5 Settembre 2011

Fiaccolata in memoria di Giovanni Novacco: ecco il messaggio dell’arcivescovo Crepaldi

Carissimi giovani, cari amici,

termina qui, di fronte alla chiesa del quartiere Gretta, la nostra fiaccolata, che abbiamo voluto per portare un raggio di luce sul drammatico e angosciante omicidio che ha colpito Trieste, facendola precipitare in una sorte di blackout dei cuori e delle intelligenze. Tutti siamo rimasti sgomenti per la crudele efferatezza del delitto e per la sconcertante inconsistenza delle motivazioni. Giovanni Novacco – un giovane di animo buono e pieno di vita, ben conosciuto anche nei nostri ambienti parrocchiali e presso i servizi della Caritas diocesana – è stato tolto violentemente all’affetto dei suoi famigliari e degli amici, privando la comunità tutta di una vita ricca di promettenti prospettive. A Giovanni, con ferocia indicibile, è stato tolto il futuro. Dentro questo scenario di buio umano e civile, voi, cari giovani, avete voluto percorrere idealmente le strade di Trieste con le vostre fiaccole per affermare le ragioni della luce su quelle delle tenebre, per dire a voi stessi e a tutta la città che la luce va amata, coltivata e custodita se non si vuole essere inghiottiti dalla notte dell’odio e della violenza.

Camminando con voi da Roiano fino qui a Gretta, ho coltivato il consolante pensiero che la fiaccola illuminata che stringete tra le mani è un piccolo segno che richiama e rimanda ad una luce più forte, ad una luce che è sorgente di ogni altra luce, rimanda a Dio Padre, nostra Luce: Lui solo è capace di rendere chiaro e sicuro ogni cammino umano.

Resa viva da questo richiamo divino, le vostra fiaccola sia segno di un’umana e cristiana prossimità alla famiglia di Giovanni, provata da una sventura improvvisa e durissima da affrontare; la vostra fiaccola sia il segno orante di una preghiera fervorosa che rivolgete al Signore affinché accolga Giovanni nel Suo abbraccio di pace e di amore; la vostra fiaccola sia il segno di un’altra preghiera che innalzate al Signore per chiederGli di toccare, con la sua grazia, il cuore degli assassini, affinché prenda avvio il liberante cammino della purificazione e del cambiamento di vita; la vostra fiaccola sia un segno eloquente anche per la nostra città di Trieste, affinché sia sempre capace di coltivare, con passione e amore, il rispetto assoluto per la vita umana e il rispetto di ogni persona. La persona umana è un’icona vivente e palpitante di Dio, perché creata a Sua immagine e a Sua somiglianza e perché redenta nella croce dell’amore assoluto dal Signore Gesù.

Cari giovani, siamo qui questa sera per dire, in maniera convinta e corale, un No fermo ad ogni forma di violenza e di odio distruttivo e per dire un SI generoso, anche questo convinto e corale, ai valori del rispetto della vita e della persona umana. Dopo l’omicidio di Giovanni, tutti devono essere avvertiti in coscienza che, su questi valori fondanti e fondamentali, non è ammesso nessun margine di tolleranza. Quando si perde la coscienza di ciò che è bene e di ciò che è male, tutti siamo a rischio, tutti siamo esposti a tutto. Guai a noi se l’omicidio di Giovanni Novacco ci lasciasse in una condizione, personale e collettiva, di indifferenza di fronte al bene da promuovere e il male da combattere… Se fosse così, Giovanni lo si ucciderebbe un’altra volta. E’ la sua morte tanto tragica quanto prematura ad invitarci, invece, a fare una seria riflessione e scelte coerenti sui valori che devono orientare e illuminare la nostra esistenza.

Un giorno, Gesù, alle folle e ai discepoli che Lo seguivano, dettò un luminoso programma di vita che, questa sera, consegno a voi cari giovani: facendolo vostro vi troverete le ragioni, profonde e impegnative, per vivere la vita nel bene e per il bene; in questo modo, il sacrificio di Giovanni non sarà stato vano.
Così Gesù sul monte che sovrasta il lago di Genezaret: «Beati i poveri in spirito, perché di loro è il regno dei cieli. Beati quelli che sono afflitti, perché saranno consolati. Beati i mansueti, perché erediteranno la terra. Beati quelli che sono affamati e assetati di giustizia, perché saranno saziati. Beati i misericordiosi, perché a loro misericordia sarà fatta. Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio. Beati quelli che si adoperano per la pace, perché saranno chiamati figli di Dio. Beati i perseguitati per motivo di giustizia, perché di loro è il regno dei cieli. Beati voi, quando vi insulteranno e vi perseguiteranno e, mentendo, diranno contro di voi ogni sorta di male per causa mia. Rallegratevi e giubilate, perché il vostro premio è grande nei cieli…(Mt 5 3-12). Così sia, cari giovani, nella fraternità e nella pace dei cuori!

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3 commenti a Fiaccolata in memoria di Giovanni Novacco: ecco il messaggio dell’arcivescovo Crepaldi

  1. alan ganz ha detto:

    considerando come e’ morto govanni organizzare una fiaccolata considero mancanza di buon senso, e percio’ non vi ho preso parte

  2. Valentina Baldacci ha detto:

    Toccante e foriero di speranza vedere una presenza così massiccia, inaspettata, soprattutto di giovani.

  3. DaVeTheWaVe ha detto:

    @alan, son d’accordo con ti… cattivo gusto.

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