22 Giugno 2011

I medici annunciano lo sciopero ad oltranza. In Fvg ambulatori chiusi il 30 giugno

E’ scontro sulla sanità regionale. I medici di medicina generale annunciano una serie di scioperi: le prime giornate di chiusura sono in programma il 30 giugno e il primo di luglio.

Una decisione che non ha riscontri nel passato, hanno sottolineato i sindacati spiegando i motivi, e che vedrà l’agitazione continuare se non verranno trovate soluzioni. Così hanno evidenziato i cambiamenti nei bisogni di salute della popolazione del Friuli Venezia Giulia e i disagi della categoria. Se il livello assistenziale ospedaliero è adeguatamente strutturato e finanziato, non altrettanto lo è l’assistenza del paziente cronico la cui gestione ricade nell’ambito dell’organizzazione territoriale delle cure primarie. Negli ultimi anni l’indice di ospedalizzazione si e’ ridotto significativamente, si e’ di fronte a una riduzione dell’offerta complessiva ospedaliera, tutto cio’ si ripercuote negativamente non solo sul percorso di salute del cittadini ma anche sulla sostenibilita’ del sistema: di fronte alle criticita’, il carico di lavoro del medico di famiglia e’ incrementato di oltre il 60%.

E i medici di famiglia, gia’ da tempo in affanno, denunciano il rischio per la qualita’ delle prestazioni erogate e per la motivazione ad assumere un ruolo di responsabilita’ e di collaborazione all’interno del sistema welfare. Da qui le dieci priorita’ indicate nel documento, nella logica di garantire una migliore fruibilita’ dei servizi ai cittadini e di sollevare il medico da atti prettamente amministrativo-burocratici: l’assunzione dei collaboratori di studio, lo sviluppo delle forme associative degli studi medici, la modernizzazione del sistema informatico, la presa in carico delle malattie croniche da parte di un servizio strutturato, un servizio di continuita’ assistenziale adeguato (ex guardia medica), un numero ottimale di pazienti per medico ( 1:1300), omogeneita’ di investimenti per le varie fasce di eta’ della popolazione, l’istituzione di un comitato tecnico, la qualificazione professionale, la tutela negli studi privati convenzionati dell’esercizio della libera professione.

L’assessore Vladimir Kosic, richiamando la categoria ai codici di deontologia, ha espresso rammarico per la proclamazione delle giornate di sciopero e ha invitato a trovare una soluzione che sia a favore di tutti i cittadini del Friuli Venezia Giulia e che garantisca ai medici le azioni di base, in una logica di equita’. Cinque i punti caratterizzanti il nuovo accordo integrativo regionale proposto dall’assessore: la Regione promuove per tutti i medici di medicina generale le forme associative secondo le modalita’ di ”rete” o ”gruppo” e il supporto da parte del collaboratore di studio o di infermiere professionale; inoltre, riconosce per questi istituti i compensi previsti dall’accordo del contratto nazionale e, quali diritti acquisiti, anche i maggiori compensi per i contratti gia’; un 1% al singolo medico e’ riconosciuto per mancato accordo e viene riassorbito all’atto dell’attivazione dei due istituti. Questo e’ un impegno che espone la Regione a una maggiore spesa di 5 milioni di euro che – ha spiegato Kosic – potra’ essere compensata grazie all’accordo sottoscritto con la parte della sanita’ rappresentata dalle farmacie, che consente delle economie. Tuttavia l’assessore ha anche indicato la disponibilita’ a proseguire pure il prossimo anno su questa strada di impegno per riuscire a dare un po’ di piu’ a tutti. Una proposta giudicata un passo avanti da parte del sindacato nell’ottica di dare un servizio qualificato per i pazienti e i cittadini, e l’invito finale del presidente Venier Romano a sviluppare la riflessione sui nuovi punti emersi nell’intervallo di tempo che separa dalla data indicata per lo sciopero.

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11 commenti a I medici annunciano lo sciopero ad oltranza. In Fvg ambulatori chiusi il 30 giugno

  1. Franz ha detto:

    …vedo già le scene di panico dei pensionati che regolarmente intasano le sale d’aspetto degli ambulatori. Ma possibile che no i ga mai niente de far? Chi lavora, per presto che vadi a far la fila, trova sempre due tre de lori già lì davanti…

  2. MauroB ha detto:

    Medici di base con visite su prenotazione a pagamento,come una volta.
    Risolto il problema delle file… 😉

  3. isabella ha detto:

    No Mauro, non è corretta nè la prenotazione nè il pagamento.

    Diventeremo vecchi anche noi, forse.

  4. Alessio ha detto:

    Secondo me la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la pagliacciata del certificato di malattia online

  5. isabella ha detto:

    Perchè Alessio?

  6. Milost ha detto:

    Io so solo che per un certificato di buona salute per attività non agonistica dei miei figli pago 30 euro.

  7. Alessio ha detto:

    Per mandarlo online ci sono spesso problemi di connessione e qualche volta, per un singolo certificato, ci mettono anche 10 o 15 minuti, quando non sono costretti a riprovare a sera tardi, visto che a certe ore causa congestione, fino a poco tempo fa, era praticamente impossibile. Se non arrivano a mandare il certificato online rischiano il licenziamento se dipendenti pubblici o la perdita della convenzione se liberi professionisti, nonostante le circolari rassicuranti del genio che ha istituito sta roba

  8. fabry ha detto:

    @3 pagamento no, ma prenotazione si; e si eliminano quasi del tutto le attese. Col mio medico funziona 🙂

  9. SEKKUS ha detto:

    per MILOST.
    Caro Milost. Sono un Medico di Medicina Generale. Vedila da questo punto di vista: per compilare il certificato di buona salute (equivale ad assumersi la responsabilità che per un anno i tuoi figli non avranno problemi svolgendo l’attività non agonistica) io ci ho messo 6 anni di università (spese dei miei genitori e tanti fine settimana e tante notti a studiare) e 3 anni di corso post-laurea (pagato meno di 900 euro mensili lordi). A 31 anni bazzico ancora tra turni notturni e nei week-end in guardia medica, sostitutzioni di colleghi. Un mese lavori e il successivo non lo sai. Se mi ammalo o se subisco un incidente me ne sto a casa senza nessuna copertura previdenziale (non parliamo di ferie e tredicesima …queste sconosciute). Non mi lamento della mia condizione (pur “sbattendomi” molto il mio lavoro mi da da vivere) ma, per favore, non lagnamoci dei costi extra (a mio avviso la responsabilità per la buona salute dei tuoi figli connessa all’attività dovrebbe essere presa dalla società sportiva e dal suo medico se presente) di una figura professionale che per il resto rimane a libero accesso gratuito per tutti e che si fa in quattro per garantire livelli adeguati di assistenza tra i pazienti che vogliono “tutto, subito, gratis” e le aziende sanitarie che vogliono che “tutto a zero spese”. Scusa lo sfogo, ma anche io vorrei avere dei figli e garantirgli un futuro.

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