13 Febbraio 2013

Trieste, aumentate del 15% le richieste di accoglienza dei senzatetto

A partire da ieri sera, il Comune di Trieste ha messo in campo un ulteriore piano d’intervento a sostegno delle persone in difficolta’ a causa dell’emergenza freddo, che riguarda la settimana corrente e il proseguimento della stagione invernale.
Fino a venerdi’ 40 persone, per la maggior parte rifugiati, sono accolte nel salone della struttura residenziale comunale ”Casa Serena”, per garantire un riparo e un pasto caldo. Inoltre la Cooperativa DuemilaUno ha messo a disposizione un appartamento di civile abitazione per accogliere ulteriori 7 persone.
Nei prossimi giorni verranno valutate ulteriori soluzioni con carattere di maggior stabilita’ per garantire riparo, in particolare ai profughi, titolari di protezione internazionale che al momento sono sul nostro territorio senza alcuna forma di tutela. Tra le persone bisognose di sostegno, numerosi richiedenti asilo provenienti per la maggior parte dall’Afghanistan, ma anche coppie o famiglie di passaggio, con minori al seguito.

Il Comune aveva predisposto una settantina di posti per l’accoglienza notturna nei mesi invernali, che vanno ad aggiungersi ai 25 posti del dormitorio di S. Martino Al Campo.

Tuttavia le richieste d’accoglienza hanno subito nell’ultimo mese un incremento di oltre il 15%: a gennaio le persone accolte sono state 240.

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19 commenti a Trieste, aumentate del 15% le richieste di accoglienza dei senzatetto

  1. sara ha detto:

    Sinceramente io cerco di capire le ragioni di queste persone che scelgono di vivere lungo la strada, senza una fissa dimora però, quando vedo lo sconcio spettacolo della stazione delle corriere, gli accampamenti in quella dei treni, uomini, donne e minori che urinano e defecano per strada…e beh…non mi sembra che si debba tollerare questa situazione.
    Giustissimo aiutare i profughi e chi scappa da situazioni invivibili in patria, chi lo fa per scelta però mi lascia perplessa.
    Se poi penso che quando tornerà la bella stagione anche piazza Libertà sarà nuovamente impraticabile…eh…no, proprio non lo trovo corretto

  2. Rupel ha detto:

    semo appena all ´inizio. de questo passo sará sempre de piú

  3. GIAMPAOLO LONZAR ha detto:

    @3 SARA :… una volta a Trieste ghe jera el dormitorio publico comunale de via Gaspare Gozzi.

    El xe stà serà perchè sembra che no jera decoroso per una cità civile ‘ver una istituzion simile perchè la gente doveva entrar e ‘ndar via entro orari definiti.

    Ma forse i motivi jera altri………….
    i malignazi disi che ghe xe stati interessi
    dei soliti polticanti che gaveva altre idee
    su cossa far de quel posto !!!!

    Saria de andar a veder cossa xe adesso del ex-dormitorio comunal.

  4. SERGIO ZERIAL ha detto:

    Il Gaspero Gozzi, fa parte ora dell’Erdisu, l’università tramite LAter lo sta ristrutturando, logicamente per dare agli studenti casa, purtroppo per quanto riguarda il paese Italia ci stiamo riempendo di gente che chiede asilo politico, e anche non, persone che per vivere bisognerebbe informarsi cosa fanno, in questa situazione in cui la nostra nazione si trova penso non si possa fare assolutamente niente, data la mancanza di fondi, e specialmente di lavoro, bisognerebbe rimpatriare queste persone ai ripettivi paesi, tranne quelle che logicamente per motivi politici non possono rientrare, pena la morte, la nostra situazione la sanno tutti quelli che vengono in Italia, mancano le forze di polizia e specialmente la magistratura, così ce ne saranno sempre di più, poi cosa succederà ??? Anche questo è colpa della politica, che pensa solo al proprio interesse, bisogna cambiarla definitivamente

  5. Fiora ha detto:

    @1
    “sinceramente cerco di capire le ragioni di quelle persone che SCELGONO di vivere in mezzo alla strada…”
    Che “scelgano”, sono fortemente dubbiosa.
    Purtroppo ce n’è troppi e il miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci,l’ha fatto soltanto Uno tanto tempo fa e non è neanche sicuro…la più ardua moltiplicazione dei posti letto, non mi risulta ancora!

