21 Giugno 2012

Centrale a Biomasse di Opicina: non solo vapore acqueo!

Riceviamo e publichiamo un contributo di Paolo Piolo

Comincia sempre così, un paio di trafiletti in quarta pagina, l’incontro con i politici locali, le promesse di nuova occupazione, ..mila ..mila euro di investimenti, il tutto condito da termini come “bio”, “rinnovabili” etc etc… il tutto poi con elevate probabilità si concluderà con un bel inceneritore in mezzo al Carso gestito da un paio di addetti con una bel camino sul quale scriveranno “Vapore Acqueo”. Più o meno come il “vapore acqueo” che sbuffa dalla ferriera, solo che sarà in centro a Opicina e farà ricadere su mezzo carso un bel po’ di polveri sottili, benzenati, diossine etc etc.
In questo modo si sta muovendo la Iit-Iniziative industriali triestine srl che ha già iniziato l’iter per la realizzazione di una centrale a biomassa a olio di palma nella zona delle caserme ad Opicina.
Pochi hanno idea di cosa sono veramente queste centrali a biomassa e perché sono cosi tanto convenienti (ovviamente per chi le fa!). Ma basta scrivere le paroline “centrale biomassa” su Google e questa domanda trova spiegazione.
Riassumiamo un po’ per i più pigri. A parte il nome, di bio hanno poco o niente: bruciano qualcosa. Ne più ne meno di una centrale a carbone o a olio combustibile. Bruciano, e quindi producono ceneri e residui quali PM 10, PM 2,5 PM 0,7, particelle della dimensione inferiore a 0,2 nm che causano tumori, mielomi, alterazioni del codice genetico contenuto nelle cellule del corpo umano. Inizialmente le centrali a biomassa sono nate per bruciare in loco scarti agricoli, cippato etc etc… ma ben presto si sono dimostrate antieconomiche dovendo far venire il combustibile sempre da più lontano.
In questo scenario è intervenuto lo Stato ammettendo, unico in Europa, tale tipo di produzione energetica tra le fonti rinnovabili e quindi aprendo le casse di consistenti finanziamenti pubblici sia per la realizzazione che per la successiva fase di produzione.
Grazie a questo mercato drogato risulta quindi convenientissimo importare dall’altra parte del mondo via nave dell’olio di palma e bruciarlo a Opicina. La convenienza ovviamente non arriva nelle tasche del consumatore che si trova a pagare questa energia almeno 3 volte: una volta in bolletta e altre 2 attraverso le tasse IRPEF IMU etc etc…
Inoltre, l’esperienza di altre regioni vicine, dove questo genere di business è già avviato, insegna che siccome queste materie “rinnovabili” non si rinnovano allo stesso ritmo che vengono consumate viene concessa in deroga la possibilità di bruciare un po’ di tutto rendendo di fatto tali impianti dei veri e propri inceneritori mascherati.
Tornando al caso specifico, si nota un totale silenzio intorno alla vicenda mentre le procedure per la VIA, Valutazione Impatto Ambientale che deve essere rilasciata dalla Regione, sono già avviate. Non resta che sperare in qualche politico più avvezzo a internet che tra un aggiornamento e l’altro del suo profilo Facebook cerchi le paroline “Centrale Biomassa” su Google e che si renda conto della sciagura che sta per autorizzare.
Dal canto nostro saremo ancora una volta chiamati a difendere il nostro ambiente, o almeno quel che rimane del nostro Carso, con la stessa carica che si è vista per denunciare scempi quali quello della Val Rosandra.

Paolo Piolo
ppiolo@hotmail.com

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32 commenti a Centrale a Biomasse di Opicina: non solo vapore acqueo!

  1. capitano ha detto:

    Questa cosa deve finire.
    Bizniz.

  2. albino suligoj. ha detto:

    Quando xe fredo volemo il caldo, quando xe caldo volemo il fredo e non se rendemo
    oonto che per voler stè comodità brusemo tutto quel che se pol brusar sensa pensar minimamente ale conseguenze

  3. nick ha detto:

    sempre contro qualsiasi tipo di iniziativa economica. sempre contro. sempre contro.

  4. santapazienza ha detto:

    si proprio contro quelle iniziative economiche fittizie fatte per spillar soldi pubbilici senza creare nulla di buono

  5. Katja ha detto:

    capire meglio sarebbe utile. organizzare iniziative pubbliche

  6. capitano ha detto:

    #3 contro le decisioni prese all’oscuro, contro le speculazioni, contro gli interessi economici mascherati da opera di valore pubblico.

    Quanta energia viene prodotta in regione? Quanta se ne consuma? Quanta se ne spreca?

