    deve essere tutto gratis, dal vitto al traporto, passando per il materiale didattico.

    questo è il dovere di uno stato civile, democratico, e con una economia avanzata.

    non ci sono scusanti.
    il futuro sono i giovani, formarti nel migliore dei modi, e nel maggior numero possibile. questa è l’unica opportunità per tenere a galla la baracca.

    la cultura, la formazione è l’unica speranza per l’italia. se si lasciano le famiglie sole, ora che sono allo stremo, dilaniate da mille problemi, si mina la società.

    solo il grande cuore, la forza d’animo dei lavoratori e delle lavoratrici italiane, sta impedendo il tracollo. con uomini e donne che si umiliano ogni ora del giorno per sopravvivere.

    ma non si puo andare avanti all’infinito.
    distruggete le famiglie, le scuole e avrete distrutto il paese.

    il baratro è vicino.

  15. giorgio (no events) ha detto:

    Art. 34 della Costituzione:

    “La scuola è aperta a tutti.
    L’istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita.
    I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi.
    La Repubblica rende effettivo questo diritto con borse di studio, assegni alle famiglie ed altre provvidenze, che devono essere attribuite per concorso.”

    I tagli vanno fatti altrove. Mentre nel 2013 il bilancio della difesa potrà contare su quasi un miliardo in più (http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-11-27/ministero-difesa-bilancio-2013-120735.shtml?uuid=Abg52o6G), questo paese è quello che, in Europa, riduce di più le risorse per l’istruzione.

  16. Kovacic Massimiliano ha detto:

    Basta togliere i fondi “pubblici” alle scuole private. Ecco trovati i soldi per la Scuola Pubblica.

  17. Ale ha detto:

    17 Kovacic Massimiliano
    Il Tuo commento oltre ad essere incostituzionale è assurdo.
    il costo che sostiene lo stato per uno studente in una scuola paritaria è di circa un terzo rispetto al costo che sostiene per uno studente nella scuola pubblica.
    Se lo Stato ideologicamente ed incostituzionalmente decidesse di non farsi più carico dell’istruzione paritaria creerebbeo un buco finanziario indescrivibile e minerebbe il principio di libertà di educazione dei genitori.
    Ovviamente già in alcune regioni che ha imboccato questa strada ideologica se ne sono pentiti amaramente perchè molte scuole paritaie strozzate dai debiti hanno chiuso e gli studenti sono finiti nelle scuole pubbliche gia al tracollo creando un doppio disservizio.
    Smettiamola di fare dannosa e sterile demagogia!

  18. capitano ha detto:

    il costo che sostiene lo stato per uno studente in una scuola paritaria è di circa un terzo rispetto al costo che sostiene per uno studente nella scuola pubblica.

    #18 Costo diretto o indiretto? Documentare le affermazioni citando le fonti altrimenti detto fact checking tanto di moda oggidì. Alla scuola paritaria ti hanno insegnato l’inglese?

  19. Paolo Nanut Standrez-Gorica-Gorizia ha detto:

    @14 mi pare che sinteticamente ho detto la stessa cosa, almeno che la tua non sia ironia

  20. Mauricets ha detto:

    20

    Paolo Nanut Standrez-Gorica-Gorizia
    penso che più opinioni concordanti ci siano, è
    più voci si fanno sentire, meglio sia.

  21. Ale ha detto:

    http://www.documentazione.info/scuola-statale-e-scuola-paritaria-quanto-costano
    http://www.ilgiornale.it/news/cultura/quanti-luoghi-comuni-sulla-scuola-paritaria-854499.html

    Scusate ho sbagliato, in effetti dovevo dire 1/10!
    Ogni anno lo Stato Italiano risparmia 6 migliardi grazie alle scuole paritarie!

  22. Ale ha detto:

    @capitano

    http://www.ilgiornale.it/news/cultura/quanti-luoghi-comuni-sulla-scuola-paritaria-854499.html

    http://www.documentazione.info/scuola-statale-e-scuola-paritaria-quanto-costano

    In effetti mi sono sbagliato:
    non 1/3 ma 1/10!
    Ogni anno lo Stato Italiano risparmia grazie alle scuole paritarie 6 migliardi!

  23. capitano ha detto:

    … raccontato dal quotidiano della più grande azienda nel cammpo dell’istruzione privata italiana.