  6. GIAMPAOLO LONZAR ha detto:

    @ 4 SERGIO ZERIAL : …la mia voleva solo ‘sser
    una mimiprovocazion !!!
    So che el posto xe sta dado al’Università, su questo niente de dir.
    In sostituzion no xe sta fato ne dado niente,
    e no xe l’aumento dei “homeless” che giustifica el fato che no ghe xe un posto per questi sfortunai.
    La cità xe piena de edifici publici senza
    uso, un dormitorio no gà bisogno de struture de albergo de 5 *****.
    (un pochi de leti ,un dò pajoni , servizi igenici e riscaldamento)
    Con el stesso principio xe sta serà anche el scaldatoio publico de via Pondares.
    Sero co’ la solita batuda : ma no sarà che xe stà serà perchè ste robe le gaveva inventade l’Austria !!!!

  7. Fiora ha detto:

    @6
    “…perchè ste robe le gaveva inventade l’Austria?”
    meza batuda e meza verità Giampaolo.
    che i gabi serà per scancelarne dal cuor Maria Teresa & tuto el dileto ambaradan ,sintetizabile nel termine Defonta, no credo, ma che no i gabi rivà a far gnente de mejo xè verità
    …basta vardar el PONTECURTO! 😉

  8. sara ha detto:

    Concordo che dovrebbero esserci strutture comunali destinate ad accogliere i senzatetto.

    Quando ho scritto chi SCEGLIE di vivere senza fissa dimora, facevo riferimento alle persone nomadi, provenienti probabilmente dai paesi dell’Europa centro-orientale, che affollano la zona della stazione (sia ferroviaria che dei bus) e che si basano sull’elemosina per tirare avanti.
    Ho grande rispetto per la tradizione nomadica delle varie etnie zingare e sono tristemente consapevole di quanto sia in pericolo la loro esistenza in paesi quali l’Ungheria e la Romania. Non volendo però fare la buonista di comodo, mi interrogo su quali possano essere le soluzioni a questa incresciosa e sgradevole situazione triestina, nel rispetto della decenza per noi abitanti della zona, della città tutta e dei visitatori in arrivo, oltre che nel rispetto dei diritti di queste persone che scelgono di vivere sulla strada.
    Sarei ipocrita però se non confessassi che mi infastidisce essere tempestata da richieste di elemosina e mi arrabbio notevolmente quando vi sono dei minori al seguito dei questuanti.

  9. Bibliotopa ha detto:

    ” 7 settembre 1826 si aprì una Casa di lavoro forzato” per tenere raccolti ed utilmente occupati tutti quegli individui della città e del territorio di Trieste , i quali per la loro scostumatezza e pell’ozio loro, riescono pericolosi alla pubblica sicurezza [..]”

  10. sara ha detto:

    scusa bibliotopa, ma l’unica alternativa che proponi per queste persone è di tipo coercitivo?
    Beh, non siamo proprio sulla stessa linea d’onda

  11. Bibliotopa ha detto:

    10, no, ho ricordato solo per informazione com’era nel 1826, per coloro che dicono sempre “iera meio prima” o Tornemo a come che iera sotto la Defonta”. Per quelli che tirano in ballo sempre ciò che aveva inventato l’Austria: un paio di commenti qua sopra.
    Non era certo una mia proposta attuale! fra il 1826 e il 2013 il mondo è un tantino cambiato..

  12. GIAMPAOLO LONZAR ha detto:

    @ 11 BIBLIOTOPA ;

    …riescono pericolosi alla pubblica sicurezza…

    Ritengo che questa frase si riferisca a persone che con gente diversa da chi semplicemente non aveva un luogo per dormire.

    In ogni caso nel sociale e nel contesto dell’epoca l’800 , il no. degli abitanti e le conoscenze mediche del tempo aveva istituzioni avanzate
    , basta ricordarne solo 5 :

    1)L’Ospedale Maggiore con spazi e verde
    invidiabili pure oggi .

    2) Altrettanto dicasi del comprensorio di
    San Giovanni

    3) L’Istituto dei Poveri

    4) Il lazzaretto di Quarantena per l’arrivo
    di navi da zone sospette

    5) La Cassa Malati ( Krankenkasse), per la felicità del Berlusca ci volle Mussolini
    a farla per gli italiani 🙂

    Più numerose piccole iniziative a favore di vedove,ragazze madri orfani etc.

