4 Agosto 2011

Falconstar Monfalcone, quando la provincia cela legittime ambiziose aspettative nel basket

Monfalcone, una realta’ cestistica in continua espansione

Partiamo da un assunto: nella pallacanestro moderna puoi chiamarti come ti pare, avere una storia alta e sonante e una bacheca piena zeppa di trofei che, se non prescindi da una programmazione seria e dall’oculatezza al bilancio, non vai nessuna parte, o per meglio dire conosci presto l’onta di un fallimento matematico.

La Falconstar basket Monfalcone, proprio al terzo punto di quattro “comandamenti” per il modus operandi manifesto societario, esplicita quanto sopra: “Sostenibilità economica ed organizzativa: una famiglia professionale performante in un mondo di professionisti”; bene, e’ proprio da questo che la societa’ del neo-Presidente Giorgio Pellegrin fonda l’incrementale successo nel mondo della palla a spicchi, un volo che non sembra perder quota ma appena schiudere a nuovi ambiziosi obiettivi.

La Falconstar Monfalcone parte de una onorevole uscita alle semifinali dei play off di B Dilettanti la stagione scorsa, da un appassionato main sponsor come la P.M. & C. Project Managment e Contract, ma soprattutto da fondamenta solide, su cui la costruzione si erge sana.

Perche’ progettualita’ e attenzione al bilancio creano valore aggiunto: la progettualita’ ha fatto si che la costruzione societaria venga rafforzata nei suoi elementi cammin facendo, senza strappi o salti di scala, trasferendo poi la stessa filosofia nel creare i roster per le stagioni a venire; cosi da una gestione principalmente indigena degli atleti sotto contratto, pian pianino si e’ andati nella direzione di importare “competenze” di livello nazionale, da Nello Laezza e Jan Budin, fino a Davide Cantarello. Ulteriore plus-valore di tutto cio’? Societa’ seria che programma e rispetta gli oneri contrattuali e personaggi di spicco a vestire la maglia della Falconstar hanno involontariamente creato cassa di risonanza positiva per tutto il movimento, intrigando cestisti da tutta Italia a provare l’ebbrezza della provincia passionale!

Progettualita’ vuol dire anche crescere prospetti, senza la presunzione di “manovrarli” economicamente, ma garantendo loro la “palestra” per crescere nel miglior modo possibile, tecnicamente e senza le pressioni di piazze meno pazienti. Candussi (ora a Venezia in Legadue), Turel (ora a Imola in Legadue), Tonut, Moschioni sono solo alcuni dei talentini che hanno usufruito (e usufruiranno) della Falconstar come trampolino di lancio, lasciando alla societa’ in eredita’ l’investitura cinque stelle per i prossimi imberbi atleti che vorranno farne parte.

Una cittadina di neanche 30 mila abitanti non vuol dire solo massimo cantiere navale del ‘900 (Fincantieri), non vuol dire solo aver dato i natali a Paolo Rossi (comico), Gino Paoli o Mauro Pelaschier, bensi vuol dire anche gestione di una grande societa’ di pallacanestro, dove per grande si intende tutto quanto sopra descritto. L’annata 2011/12 con gli arrivi di Palombita, Marisi, Zambon e Bellina regalano ambiziosi sogni, ma paradossalmente questo non dove e non dovra’ essere il fine della Falcostar basket.

Il parere inutile di chi scrive e’ che Monfalcone continuera’ la sua ascesa se non scordera’ di pensare da provinciale, mantenendo inalterato il calore di un sodalizio familiare ma non per questo meno professionale, scalando la lunga ascesa verso traguardi di livello gradino dopo gradino; incredibile come nel tempo le gerarchie regionali si siano soverchiate, e le uniche esponenti in linea di galleggiamento, Trieste e Monfalcone, non sono neanche cosi distanti come la storia passata potrebbe far credere, anzi, la “grande” Trieste dovrebbe prendere qualche appunto senza far neanche troppi chilometri di strada….

