6 Luglio 2011

Libri e autori a Grado, ospite di domani Giulio Giustiniani

La domanda è se esiste l’aristocrazia. Per il giornalista-scrittore Giulio Giustiniani la risposta è no. Lo afferma nel suo libro “Il sangue è acqua. Il Doge,il santo, l’avventuriero il principe dei mongoli ed altri parenti” ( Maria Pacini Fazzi editore). Lo scrittore racconta una storia bellissima, dalle radici piuttosto lontane nel tempo, vista e raccontata con gli occhi di un bambino diventato grande.
E’ un libro autobiografico quello di Giustiniani, passato come giornalista da “La Nazione” di Firenze al “ Resto del Carlino” di Bologna, al “Corriere della Sera” per andare poi a dirigere Il Gazzettino a Venezia. Quindi si è spostato a Roma a La7 e poi si è occupato dell’agenzia APICOM.
Si è sposato due volte ed ha cinque figli. Ora abita a Percoto, coi Nonino.
Del suo libro ne parlerà giovedì 7 luglio alle 18 nel Giardino del Gazebo della spiaggia principale. Sarà intervistato da Paolo Scandaletti ma sarà pure interrogato dal pubblico.
Giustiniani racconta di una dinastia salvata per il volere del Papa Alessandro III alla metà del dodicesimo secolo: con i maschi di casa tutti morti in battaglia, per non lasciare estinguere il casato dei Giustiniani,il monaco Nicolò deve uscire dal convento, sposarsi e fare dodici figli; quindi tornarsene rinchiuso tra le sacre mura della sua celletta.
Il ramo veneziano si mescola a quello toscano, col banchiere Sardi che fallisce ad Amsterdam e si rifugia nella Guinea olandese a coltivare la vite; la zia Lisa, figlia del principe Kutuzov che sconfisse Napoleone, che del poeta Puskin diventa amante e protettrice; Matilde loro ospite malata, che invoca per cinque anni la visita del padre, il crudele Alessandro Manzoni.
La vita nobile dei Sardi Mazzei scorre tra Lucca e Firenze, quella dei Giustiniani a Padova: dove non poterono gli affari, provvidero i matrimoni; il nonno che insegna l’amore per i libri ed il valore della sincerità, Girolamo che fa il cavalier servente alla bella Contarini, autorizzato per iscritto dal marito, il “ragazzino” narratore che sogna di farsi prete.
Gli incontri, curati da Paolo Scandaletti e Giuliana Variola, sono promossi dal Comune di Grado, con il sostegno della Regione, della GIT, di ENEL e della Fondazione Antonveneta con la collaborazione della libreria Dante. Alla fine dell’incontro è previsto un brindisi con vini dell’Azienda Dorigo di Buttrio.

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