23 Luglio 2011

Grandinata sull’Isontino: chiesto lo stato di calamità per i vigneti del Collio

I Comuni del Collio chiedono lo stato di calamità naturale per la violenta grandinata della scorsa notte. I vigneti e le coltivazioni hanno subito infatti gravi danni.
Particolarmente colpita la fascia compresa tra i territori comunali di Cormons e Dolegna del Collio, in particolare nelle frazioni di Plessiva, Brazzano e Ruttars, dove i vigneti risultano danneggiati fino all’80%.

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24 commenti a Grandinata sull’Isontino: chiesto lo stato di calamità per i vigneti del Collio

  1. Erodoto ha detto:

    …non esistono le polizze grandine x l’agricoltura..??? Che per l’80% sono a carico della UE???

  2. Jasna ha detto:

    Spiega sta cosa delle polizze Erodoto! Mi interessa

  3. Giò ha detto:

    Parecchi anni fa venivano usati, in tali circostanze, razzi antigrandine, che si erano dimostrati molto efficaci. Perchè sono stati aboliti o vietati? Il loro uso avrebbe probabilmente attenuato di molto i danni causati dall’ultima grandinata.-

  4. Erodoto ha detto:

    Jasna, mi diceva un amico che ha l’az agricola che ci sono delle agevolazioni per gli agricoltori, se richiedi al tuo assicuratore la polizza contro la grandine, tu paghi solo il20%, il resto lo paga l’UE.
    Magari così anche x le polizze anti-grandine delle auto!!!

  5. Jasna ha detto:

    Il fatto è che le auto non producono ricchezza 😉 e poi l’agricoltura è la sezione sovietica delle politiche europee, quindi sarebbe inutile aspettarsi trattamenti del genere anche in altri settori produttivi…
    Interessante… e come funzionano i razzi antigrandine?

  6. adriano ha detto:

    Come sempre: i ricavi ai privati e le perdite ripianate con denaro pubblico. E le reti antigrandine?
    In questi ultimi tempi si vedono sempre più uliveti nel Friuli interno, nel cividalese, a latitudini insolite.
    Ciclicamente arrivano delle gelate che distruggeranno gli alberi piantati in luoghi inadatti ed è facile prevedere che ci saranno richieste di risarcimento alla Regione, provincia ecc.
    I privati se vogliono, possono coltivare anche i datteri o l’ananas ma non devono poi chiedere risarcimenti se tale coltura qui da noi è inadatta. Rimane in ogni caso il rischio d’impresa che comprende la siccità, la grandine, il gelo ecc.
    La questione va risolta con assicurazioni private.

  7. biancoalbanco ha detto:

    perchè non usano i teli antigrandine?????

    si sa che questa è una zona soggetta a questo tipo di fenomento atmosferico…

    per favore rispondete seriamente, grazie!

  8. dimaco ha detto:

    i razzi antigrandine sono stati vietati a causa dell’inquinamento e a causa del fatto che danneggiano l’ozono.

  9. dimaco ha detto:

    i teli antigrandine sono costosi e abbisognano di manutenzione continua e controlli per cui esborsi che la gente non vuole fare. meglio andare a lamentarsi e chidere lo stato di calamità.

  10. Giò ha detto:

    8-dimaco – Ringrazio per la delucidazione.-

  11. giovanni ha detto:

    i teli antigrandine fanno abbassare di un paio di gradi lo zuccherino dell’uva. Per questo si preferisce non usarli.

  12. daniele ha detto:

    ma danni alle macchine ce ne sono stati?in che zona precisamente?e a che ora?ringrazio anticipatamente chi mi sapesse aiutare…ciao

  13. biancoalbanco ha detto:

    resto dell’idea che i teli antigrandine siano una gran cosa per queste zone!!!

    un anno di lavoro trivellato in pochi minuti..
    io un pensirerino lo farei..