Raffaele Baldini

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8 commenti a Falconstar Monfalcone, quando la provincia cela legittime ambiziose aspettative nel basket

  1. viceversa ha detto:

    UGG 1866 – 2011
    156 anni di storia. Questa la nostra realtà.
    Aldilà di gestioni fallimentari, ladri, opportunisti, sconfitte, vittorie, piccoli e grandi uomini, campioni, brocchi, giocatori, stelle straniere e umili panchinari, allenatori vincenti e furbetti paraculati, 10 in trasferta o 1500… Tutto questo E’ STORIA. DI GORIZIA. LA NOSTRA.
    Tutto il resto è voler imitare.
    Monfalcone non esisteva neanche quando facevamo i play off scudetto ed andavamo a vincere a Varese…
    Ricordo monfalconesi che venivano al palazzetto di via delle Grappate prima e al Palabigot poi a sostenere Gorizia…
    Sconfitti dal maledetto denaro ma mai vinti.
    Un pezzetto di storia cestistica l’ha fatta Gorizia senza dover chiedere nulla a nessuno: la storia non si cancella, la storia non si dimentica.
    PER SEMPRE NEL NOSTRO CUORE – FORZA GORIZIA!!

  2. ambaradan ha detto:

    @ Baldini

    Progettualità? Candussi prodotto del Monfalcone? Turel prodotto del Monfalcone?

    Delle due l’una: o questa è una velina sotto forma di articolo, o non è informato.

    Non capisco l’enfasi. Tutto questo slancio. Maggior prudenza sarebbe buona cosa.

    Ne riparliamo a novembre/dicembre. Se Monfalcone sarà ancora un esempio di progettualità.

  3. Raf ha detto:

    @ ambaradan

    1. IO NON PUBBLICO VELINE, scrivo quello che credo sia giusto (poi uno giudica il contenuto)!
    2. L’ enfasi non e’ tale ma e’ una considerazione derivante dal ruolo che una societa’ come Monfalcone si e’ ritagliato nel basket, soprattutto in tempi come questi…ricordo che ha 27 mila abitanti la cittadina e ora punta ad arrivare in terza serie…quando altre realta’ sono sparite!
    3. Candussi e Turel non sono prodotti di Monfalcone, ma la progettualita’ e’ anche quella di crescere dei talenti per accrescere la credibilita’ societaria. Fai lo sforzo di capire come mai questi giocatori non sono venuti a Trieste…
    4. A novembre/dicembre faro’ allora un altro articolo….

    grazie comunque per la discussione!

    @ viceversa: massimo rispetto per la storia goriziana, se vai a ritroso nei miei articoli, leggi una considerazione a riguardo!

  4. ambaradan ha detto:

    @ Baldini

    Allora adesso vada fino in fondo alla questione:

    = perchè Candussi e Turel non sono venuti a Trieste non adesso (che sono migrati in serie A) ma lo scorso anno o due anni fa?

  5. Raf ha detto:

    Ho gia’ approfondito a suo tempo la questione, su rapporti non idilliaci fra chi gestiva la pallacanestro a Trieste e presidenti di societa’ locali regionali (vedi Fogliano)…
    ma questo prescinde comunque da una gestione dei giovani sia locali sia “importati” che a Trieste e’ sempre stata molto sbagliata, dai tempi Stefanel…

  6. ambaradan ha detto:

    @ Baldini

    Primo: rispondere su un Forum (“Ho già approfondito a suo tempo..”) è una risposta del piffero. Sui Forum si parla e risponde in tempo reale, e uno commenta un articolo (tempo reale) e non il suo background, che se permette non è conosciuto quale Federico Buffa.

    Secondo: se vado a memoria, comunque, nei suoi articoli c’era amore per Boniciolli, c’è idolatria per Bocchini. Insomma, tutti bravi e bravissimi, e poi la conclusione: “..la gestione è sempre stata molto sbagliata, dai tempi di Stefanel..”

    Più coerenza.

  7. Raf ha detto:

    Evidente che, non essendo Federico Buffa, non legge i miei articoli se scrive “c’era amore per Boniciolli…idolatria per Bocchini”, ma non sara’ un problema visto che la vedo edotto in materia…

    Saluti!

  8. Paolo Nanut ha detto:

    @viceversa. La tua email ha riaperto una ferita nel mio cuore; Ma ho fiducia che la storia sportiva è sempre stata una ruota, oggi a me domani a te, Gorizia e Monfalcone ritorneranno al loro ruolo prima o dopo. Campionato di A 1998-99 Stazic da tre all’ultimo secondo, il titolo della Gazzetta in prima pagina il giorno dopo…Cenerentola batte la Virtus bologna! Al massimo quest’anno leggeremo Falconstar corsara a Corno di Rosazzo! LA STORIA E’ NOSTRA…Falconstar comunque auguri per la stagione.

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