Dopo il notevole successo registrato nei primi mesi dall’avvio dei Mercati di Campagna Amica, la Federazione Provinciale Coldiretti di Trieste, in accordo con il Comune di Trieste, ha deciso di riconfermare la presenza dei propri Mercati nel centro cittadino. Lo ha annunciato ieri mattina l’assessore comunale al Commercio Elena Pellaschiar assieme al presidente di Coldiretti Dimitri Zbogar con il direttore Ivo Bozzatto.
Le necessità riscontrate dai cittadini-consumatori hanno spinto a raddoppiare gli appuntamenti: i mercati si terranno ogni sabato, alternando la presenza tra piazza Goldoni e Campo San Giacomo, sempre con orario 8.00 – 13.00. Saranno presenti aziende di Trieste, di Servola e del Carso, di Duino Aurisina, di Muggia e del Goriziano con verdure di stagione, fiori, oli e tanti prodotti agroalimentari del territorio.
“Il considerevole afflusso di persone al mercato conferma che il nostro progetto sta incontrando e appagando le esigenze dei consumatori”- ha evidenziato Dimitri Zbogar, Presidente della Coldiretti di Trieste – “ovviamente questo ci stimola ad aumentare l’offerta dei prodotti, continuando però in primis a garantire l’origine locale dei prodotti ed il giusto rapporto qualità/prezzo”.
“La vendita diretta dei prodotti agroalimentari è uno dei pochi settori commerciali che negli ultimi anni ha continuato a crescere, come dimostrato dall’indagine SWG/Coldiretti. “E’ un fenomeno in controtendenza – ha detto ancora Zbogar – rispetto alla crisi generale perché concilia la necessità di risparmiare con quella di garantirsi la sicurezza del cibo. Con il Mercato mostriamo alle famiglie quale sia il volto ed il valore aggiunto della nostra agricoltura: il progetto Coldiretti della Filiera Agricola tutta Italiana punta ad una vera e propria rivoluzione dei modelli di consumo, riportando al centro della spesa il concetto di stagionalità e di spesa di prodotti del territorio, con effetti positivi non solo sulle tasche ma anche sulla salute dei cittadini.”
Sabato 18 febbraio il mercato sarà in Campo San Giacomo, mentre il successivo sabato 25, si sposterà in piazza Goldoni.
Per maggiori informazioni sul progetto e sugli orari aggiornati dei mercati, si può visionare il sito ww.trieste.coldiretti.it.
due sole ma sentite parole : DEO GRATIAS!
me par una sai ma sai bela roba 🙂
Ci trovi tante cose buone: io a Gradisca ho trovato il miele di tarassaco che manco sapevo esistesse.
Isabella lo fanno anche a Gorizia – credo che tu abiti a Gorizia, o sbaglio? – in via Garibaldi, il giovedì.
Lo so Milost, ma ora sto a Villesse. Comunque qualcosa della Coldiretti c’era anche al mercato presso i giardini se non sbaglio.
…e speriamo che piova un po’ di più.
Sento che gli agricoltori sono preoccupati per la siccità.
quello che distingueva ts dai borghi limitrofi era l’assenza dei mercati itineranti. avevamo piazza ponterosso e mercato coperto. i mercati itineranti erano per le zone lontane dalla città una sorta di novità e di veicolo di informazione. Co lungimiranza hano preso atto che stiamo rapidamente ritornando un miserabile borgo di pescatori, con frazioni sparse di contadini. BEL!!!
bona saria el meno pezo farse l’orto e andar a pescarse i pesci.
@7 MAH, bonalama, dai post sempre un po’ sibillini … almeno per me.
Allora questo “ritorno” lo vedi come un’avvisaglia d’involuzione della patria patoca?
Non drammatizzerei, anche perché è tendenza ormai diffusa un po’ dappertutto e persino fuori dai confini della Nazione.
