19 Ottobre 2012

Brdo, Clini propone “una riunione trilaterale con Slovenia e Croazia sulle politiche energetiche e ambientali dell’Alto Adriatico”

 L’Italia ha proposto di tenere una riunione trilaterale con Slovenia e Croazia ”entro la fine dell’anno o all’inizio del 2013, comunque molto presto” per discutere insieme delle politiche energetiche e ambientali dell’alto Adriatico, per poi affrontare nel dettaglio ”le singole problematiche che sono state oggetto di contenziosi” tra i Paesi, come il progetto del rigassificatore di Zaule, nel porto di Trieste, e di quello offshore. Lo ha annunciato il ministro dell’Ambiente, Corrado Clini, a margine della quarta riunione del Comitato di coordinamento dei ministri italo-sloveno in corso a Brdo, in Slovenia.

L’obiettivo della riunione ”non è quello di convincere qualcuno sulle bonta’ dei progetti italiani ma di capire insieme cosa vogliamo fare”, valutando anche i progetti di Slovenia e Croazia, ha aggiunto Clini riferendo che la proposta di un incontro trilaterale e’ stata accettata dal collega sloveno Franc Bogovic.

”Il ruolo del gas naturale nell’economia italiana, in quella della Slovenia e anche in quella della Croazia, che ormai e’ un paese dell’Ue, e’ molto importante anche ai fini del rispetto dei nostri obblighi ambientali, in particolare la seconda fase del protocollo di Kyoto a partire dal prossimo anno e l’impegno in vista della conferenza sui cambiamenti climatici di Doha a dicembre;” ha spiegato il ministro italiano.

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13 commenti a Brdo, Clini propone “una riunione trilaterale con Slovenia e Croazia sulle politiche energetiche e ambientali dell’Alto Adriatico”

  1. MassimilianoR ha detto:

    io la vedo come una prima spalmata di vasellina, così, tanto per gradire… in attesa del BIG BANG (leggasi rigassificatore..)

  2. Clini e' ministro dell'ambiente? ha detto:

    Ma Clini e’ veramente il ministro dell’ ambiente? Forse si ma dello stato di Porto Marghera

  3. Sandi Stark ha detto:

    Che i fazi: tuti e tre in Piazza Grande su tre careghe, e noi tutti intorno a scoltàr.

  4. bruno ha detto:

    me par che stò “triestin” (come lo hanno salutato all’isediamento) sia andato all’incontro per saggiare fino a dove può cazzarnela ….quel che me dà fastidio che devo pregar che i altri sia scaltri (@** ma porca puttana)….stà di fatto che sentendo oggi el radio giornale, detta in italiano: non ci cagano neanche.

  5. Rigassificatori dove e come ???
    http://trieste-rigassificatore.jimdo.com

    Mi sembrano assolutamente condivisibili le ricorrenti affermazioni sulla necessità che un Paese come il nostro debba assolutamente cercare di diversificare le fonti d’approvvigionamento energetico, quindi deve essere presa in considerazione anche l’esigenza di pianificare la realizzazione di alcuni impianti, ma:
    • La loro localizzazione non deve essere potenzialmente in grado di creare condizioni di pericolo per le aree urbane circostanti e per il comparto industriale.

    • Considerate le particolari e notevoli esigenze funzionali del processo di rigassificazione non dovrebbe essere inseriti in siti con fondali non sufficientemente profondi, o comunque in bacini chiusi con scarso ricambio acqueo per non intaccare l’equilibrio dell’ecosistema.

    • L’impatto ambientale complessivo dell’opera rigassificatore e metanodotto dovrebbe essere contenuto e comunque attestato su valori accettabili per le ricadute economiche/occupazionali che l’impianto sarebbe in grado di generare sul territorio Provinciale.

    • Le manovre d’avvicinamento / ormeggio e la posizione del pontile d’attracco non dovrebbero assolutamente condizionare “con limitazioni più o meno temporanee l’operatività dello Scalo” e comunque nemmeno le attività nautiche comprese quelle da diporto.

    Comunque rimanendo sempre in tema dell’assoluta esigenza di dover diversificare le nostre fonti d’approvvigionamento energetico, sarebbe opportuno che nella nostra Regione venga debitamente – affrontato – approfondito – finanziato – lo sviluppo – -del solare/fotovoltaico – del geotermico – dell’eolico – della centrali idroelettriche cercando di ottimizzare lo sfruttamento delle non trascurabili potenzialità dei numerosi piccoli/grandi corsi d’acqua ed invasi naturali ed artificiali presenti sul nostro territorio-.

    Nb. In merito ai futuri programmi relativi al possibile sfruttamento dell’energia solare, forse a Trieste potrebbe essere preso in considerazione anche l’ampio anfiteatro della dismessa Cava Facanoni, che data la sua notevole estensione e la favorevole esposizione a Sud potrebbe accogliere “un impianto fotovoltaico” che per le sue caratteristiche (10/20.000 m2) oltre che dare un seppur modesto contributo alla diversificazione del nostro approvvigionamento energetico, possa diventare anche un valido strumento al servizio della vicina Area di Ricerca per consentire la sperimentazione e lo sviluppo di nuove tecnologie, per poter incrementare ed ottimizzare lo sfruttamento di questa inesauribile fonte energetica.