  24. capitano ha detto:

    … raccontato dal quotidiano della più grande azienda nel campo dell’istruzione privata italiana.

  25. Ale ha detto:

    #capitano
    Non c’è sordo peggiore di chi non vuole sentire!

  26. Ale ha detto:

    Avevo messo dei link che documentavano il post 18. Chiedo che vendano rimessi.

  27. Mauricets ha detto:

    26

    Ale
    se ci fosse equità i 400 milioni risparmiati, secondo l’articolo, andrebbero investiti nella scuola pubblica.
    questo avrebbe senso.
    non ha senso tagliare e risparmiare.
    questo è distruggere.

  28. Mauricets ha detto:

    guarda caso…

    Ipotesi diploma in 12 e non più in 13 anni.
    Sindacati: “Blitz del ministro Profumo”

    http://www.repubblica.it/scuola/2013/03/22/news/un_anno_in_meno_sperimentazione-55158831/

    unico caso al mondo dove invece di aumentare la scolarità si vuole diminuirla.
    allora si che il paese sarà competitivo, ci confronteremo con i paesi del terzo mondo, che probabilmente ci saranno d’avanti.

  29. Ale ha detto:

    @Mauricets
    Se poniamo il discorso sul fatto che nostro Stato non investa in Istruzione allora sfondi una porta aperta!
    Abbiamo dei politici miopi che non sanno investire nel futuro cioè in Famiglia e Istruzione.

  30. Kovacic Massimiliano ha detto:

    @ALE: Articolo 33
    L’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento.

    La Repubblica detta le norme generali sull’istruzione ed istituisce scuole statali per tutti gli ordini e gradi.

    “Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato.”

    La legge, nel fissare i diritti e gli obblighi delle scuole non statali che chiedono la parità, deve assicurare ad esse piena libertà e ai loro alunni un trattamento scolastico equipollente a quello degli alunni di scuole statali.

    E` prescritto un esame di Stato per l’ammissione ai vari ordini e gradi di scuole o per la conclusione di essi e per l’abilitazione all’esercizio professionale.

    Le istituzioni di alta cultura, università ed accademie, hanno il diritto di darsi ordinamenti autonomi nei limiti stabiliti dalle leggi dello Stato.

  31. Kovacic Massimiliano ha detto:

    @ALE

    Sussidi diretti [modifica]
    Il DM 261/98 ed il DM 279/99 (Ministro della Pubblica istruzione Luigi Berlinguer, Democratici di Sinistra), ed il testo unico “concessione di contributi alle scuole secondarie legalmente riconosciute e pareggiate” che li converte in legge, costituiscono il presupposto per la successiva sistematica e regolare concessione di finanziamenti alle scuole private.
    Il governo D’Alema bis con la legge 62/2000 sancisce l’entrata a pieno titolo nel sistema di istruzione nazionale delle scuole private, che pertanto devono essere trattate “alla pari” anche sul piano economico. La legge prevede anche:
    l’applicazione anche alle scuole paritarie del trattamento fiscale riservato agli enti senza fini di lucro;
    l’istituzione di fatto dei buoni scuola statali (stanziamento di 300 miliardi di lire a decorrere dal 2001);
    l’aumento di 60 miliardi di lire dello stanziamento per i contributi per il mantenimento di scuole elementari parificate;
    l’aumento di 280 miliardi di lire dello stanziamento per le spese di partecipazione alla realizzazione del sistema prescolastico integrato;
    lo stanziamento di un fondo di 7 miliardi di lire per favorire l’inserimento dei disabili nelle scuole private e la costruzione delle strutture necessarie.
    Il governo Berlusconi, ministro Letizia Moratti, con il DM 27/2005 apporta alla Legge 62/2000 le seguenti modifiche:
    non si parla più di “concessione di contributi” ma di “partecipazione alle spese delle scuole secondarie paritarie”;
    è abbassata la soglia di alunni per classe (da 10 a 8) per l’accesso ai contributi;
    vengono innalzati i livelli massimi dei contributi (12.000 euro per una scuola media inferiore, 18.000 per una scuola media superiore);
    sono più che raddoppiati i finanziamenti per i progetti formativi (da circa 6 milioni di euro ad oltre 13 milioni).
    Nel 2005 l’ammontare dei contributi alle scuole non statali è di circa 500 milioni di euro (si veda la circolare ministeriale 38/2005).

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