  7. nick ha detto:

    sì, bon, ma non è che bisogna puntare all’autarchia. Esiste un mercato dell’energia.
    Io sono dell’idea che se la via ha esito positivo, la centrale è evidentemente fattibile e rispetta quanto previsto dalla legge.

  8. Srečko ha detto:

    Mi piace l’idea!!! A Opicina una centrale termoelettrica, un paio di kilometri piu’ in la’ il parco protetto del Carso, dove non si puo’ (almeno in teoria) fare assolutamente nulla. Ma i politici che dicono? Quelli che contano?

    Siccome l’Italia sta mettendo il becco in tutti i progetti di sviluppo sloveni, spero vivamente che la Slovenia dia il veto a questa idea sciagurata….

  9. bonalama ha detto:

    economica nel senso che gli utili sono di alcuni, i danni di tutti? geniale! un bel bagno (lungo e con bei sorsi) nel lambro schiarirebbe le idee!!!

  10. Mauricets ha detto:

    mi lascia perplesso il fatto che gia oggi le centrali termo elettriche di giorno vengono spente. l’energia prodotta dai pannelli solari riesce a coprire ormai gran parte della richiesta. il reso è da altre fonti.

    al tramonto si riaviano le centrali tradizionali.

    i paesi piu evoluti satno razzionalizando le tradizionali, in particolar modo quelle a gas per renderle adatte e efficaci nello stop and go, che è tecnicamente critico.

    la fiaba delle rinovabili è poi solo un escamotage per la fiscalità, il prezzo di vendita e gli incentivi statali.

    tanto che il gas di scarto della ferriera è considerato “rinnovabile”.
    venduto a un prezzo esorbitante che poi ricade in bolletta.

    bollette pagate poi da tutti noi.

  11. Jacopo Nani Mocenigo ha detto:

    Le centrali a biomassa non sono negative di per sé, vero che la combustione rilascia sempre residui, che poi noi respiriamo, ma tutto dipende da cosa si brucia!
    Bruciare ramaglie o scarti di produzione agricola non è come bruciare combustibili fossili; il vero vantaggio di questo tipo di centrali è territoriale, destinate cioè a produrre energia dagli scarti del territorio.
    Nel momento stesso in cui il combustibile viene acquistato, per usufruire di contributi, agevolazioni etc viene meno l’utilità stessa della centrale.
    E ovviamente, si acquisterà il più conveniente e il più inquinante!
    Potrebbero essere utilizzate per la generazione notturna, quando i pannelli, ormai presenti in notevole misura, non producono.
    L’importante è che siano destinate all’esclusiva combustione di residui territoriali, ovviamente controllati!
    La vera funzione Bio di queste centrali si ottiene solo quando sono antieconomiche, devono fare energia non utili.

  12. Srečko ha detto:

    Jacopo N M

    Residui territoriali? Sul Carso? Del Carso? Ma sono minimi!!! Per una centrale , ameno che non sia un giocattolo, insufficienti.

  13. Mauricets ha detto:

    10Jacopo Nani Mocenigo
    condivido al 100%

    se mi permetti io aggiungo una considerazione:

    credo che circa l’80-90% dell’energia è assorbito dall’industria.

    visto che il processo di deindustrializzazione del nostro paese sembra irreversibile a cosa serve tanta energia?

  14. sergio ha detto:

    eccoci alle solite, la popolazione è avvisata a intrighi già fatti, mi domando che razza di politici abbiamo votato, sarebbe interessante sapere chi ha ordito alle nostre spalle come sempre, questi politicanti antidemocratici menefreghisti sarebbe da lanciarli immediatamente, per cortesia se sapete i nomi scriveteli, dobbiamo sapere per chi votare la prossima volta, Trieste pare stà per diventare, la cloaca dell’Italia dal punto di vista inquinamento, fra rigassificatore, centrale a Biomasse, ferriera, il nostro inceneritore che brucia le immondizie campane, a tutto questo mi domando cosa serve fare la raccolta differenziata, anzi sono sicuro che anche la carta e plastica vengano bruciate dal nostro inceneritore,l’Acegas deve fare guadagno, è ora di dire basta a queste vessazioni del strapotere politico, mandiamo a casa queste persone se persone possiamo chiamarle ci avete rotto …..

  15. Mauricets ha detto:

    13sergio

    “ora di dire basta a queste vessazioni”

    io oserei dire:
    è ora di dire basta a questo vassallaggio.