    Per concludere

    Penso sia comunque anche opportuno che in aggiunta alle doverose verifiche sull’idoneità e sulla sicurezza dei vari progetti presentati relativi alla realizzazione nel Golfo di Trieste in prossimità del Canale Navigabile di un impianto di rigassificazione, prima di concedere le varie ed indispensabili autorizzazioni per un impianto di questo tipo e del previsto gasdotto costiero sottomarino “Grado / Trieste” per potersi collegare poi con la rete di distribuzione Nazionale in prossimità di Villesse, venisse valutata attentamente soprattutto la compatibilità con quelli che dovrebbero essere i previsti futuri sviluppi della Portualità Triestina http://triestesuperporto.jimdo.com poiché va preso in debita considerazione il fatto che già l’attuale presenza e l’operatività dei pontili della S.I.O.T. generano una serie di vincoli e limitazioni sulla libertà di navigazione in questo ristretto specchio di mare, e quindi la presenza degl’ulteriori vincoli e limitazioni che normalmente sono previsti in prossimità di un impianto di rigassificazione come la delimitazione in prossimità dei pontili di un’ampia area di sicurezza avente un raggio quantificabile in alcune migliaia di ml, e la presumibile obbligatoria creazione di un corridoio di fuga per consentire alle gasiere di poter raggiungere rapidamente in caso d’incidente il mare aperto, non sarebbero certamente compatibili con l’operatività e lo sviluppo dello Scalo Triestino.
    Considerato che nelle citate aree purtroppo sarebbe previsto l’assoluto divieto di transito e ancoraggio per tutti i natanti almeno per il periodo relativo alla movimentazione ed allo scarico delle motonavi gasiere, credo sia impensabile poter supporre che questa rilevante serie di vincoli/limitazioni siano in grado di generare le condizioni ideali per poter favorire l’eventuale insediamento e l’operatività delle nuove infrastrutture portuali pianificabili e realizzabili in futuro nel Vallone di Muggia “siano esse un moderno Terminal Contenitori realizzabile al posto della Ferriera di Servola oppure il nuovo Hub Ro/Ro da porre al servizio delle autostrade del mare previsto nell’area Ex Aquila”.

    BRUNELLO ZANITTI Giuliano

  6. Triestin - No se pol ha detto:

    el pontil Siot comincia ad aver problemi, xe anche fora servizio ( la rusine, i tubi, i pai ecc. ? )…http://ricerca.gelocal.it/ilpiccolo/archivio/ilpiccolo/2012/10/11/NZ_22_04.html

  7. Mauricets ha detto:

    la slo è indebitata ora per 2.25 miliardi di dollari USA.
    se il tasso di cambio sarà favorevole alla moneta STATUNITENSE avremo una sittuazione simile a quella greca.

  8. Sandi Stark ha detto:

    Intanto i ga sbassà le tasse per le società, adesso le xe al 18%

    La società Slovenia Business Consulting sta mandando fax a TS, Friul e Veneto per contar che se pol trasferir la ditta in Slovenia, che se pol verzer una nova con € 2.000 e che i procura la residenza per € 100 al mese, oltre a trovàr finanziamenti sloveni e UE.

    Adesso xe cazzi per la Carinzia, che tassa le imprese col 25%.

    L’Italia xe finida, co’ le sue tasse alle imprese del 68% prima de la cura Monti, vederemo le statistiche 2012.

    I italianissimi spera che fallisi la Slovenia, l’Austria… che fazi bancarotta tuti prima de lori. Dura me la vedo.

  9. Io vorrei... ha detto:

    Si tratta tutto quanto di numeri da interpretare.

    Premettiamo intanto che il numero pro capite di imprese in Italia è superiore sia a quello dell’Austria che della Slovenia, il che significa che in media gli italiani sanno fare impresa in modo maggiore o addirittura molto maggiore a questi due paesi.

    Poi diciamo che la tassa è pari al 31,4% (27,5% IRES + 3,9% medio di IRAP).

    Aggiungiamo che il calcolo di percentuali superiori è fatto sull’utile ante-imposte, quando notoriamente in Italia la maggioranza asosluta delle imprese italiane (soprattutto le non quotate) non dichiara alcun utile e va avanti così da dieci o più anni.

    Ad ogni modo, se gli imprenditori italiani delocalizzano, è provato dall’esperienza passata che non vanno principalmente in Slovenia o in Austria, ma in Romania o ancora più ad est.

  10. Io vorrei... ha detto:

    Aggiungo una piccola notizia: la Slovenia ha piazzato in questi giorni titoli di stato semestrali al tasso del 2,9%. La disastrata Italia li piazza all’1,5%.

    Oramai gli spread sloveni sono stabilmente superiori a quelli italiani, spesso superiori anche a quelli spagnoli.

    Non so quanti oggi andrebbero a delocalizzare la propria azienda in un paese che da qui a settimane/mesi potrebbe esser costretto a chiedere il salvataggio delle proprie finanze all’UE.

  11. capitano ha detto:

    a partire da #7 Cosa c’entra col rigassificatore?

  12. Triestin - No se pol ha detto:

    Audizioni al Senato “Indagine conoscitiva strategia energetica nazionale”
    http://www.senato.it/documenti/repository/commissioni/comm10/documenti_acquisiti/IC%20strategia%20energetica/2012_10_10%20Eni.pdf e vari documenti interessanti….http://www.senato.it/Senato/browse/3674

  13. Sandi Stark ha detto:

    Giusto, tornemo subito in tema:

    http://i.imgur.com/ZzxgU.jpg?1

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