Un traguardo molto importante è stato raggiunto nel campo della ricerca medica a Trieste. Stamattina presso l’Aula Magna dell’Azienda ospedaliera universitaria “Ospedali Riuniti” di Trieste è stato inaugurato il nuovo Laboratorio di Cardiologia Molecolare e Cellulare del Centro clinico-sperimentale di Cardiologia molecolare e traslazionale, realizzato con il prezioso contributo di Fondazione CRTrieste, Assicurazioni Generali, Fondazione Alberto e Kathleen Casali e Associazione Amici del Cuore Onlus.
Il laboratorio rientra nel più ampio Progetto CTC – Center for Translational Cardiology, avviato nel 2008 con il fondamentale contributo della Fondazione CRTrieste e sviluppato da Gianfranco Sinagra, Direttore della Struttura Complessa di Cardiologia dell’Azienda Ospedaliera Universitaria “Ospedali Riuniti”, e Mauro Giacca, Direttore del Centro Internazionale per l’Ingegneria Genetica e le Biotecnologie di Trieste (ICGEB).
Presenti all’incontro: Francesco Cobello Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera Universitaria “Ospedali Riuniti”, Renzo Piccini Vicepresidente del Consiglio di Amministrazione della Fondazione CRTrieste, Sergio Balbinot Amministartore Delegato delle Assicurazioni Generali, Gianni Sadar Presidente della Fondazione Benefica Kathleen Foreman Casali, Gianfranco Sinagra Direttore del Dipartimento Cardiovascolare dell’Azienda Ospedaliero Universitaria “Ospedali Riuniti” di Trieste e Mauro Giacca Direttore del Laboratorio di Medicina Molecolare dell’International Centre for Genetic Engineering and Biotechnology (ICGEB).
Il nuovo Laboratorio, in cui saranno compiuti il processamento dei campioni biologici con finalità di ricerca e indagini di genetica molecolare e biologia cellulare, permetterà di coniugare pratica clinica assistenziale sui pazienti con aspetti di ricerca avanzata e diagnostica molecolare. Allestito nella Palazzina di Anatomia Patologica presso l’Ospedale di Cattinara dell’Azienda Ospedaliero – Universitaria, si compone di uno spazio di circa 45 metri quadrati suddiviso in due zone distinte. L’area principale di circa 33 metri quadri è destinata all’attività di biologia molecolare, l’altra, di circa 12 metri quadri, è allestita per permettere lo svolgimento dell’attività di colture cellulari.
Un passo avanti, ma soprattutto una possibilità di crescita professionale per chi è impegnato in questo importante settore della ricerca medica.
Ultimi commenti
Troppo triestini
Triestini e napoletani
The origin of Nosepolis
Tachite al Tram
Magnar ben, per bon – Cucina triestina in dialetto