  16. vico ha detto:

    Ci sono certi settori che sono startegici(energia, finanza ad esempio,) che dovrebbero essere controllati totalmente dallo stato.
    Lasciare in mano ai privati cose del genere (soprattutto in un paese come l’Italia paese notoriamente privo del senso dello stato) vuol dire lasciare mano libera a speculatori senza scrupoli che se ne fregano dell’estetica del paesaggio(la speculazione edilizia) e della salute dei cittadini(come in questo caso).
    In più c’è il discorso del consumismo energetico.
    L’uso folle dei condizionatori(idrovore dell’energia) (ad esempio nei centri commerciali dove trovi 15 gradi metre fuori sono 40 e le porte sono spalancate per invogliare la gente ad entrare)
    è immorale. Ovviamente i mass media non aiutano in quanto ci fanno venire il panico annunciandoci scipioni ed altro per convincerci a comprare i condizionatori. ovviamente tutte notizie pagate dalle ditte di elettrodomestici.
    E il circolo si chiude:
    ci fanno venire il bisogno di una cosa con il terrore(il condizionatore d’estate).
    il condizionatore consuma un casino.
    quindi bisogna costruire centrali di tutti i tipi ovunque per rispondere al”bisogno” di energia.
    Ci guadagna lo speculatore di elettrodomestici, quello di energia e noi paghiamo. In tutti i sensi: sia come soldi che come salute.
    Dicono che i condizionatori sono utili per gli anziani:
    1 sono vettori di migliaia di batteri.
    2 gli anziani non solo continuano a morire per il caldo ma anzi aumentano i casi. e non perchè fa più caldo ma perchè grazie ai condizionatori passiamo in continuazione da ambienti a 16 gradi ad ambieneti a 40.
    Non solo i vecchi muoino di più ma anche più spesso la gente muore di infarto.
    Bisognerebbe invece rispondere:
    No cari i miei speculatori! non abbiamo bisogno di più energia basta e avanza quella che abbiamo, come non abbiamo bisogno di 1000 elettrodoomestici. li hai fatti e non riesci a venderli?
    E’un problema tuo non mio. Potevi imparare a guadagnarti onestamente la pagnotta.
    La tua ditta chiude e lascia disoccupazione?
    E’sempre un problema tuo. sei tu che li dei risarcire. Non puoi essere così criminale da creare posti di lavoro producendo cose dannose alla salute illudendo dei lavoratori che stanno facendo cose utili alla società.

  17. nick ha detto:

    ma dai! Il condizionatore dannoso alla salute?! L’uso smodato, piuttosto. Ma non il condizionatore in sè e per sè. Dai, evitiamo le solite esagerazioni complottistiche….con i media che veicolano messaggi finalizzati ad attuare qualche oscuro disegno economico. Siamo seri.
    Un paese dove la finanza è in mano allo stato è la Corea del Nord. O anche Cuba. Che non mi sembrano proprio esempi edificanti.

  18. capitano ha detto:

    vico non è solo il condizionatore il problema.
    I condizionatori sono accesi per la maggior parte durante il giorno e tanto più sole c’è (= più caldo) tanto più consumano i condizionatori. Basterebbe una regoletta: hai un ambiente climatizzato? Devi metterti un pannello solare.

  19. santapazienza ha detto:

    ecco il link della petizione per chiedere alla Regione un analisi approfondita della VIA
    http://www.petizioni24.com/signatures/opicinabiomasse/

  20. fabry ha detto:

    E’ un circuito quasi demenziale: fa caldo -> accendo il condizionatore -> consumo corrente -> immetto CO2 -> fa ancora piu’ caldo -> …
    Volenti o nolenti prima o poi impareremo a consumare solo il necessario (almeno quelli che sopravviveranno); nel frattempo metterei i responsabili delle centrali ‘ecologiche’ a respoirare un po’ di aerosol dalle loro ciminiere (dopo averci versato qualche goccia di pino mugo o di eucalipto) visto che e’ solo vapore acqueo 🙂

  21. nick ha detto:

    @19: quindi il climatizzatore secondo te non va usato?

  22. vico ha detto:

    @16 NICK
    No è risaputo che passare da 16-20 gradi a 40 in un secondo è un toccasana!
    poi il fatto che i medici dicono che per i cardiopatici il condizionatore fa male appunto per lo sbalzo termico anche quello me lo invento io.
    Non è complottismo il mio ma buonsensimo supportato dalle raccomandazione dei medici.

  23. vico ha detto:

    @nick
    Ah dimenticavo…
    viaviamo nel mondo dei samaritani! le mutlinazionali producono la coca cola le papatine pai, gli snack, i condizionatori, le auto, perchè ci vogliono bene e migliorare la nostra vita. Se poi ci guadagnano qualcosa è solo un’effetto collaterale.

  24. nick ha detto:

    bè, ok, passare da 18 gradi a 40 è una follia. Ma con un po’ di buon senso il climatizzatore può essere usato e non fa male. Anzi, aiuta.