    ..o forse c’è sotto qualcosa di più semplice e meno dispendioso???? mah…

  14. lucia ha detto:

    la grandinata di venerdì notte è stata un episodio mai verificatosi in Collio,
    di certo non abbiamo chiesto noi produttori la calamità naturale, sono le associazioni( così fanno finte di muovere il c….) la Regione e Provincia non daranno nessun aiuto , come hanno fatto in altre regioni

  15. čriček ha detto:

    Non ci sono contributi UE per le assicurazioni antigrandine, ci sono invece quelli dello stato membro o di regioni o altri enti territoriali. Di regola questi contributi o sovvenzioni non devono eccedere il 50% del premio. Qui si puo’ commentare che data la sovvenzione del premio, non ci dovrebbero piu essere contributi pubblici a copertura dei danni, ma si sa che la lobby contadina e’ cosi’ forte che riesce sempre a farsi dare qualche cosa sotto forma diversa.
    I razzi e i bombardamenti aerei antigrandine sono stati abbandonati ovunque perche’ inefficaci. Che lo Ioduro d’Ag che spargono sia poi inquinante, agli agricoltori non interessa molto. Se fosse utile e pagato da altri, lo imporrebbero!
    Le reti antigrandine sono utili, evitano danni da grandine fino a certe dimensioni dei grani, ma costano e quindi gli agricoltori sono restii a comprarle, nonostante ricevano contributi anche per quelle. Chiedere sovvenzioni dopo la grandine e’ piu facile!
    Che sia ben chiaro: la grandine per i contadini e’ una ‘calamita” non una calamita’! Dopo la grandinata una parte del raccolto e’ distrutta, quindi ci sara’ meno vino, se si tratta di viti per es., quindi il prezzo sara’ piu’ alto. Ci sara’ meno lavoro, meno spese nel raccolto ecc. E una parte la pagano le assicurazioni, o la regione…
    Il rischio di impresa e’ un discorso molto relativo nell’agricoltura. Troppi sono i contributi, le agevolazioni che vengono dati a titolo vario, che noi paghiamo come contribuenti. Salvo poi pagare anche come consumatori prodotti troppo cari…

  16. čriček ha detto:

    Ultima frase:

    Prodotti spesso troppo cari.

    Chiedo venia

  17. Srečko ha detto:

    Interessante!

    Non so, quanto sia vero, pero’ sovvenzioni ci sono e non piccole. Da qualche parte ho letto che circa la meta’ delle spese del bilancio EU va per i contributi all’agricoltura. Dalle nostre tasse, si direbbe.

  18. Jasna ha detto:

    E’ vero Srecko, comunque se ti può consolare stanno perdendo terreno nel budget a favore delle politiche regionali.

  19. Srečko ha detto:

    Jasna

    Politiche regionali? Che cosa sono? Voglio dire: per che cosa utilizzano i soldi?

  20. Jasna ha detto:

    Servono a diminuire il divario di ricchezza tra le varie zone d’Europa, cofinanziando progetti (nel senso che anche gli Stati interessati dal progetto devono pagare una buona parte) che migliorino in vario modo l’ambiente economico e sociale (anche se ci sono anche tante iniziative culturali) delle regioni e le aiutino a convergere tutte verso un livello più alto.
    Su questo link è spiegato meglio http://ec.europa.eu/regional_policy/what/index_it.cfm

    Spero di essere stata jasna 😉

  21. Luigi (veneziano) ha detto:

    L’UE ha un bilancio (dato 2009) di circa 134 miliardi di Euro: molto, ma molto meno di quanto spende uno stato “medio”.

    Per fare un paragone, l’Italia nel 2011 ha in previsione spese finali per 490 miliardi.

    Di questi 134 miliardi, il 45% viene speso nella macrocategoria denominata “Occupazione, coesione, ricerca”, il 42% per “Agricoltura e ambiente”, il 6% in relazioni esterne, l’1% per “Libertà, sicurezza e giustizia” e il 6% in “Spese varie, amministrazione”.

    L.

  22. viceversa ha detto:

    @ cricek: non potevi essere più preciso, informato ed esauriente!! Complimenti per il tuo intervento! Magari ce ne fossero di più come il tuo!

  23. Srečko ha detto:

    Jasno, Jasna!

    Grazie 🙂

  24. Jasna ha detto:

    @Luigi A che scopo copiare i dati da qui http://europa.eu/pol/financ/index_it.htm e non esprimere un’opinione?

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