10 Maggio 2012

Rigassificatore: gli studenti universitari a confronto sui temi dell’ambiente e della sicurezza

Dopo l’incontro a Zagabria con il ministro croato dell’ambiente Mirela Holj il Tavolo Tecnico Rigassificatori Trieste ha incontrato oggi pomeriggio gli studenti di alcune facoltà scientifiche dell’Università degli studi di Trieste. Nel corso dell’incontro “Rigassificatori a Trieste Ambiente Sicurezza Territorio”, organizzato da Dipartimento Matematica e Scienze e aperto anche a tutta la Cittadinanza è stato spiegato il funzionamento di un impianto di rigassificazione, esaminate le normative sulla sicurezza e illustrate le novità tecnologiche in tema di GNL.

Nell’incontro, moderato dal Coordinatore del Tavolo Tecnico Trasnazionale Adriano Bevilacqua, hanno parlato, scelti per le specifiche competenze tra la ventina di docenti e ricercatori dell’Università di Trieste, dell’OGS e del CNR, i quali hanno espresso le proprie valutazioni circa la compatibilità ambientale e i rischi antropici legati alla realizzazione di un impianto di rigassificazione nell’area dell’Alto Adriatico, proponendo soluzioni alternative. Ad esempio il prof. Giorgio Trincas ha parlato di navi rigassificatrici a ciclo chiuso che mandano il gas già rigassificato a terra e delle navi boe rigassificatrici, impianti che forniscono gas naturale a tutto l’Alto Adriatico.

E’ stato ricordato che tra gli obiettivi del Tavolo Tecnico c’è anche la volontà di generare una struttura scientifica transazionale in grado di poter affrontare le problematiche energetiche dei paesi dell’Alto Adriatico. Con l’ingresso degli studiosi appartenenti alle università Croate e Slovena, il TT diventa Transazionale puntatndo alla genesi di una struttura apolitica ed obbiettiva in grado di occuparsi delle problematiche energetiche nell’alto Adriatico. “Perchè Italia, Slovenia e Croazia – ha spiegato ancora Bevilacqua – devono confrontarsi per ragionare assieme sulle strategie energetiche, tenendo presenti le necessità e le problematiche ambientali comuni a questi tre Paesi affacciati sull’Adriatico”.

Domani all’Hotel Savoia ci sarà una tavola rotonda promossa dal PD sul ruolo internazionale del Friuli Venezia Giulia. All’incontro parlerà anche l’eurodeputato sloveno Aurelio Juri.  Il 25 maggio invece  il sindaco di Muggia e alcuni esponenti del Tavolo Tecnico Trasnazionale si incontrerà con il ministro dell’ambiente e l’eurodeputato  capodistriano Aurelio Juri.

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3 commenti a Rigassificatore: gli studenti universitari a confronto sui temi dell’ambiente e della sicurezza

  1. Rigassificatori dove e come ???

    Mi sembrano assolutamente condivisibili le ricorrenti affermazioni sulla necessità che un Paese come il nostro debba assolutamente cercare di diversificare le fonti d’approvvigionamento energetico, quindi deve essere presa in considerazione anche l’esigenza di pianificare la realizzazione di alcuni impianti, ma:
    • La loro localizzazione non deve essere potenzialmente in grado di creare condizioni di pericolo per le aree urbane circostanti e per il comparto industriale.

    • Considerate le particolari e notevoli esigenze funzionali del processo di rigassificazione non dovrebbe essere inseriti in siti con fondali non sufficientemente profondi, o comunque in bacini chiusi con scarso ricambio acqueo per non intaccare l’equilibrio dell’ecosistema.

    • L’impatto ambientale complessivo dell’opera “Rigassificatore e gasdotto costiero sottomarino Trieste / Grado per potersi collegare alla rete di distribuzione Nazionale in prossimità di Villesse “ dovrebbe essere contenuto e comunque attestato su valori accettabili per le ricadute economiche/occupazionali che l’impianto sarebbe in grado di generare sul territorio Provinciale.

    • Le manovre d’avvicinamento / ormeggio e la posizione del pontile d’attracco non dovrebbero assolutamente condizionare “con limitazioni più o meno temporanee l’operatività dello Scalo” e comunque nemmeno le attività nautiche comprese quelle da diporto.
    Comunque rimanendo sempre in tema dell’assoluta esigenza di dover diversificare le nostre fonti d’approvvigionamento energetico sarebbe opportuno che nella nostra Regione venga debitamente – affrontato – approfondito – finanziato – lo sviluppo – “del solare/fotovoltaico – del geotermico – dell’eolico – della centrali idroelettriche cercando di ottimizzare lo sfruttamento delle non trascurabili potenzialità dei numerosi piccoli/grandi corsi d’acqua ed invasi naturali ed artificiali presenti sul nostro territorio”.
    Nb. In merito ai futuri programmi relativi al possibile sfruttamento dell’energia solare, forse a Trieste potrebbe essere preso in considerazione anche l’ampio anfiteatro della dismessa Cava Facanoni, che data la sua notevole estensione e la favorevole esposizione a Sud potrebbe accogliere “un impianto fotovoltaico” che per le sue caratteristiche (10/20.000 m2) oltre che dare un seppur modesto contributo alla diversificazione del nostro approvvigionamento energetico, possa diventare anche un valido strumento al servizio della vicina Area di Ricerca per consentire la sperimentazione e lo sviluppo di nuove tecnologie, per poter incrementare ed ottimizzare lo sfruttamento di questa inesauribile fonte energetica.
    Per concludere
    Penso sia comunque anche opportuno che in aggiunta alle doverose verifiche sull’idoneità e sulla sicurezza dei vari progetti presentati relativi alla realizzazione nel Golfo di Trieste in prossimità del Canale Navigabile di un impianto di rigassificazione, prima di concedere le varie ed indispensabili autorizzazioni per un impianto di questo tipo e del previsto gasdotto costiero http://trieste-rigassificatore.jimdo.com venisse valutata attentamente soprattutto la compatibilità con quelli che dovrebbero essere i previsti futuri sviluppi della Portualità Triestina http://triestesuperporto.jimdo.com poiché va preso in debita considerazione il fatto che già l’attuale presenza e l’operatività dei pontili della S.I.O.T. potrebbero generare una serie di vincoli e limitazioni sulla libertà di navigazione in questo ristretto specchio di mare, e quindi condizionare inevitabilmente l’eventuale insediamento e l’operatività delle nuove infrastrutture portuali pianificabili e realizzabili nel Vallone di Muggia “siano esse un moderno Terminal Contenitori realizzabile al posto della Ferriera di Servola oppure il nuovo Hub Ro/Ro da porre al servizio delle autostrade del mare previsto nell’area Ex Aquila”.

    BRUNELLO ZANITTI Giuliano

  2. sergio ha detto:

    come già scritto il progetto rigassificatore oltre ad altri gravi problemi, porterebbe via una vasta area di terreno per le questioni di sicurezza, Trieste non ha molto terreno per le zone industriali, perciò è meglio far costruire fabbriche non inquinanti con di confronto al rigassificatore un numero maggiore di forze lavoro

  3. verit ha detto:

    …nessuno spiega dove ormeggieranno le navi gassiere in arrivo–in piazza Unità???–vi ricordo il decreto anti.inchini, 2 miglia marine lontano dalla riserva naturale marina di Miramare.(^_^)

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