  13. sara ha detto:

    ragazze, ragazzi,
    mule, muli,

    per favore, riusciamo a discutere in maniera proficua e propositiva senza rifarci sempre alla Trieste asburgica? Sono un’accanita fan del nostro prezioso passato di “città cara al cuore dell’Imperatore”, però vorrei poter esaminare soluzioni ad una situazione contingente e contemporanea…bitte!

  14. effebi ha detto:

    “…la boba la xe calda in androna de gusion…”

  15. GIAMPAOLO LONZAR ha detto:

    @13 SARA : te gà ragion !

    No ocoreria far niente, basteria che i “tubi”
    fazesi quel che xe za previsto dai regolamenti comunali.

    Una per esempio ,prova a ciamar i “tubi” se te vedi un adulto con un picio che domanda la carità ! Vedi se i riva o coss’ che i rispondi !!!

    Se ti te se compri un auto nova te ga grande probabilità che te rivi un controlo dai GdF,
    I zingani ( sorry i Rom) se se compra un Mercedes nissun ghe domanda de dove ghe vien
    i soldi e volessi anche saver che indirizo che i meti sula carta de circolazion.

    Ma queste oservazioni vien ciamade o pregiudizi o loghi comuni, praticamente no se pol e no se devi dir !

    El Comun xe ani che no xe capace de far el suo, basta pensar che no i riva a far funzionar un tram ( che de sera studa le luci dentro) e ultimo a far un ponte (anzi passerella) te vol che i “tubi” sia capaci de convinzer “l’impresa de elemosine organizada” a tornar a casa sua che i xe tuti atorno del Municipio !!!!

    Come disi uno dei tanti Ber.. , no se ferma l’acqua co le man.!!!

  16. effebi ha detto:

    strano che in italia si conceda tutta questa libertà di movimento agli zingrai, credevo fossimo un paese …razzista…

  17. SERGIO ZERIAL ha detto:

    circa due anni fa passai per piazza Libertà, c’era il movimento 5 stelle che stava pulendo la piazza, dato che da parte del Comune da moltissimi giorni non pulivano, ho visto dei personaggi che avevano una cassetta di birra sotto la panchina, la bevevano e le bottiglie finivano lanciate dietro di loro nell’ erba, vedendo i vigili passare gli chiamai e feci notare quello che succedeva, pensando poi che avessero provveduto a multarli, morale della favola, a me come a loro domandarono la carta d’identità, alle mie rimostranze del perché, mi obbligavano ad allontanarmi, mi presi del razzista dai tre cechi che bevevano, i vigili constatarono il paese di provenienza, ritornarono le carte d’identità ai cechi e senza dir niente si allontanarono, ho anche dei testimoni, la morale è che in Italia le persone straniere possono fare quello che vogliono, se le fa un cittadino sicuramente si becca qualche cosa, se io vado a passare la notte al silos sicuramente mi becco qualche denuncia, e questo a me non va bene la legge deve essere assolutamente uguale per tutti

  18. sara ha detto:

    ecco, vorrei anch’io confrontarmi su questi problemi spiccioli e quotidiani di chi vive vicino pz della libertà, senza pregiudizi e senza essere tacciata di razzismo, cosa che non sono neanche lontanamente ne per storia personale, ne per educazione.
    Il problema c’è, ammetto che non ho mai chiamato i vigili e la vicenda riferita da Sergio la trovo allucinante…
    Il Comune non affronta seriamente la questione, cerca di risolvere il problema delle notti all’adiaccio di queste persone però sembra fare un pò orecchie da mercante alle lamentele degli esercenti e dei gestori del Silos e anche al malumore dei semplici cittadini.
    Ma è proprio per evitare risposte populiste e razziste da movimenti e gruppi xenofobi, o anche solo di dubbia democraticità, che il Comune dovrebbe prendere dei provvedimenti!
    E se è vero che questi provvedimenti potenzialmente già esistono, vorrei risposte chiare e oneste, non ipocrite, sul perchè non vengono adottati.

  19. John Remada ha detto:

    Ragazzi dovete chiedere a hobo e al capitano,le menti superiori della Bora.la…..

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