  25. vico ha detto:

    @nick
    Son d’accordo.
    però il problema è che al 90% delle volte le presone son come bambini che non sanno trovare il giusto mezzo. d’altra parte le multinazionali non si preoccupano della mancanza di buon senso della maggioranza delle persone.
    Fare condizionatori con un limite di raffreddamento ad esempio sarebbe un buona idea; come sarebbe utile regolare le auto con velocità massime sui 100 120 all’ora.
    Mica siamo a maranello

  26. vico ha detto:

    infine bisogna considerare che sospetti sull’attività dei mass media riguardo all’informazione sui problemi dell’inquinamento ci sono.
    Basta analizzare cosa è successo con fukushima. tre reattori al plutonio sono esplose. all’inizio siamo stati bombardati dalle notizie poi misteriosamente tutto è passato sotto silenzio. le ultime notizie parlavano di acqua radioattiva a tokio; di un giornalista giapponese che per far vedere che erano tutti allarmismi ha mangiato in diretta insalata proveniente da fukusima e dopo 5 mesi è morto di leucemia; delle ambasciate che sono state spostate a osaka perchè tokio non era considerata sicura. poi dopo niente.
    l’unica notizia che ho avuto io è stata che le navi commerciali non si possono avvicinare alla costa della regione di fukushima più di 300km. E questo ad aprile.
    ultimissima notizia arrivata dalla tv: i pescatori americani che da un pò di tempo a questa parte stanno pescando tonno al plutonio.
    Ma nessuno ci dice come è realmente la situazione e cosa rischiano i giapponesi.
    si calcoli che cernobyl ha fatto danni in tutta europa ed era una centrale ad uranio.
    Il giappone invece è grande come l’italia è ha avuto una esplosione di cernobyl moltiplicata per 3. Eppure di cernobyl si parla ancora(solo perchè l’urss era un’avversario e conveniva parlare male della sua tecnologia e affidabilità?)
    su fukushima e le sue consegnuenze(la nube ad esempio o l’inquinamento dell’oceano quindi dei pesci che mangiamo)(che potrebbero essere arrivate anche da noi ma non lo sappiamo)
    è calato un silenzio inquietante

  27. Kaiokasin ha detto:

    Non si possono dare “certificati verdi” a chi brucia (producendo CO2 e ceneri) olio di Palma prodotto in Indonesia e Malesia (quanta energia per il trasporto) soppiantando con piantagioni industriali (con uno di fertilizzanti e pesticidi) le foreste torbiere (perdita biodiversità, mancato assorbimento di CO2). Una procedura di Valutazione d’Impatto Ambientale dovrebbe tenere conto di tutti questi aspetti e stroncare iniziative così distruttive e insensate.
    Oltre al “solito” discorso sulla mancanza di pianificazione (serve una centrale a Opicina?).

  28. Kaiokasin ha detto:

    Nick, se per accendere il condizionatore dobbiamo far andare in piena la centrale a carbone di Monfalcone, il condizionatore fa male eccome!

  29. sergio Zerial ha detto:

    ragazzi ricordatevi di firmare la petizione

  30. Francesco ha detto:

    L’idea di mettere una centrale che brucia olio (che sia di palma, di colza o gasolio poco cambia) in una delle poche zone verdi e senza insediamenti della provincia mi pare assurda. Oltre che dannosa.
    Per chi non lo sapesse l’area in questione nel vigente piano regolatore e’artigianale industriale ma posso ipotizzare sol perché da decenni vi erano le officine laboranti. Non ha le caratteristiche per ospitare insediamenti se non il fatto che c’è n’e uno da molto tempo.
    Non la ha viabilità, per meta’ l’area e’boscata, si trova in una zona di pregio
    ambientale. Insomma tutto meno che un area industriale.

  31. bruno ha detto:

    mah…me par che andemo indrio come i gamberi, stemo ancora a discuter per trovar cosa ghe xe de bon in una centrale a biomasse, se i tedeschi al posto de far fumo i produceva energia elettrica scometto che ghe gavessi trovà qualcosa de nobile….fenomeni!!!
    impareve a spegner la luce co’ no servi, de note dimezzemo l’illuminazion pubblica, femoghe pagar una tassa, senza scarico sui cittadini alle industrie che inquina, gavemo un mondo solo, vacca mastela!!!

  32. plozer ha detto:

    L’articolo se pien di sciocchezze…
    Inceneritore mascherato….ma se è un motore che usa olio, come può bruciare solidi?!Allora mettiamo le ramaglie anche nell’auto e vediamo come va bene!

    E in Europa sono molto più avanti di noi con questo tipo di impianti, altro che “unico stato”!
    Solo in italia diciamo no a tutto…e poi si vede come siamo!

    Meditate, gente, meditate!

    Le rinnovabili DEVONO essere sviluppate se non vogliamo continuare col petrolio!

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