Io la vedo e accolgo con piacere, interpretandola semmai come una presa di coscienza che vicino è meglio, perché più fresco, sano ed economico ed anche perché il contatto umano tra persona che vende e persona che acquista è altrettanto sano per la psiche,
giacché di sola tecnologia non vive l’uomo.
una cosa molto bella, ma fondamentalmente inutile se il resto della settimana si va a comprare la frutta e la verdura in diversi discount dove costa meno e dove credo che la qualità sia molto inferiore. prima di tutto bisogna istruire la gente ad andare a comprare al mercato. Come dice fiora è buono anche a livello psicologico visto che non fa mai male fare quattro chiacchiere. e comunque sei servito meglio che in un centro commerciale.
@10 Che vuoi, Dimaco come per benzinai e tassisti, un po’ per deformazione professionale, di cui sono per la verità contenta, io ragiono sempre da boteghera e quindi nei due sensi.
Se da consumatrice discontinua posso non aver grossi vantaggi in termini di salute, come commerciante solidarizzo sempre con qualsiasi piccolo, anche piccolissimo imprenditore,sia a conduzione familiare… sia pure di sè stesso.
Ah! guarda sul thread di Equitalia. Ho trovato i bollettini della Tarsuuuu!
@11 😀 😀 😀 mamamia, Discolo fa finta de no ‘ver leto ” imprenditore di sè stesso” che fa pensar a un…GIGOLO! 😀 😀 😀
go leto fiora, anca mi preferissoi pici botegheri . xe tuta un’altra atmosfera a entrar in un negozio picio. Se certi dove che veramente i te cocola ei te servi molto ben. Anca se la mortadela la costa 10 centesimi in più. che poi se instaura anche un raporto de fiducia.
gigolo? fiora cara te ga sempre pensieri sai birichini ti. pazienza. viva l’A e po bon.
@13 GIGOLO? tuto per far morbin discolo! 😉
Stupendi i borghi di pescatori e contadini 😀
…con reperibilità stagionale de BIXI ( copyright E.M. Milic )domaci.
scusa fiora son sempre ben che vadi “involuta”, ricordo quando c’era il mercato in piazza ponterosso, stabile ma caro, allora se andava in mercato coperto, no iera bisogno de mercati itineranti, noi gavevimo la roba che vigniva de qua intorno o poco via. sai me fazeva de rider (e anche rabiar) i posti tipo monflcon quando ne se podeva posteggiar perchè iera giorno de mercato. ecco adesso me par che semo diventai tipo monfalcon. Farse l’orto e ‘ndar a pescar? mi stago i condominio e el pergolo ne xe adatto. Se i te beca apescar senza licenza penso che i te fa novo!Strano silenzio dei commercianti nostri piutosto!
scusa fiora son sempre ben che vadi “involuta”, ricordo quando c’era il mercato in piazza ponterosso, stabile ma caro, allora se andava in mercato coperto, no iera bisogno de mercati itineranti, noi gavevimo la roba che vigniva de qua intorno o poco via. sai me fazeva de rider (e anche rabiar) i posti tipo monflcon quando ne se podeva posteggiar perchè iera giorno de mercato. ecco adesso me par che semo diventai tipo monfalcon. Farse l’orto e ‘ndar a pescar? mi stago i condominio e el pergolo ne xe adatto. Se i te beca apescar senza licenza penso che i te fa novo!Strano silenzio dei commercianti nostri piutosto! no ve par mule?
ah no so bonalama, mi son resta al Fioresco GIGOLO 😀
f i g a t a
scusa dimaco te parli dei “muli scartozeti” con un fior ne le patele, i spetava le putele ….
no scusa i buli scartozeti
ma nooo , bonalama el discolo ridi de una mia batuda al post 12.
parlando de “imprenditori di sè” intendevo piccoli imprenditori senza dipendenti come appunto pol esser un coltivator diretto che vendi el suo prodotto direttamente…solo che me xè vignù de pensar che la definizion ” imprenditore di se stesso” la se attaglia anca a un gigolo ! 😀
ciò perdo colpi, scusa fiora, ammetto contortezzi! 🙁
bona l’orto te lo pol far a pliscoviza:-)
ara me ricordo mia nona che la me zigava perchè pestavo le vanese e inveze iera sta apena piantà qualcossa, ma xe sempre tempo del riscatto ghe gavevo pensà!
…E chissà che l’ironico “braccia rubate all’agricoltura” no diventi un invito serio a intraprender questa attività…