28 Gennaio 2012

Acegas Trieste: magia Carra, etica e giustizia, i giovani “adulti”

Carra esagerato, ma e’ stato preso anche per questo….

il nuovo santo patrono Acegas....

Non si puo’ dire che intimamente la societa’, i compagni di squadra e i tifosi, non prendessero in considerazione l’idea che il mancino di Reggio Emilia potesse confezionare una sceneggiatura di questo tipo nel finale di partita contro Recanati; anche le tracce multimediali non lasciavano scampo, sul sito ufficiale della Pallacanestro Trieste 2004 il video di una magia di Marco Carra contro Omegna (meno spettacolare ndr.) era testimonianza di gesta pregresse. Non basta?

Anche il destino lasciava un pass di credito per il futuro, dopo alcuni sfortunati finali, per esempio a Capo d’Orlando, una specie di jolly da sfruttare nel momento opportuno. Ed ecco la cronaca di un finale da film, con la tripla del 60 pari insaccata grazie al puro istinto da leader, poi, recuperata palla su uno sfondamento avversario, superando la meta’ campo in palleggio e scagliando dai nove metri una “preghiera”… lunga, interminabile e da vivere in apnea…..tabella e canestro! e Chiarbola esplode la sua gioia come tutta la squadra biancorossa attorno al proprio match winner.

Qualcuno ricordava a Chiarbola il tiro di Nando Gentile contro Bologna….Marco, credimi, non e’ poco!

Onore ai vinti, orfani del bomber ma non di una identita’, soprattutto difensiva

Che coach Coen sia un alchimista lo si sapeva, pero’ la sua Recanati a Trieste ha fatto vedere veramente una pasta notevole, per nulla arrendevoli di fronte a un macigno caduto fra capo e collo senza preavviso (vedi infortunio di Evangelisti), e con individualita’ rimarchevoli, parlo soprattutto di Marco Ceron.

Per molti versi la difesa a zona adattata e’ stata un rebus per l’Acegas, poco cinica nel punirla magari nei primi secondi dell’azione offensiva e spesso imbrigliata nella tonnara dell’area pitturata. In pratica questo tipo di difesa concedeva soluzioni abbastanza agevoli dall’arco, e la bonta’ della scelta tattica stava proprio nel 8/27 dall’arco dei 6,75 di Trieste……poi, l’imponderabile e il cinismo dello sport, uno-due e il ko arriva proprio da tre punti.

Luca Gandini, tre giocatori in uno

La condizione del totem di coach Dalmasson e’ fuori scala ormai, l’impressione nel vedere l’Acegas e’ che ci sia il numero 18 presente in versioni diverse in piu’ parti del campo, si smaterializza per poi ricomparire nell’altra meta’ campo. Si parlava ad inizio stagione di un lungo con discrete qualita’ tecniche, buona mano e difesa; ora, la sua espressione cestistica si e’ arricchita di sfumature nuove: CLAMOROSO rimbalzista (soprattutto offensivo), difensore sopraffino, capace di difendere diversamente a seconda delle caratteristiche dell’avversario, intimidatore non atletico ma di posizione e timing, nelle ultime uscite anche capace di mettere discreti bottini in fase realizzativa. Penso senza pericolo di smentite, che Gandini stia facendo nella “sua” Trieste la miglior stagione della carriera e nel contempo stia ponendo i presupposti per confermarsi magari al piano di sopra.

Alle volte gli dei del basket rendono giustizia ad un gruppo di uomini

Diciamola tutta, contro Recanati l’Acagas ha avuto un “servizio in camera” dalle divinita’ cestistiche, dall’infortunio del bomber Evangelisti (18 punti e passa ad allacciata di scarpe) alla doppia carambola conclusa nel fondo del cesto.

Vogliamo cavalcare l’onda romantica di una giustizia sportiva, l’etica di un gruppo che non ha mai cercato alibi, che non si e’ mai lamentato anche quando, come nella serata di oggi, aveva diversi acciacchi da portarsi appresso, da Moruzzi a Zaccariello, fino a Carra stesso; era la sesta fatica in pochi giorni, affrontando partite di una certa levatura, chiunque si sarebbe trincerato dietro i luoghi comuni sportivi molto cari al calcio, invece ogni minuto di fatica sul campo e’ stato speso per cercare di portare il referto rosa a casa.

Le energie, per fortuna i giovani crescono

Di necessita’ virtu’; contro Recanati si sono visti i presupposti per una possibile gestione nel futuro prossimo degli effettivi a disposizione di coach Dalmasson. Per buona parte del match infatti i vari Carra, Zaccariello e Moruzzi hanno placidamente seguito l’incontro dalla panchina, naturalmente in primis per acciacchi fisici ancora non smaltiti completamente, lasciando spazio alla green-line composta da Ruzzier, Mastrangelo, Scutiero e Bonetta; a parte l’incidenza offensiva, che potrebbe anche essere relativa, quello che piu’ consola e’ che i virgulti sono giocatori che hanno la struttura tecnica e mentale per non far danni nel rettangolo parchettato, anzi. Certo, su certe letture siamo ancora allo stato grezzo del possibile cestista di categoria superiore, pero’ la certezza odierna e’ che possono senza nessun problema supportare le sorti della squadra.

Se poi a questa necessita’ (o contingenza) si aggiunge il vantaggio di poter poi far uscire dai box una “Ferrari” come Marco Carra per giocarsi i palloni del match da lucido e fresco, ecco che i due canestri di questa sera non sarebbero ascritti a coincidenze bensi a consuetudini.

Raffaele Baldini (www.cinquealto.wordpress.com)

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