1 Maggio 2011

La spinta del Palatrieste per gara 2 per respingere l’assalto di Molfetta

Quaranta minuti per evitare l’inferno, la spinta del Palatrieste per respingere Molfetta

Il Palatrieste pronto a... incendiarsi!

Se qualcuno pensa che Molfetta per gara due si debba affidare a…. Paternoster (in senso biblico piu’ che riferito al coach) come extrema ratio post sconfitta di gara1, si sbaglia di grosso.

Molfetta ha raggiunto il massimo risultato della sua storia triennale in A Dilettanti e solo per quel imbarazzante gioco della riforma dei campionati non puo’ festeggiarlo con i play off ma con i play out per non retrocedere; per cui questo orgoglioso ottavo posto conquistato con i denti non sara’ certo una gara 1 sbagliata a farlo scemare in vista della sfida di ritorno a Trieste. La legge psico-matematica della post season fra l’atro regala ulteriori elementi di convinzione a Rugolo e soci: in primis perche’ da sempre l’approccio alla prima sfida che sia di play off o di play out responsabilizza e quindi pressa emotivamente la squadra di casa, nel insano ruolo di favorita e obbligata a sfruttare il fattore campo. Ecco spiegati quindi i 9 punti nei primi dieci minuti d’avvio, le percentuali imbarazzanti e il materializzarsi di uno scimmione sulla spalla che non e’ sceso se non al quarantesimo minuto. In seconda valutazione, uno sport come il basket dove alla fine della fiera i conti tornano (quasi) sempre, una serata da 25/26% dal campo quasi sempre viene bilanciata nell’uscita successiva, e quindi l’impalpabile prestazione di Rugolo e Corral (per citare i due principali terminali fermati ad un emblematico 2/17 dal campo) potrebbe subire un cambio di tendenza sotto le volte del Palatrieste.
Certo, per contro l’Acegas di coach Dalmasson ha solamente confermato quanto di buono si era visto nella ultima parte di stagione, una granitica solidita’ difensiva, un’ispirata condizione di alcuni (vedi Contento, Maiocco e capitan Bocchini) e la sensazione di avere un organico piu’ completo, anche quando subisce inaspettati “tagli” auto-confezionati o meno, vedi la scellerata gestione di se stesso di Tommaso Raspino e il solito problema coi falli di Michele Benfatto.
Questa volta i quaranta minuti che dividono Trieste dalle possibile tranquille vacanze con il campionato di sviluppo ben saldo, evitando pietose “pesche solidali” con le wild card, saranno caratterizzati da un elemento non trascurabile che soffiera’ alle spalle di Busca e soci, quello del Palatrieste!
Saro’ noioso (ma perlomeno coerente), posto che l’incasso di una sera di maggio non porta alla casse societarie che i corrispettivi spiccioli per ammortizzare qualche bolletta, non capiamo ancora come la societa’ non baratti volentieri un elemento che puo’ essere decisivo ai fini del risultato finale con un mero conteggio dei ricavi.
Ormai gli esempi si sprecano, dalla fantastica cornice di finale contro la Reyer Venezia nella promozione in B1 a quella drammatica gara 5 per salvarsi contro Bassano in B Dilettanti, passando per il denominatore comune di un fiume in piena fatto di 3-4000 spettatori che hanno lanciato i giuliani al raggiungimento dell’obiettivo. A parte queste puerili considerazioni, domenica sera potrebbe e per Trieste dovrebbe essere l’ultimo atto stagionale, perche’ tornare nella bella terra pugliese per gara 3 sarebbe molto simile ad un suicidio sportivo, e da domani siamo certi che il ticket point sara’ preso d’assalto dagli appassionati triestini, per quaranta minuti di pura passione cestistica!
Raffaele Baldini

1 commenti a La spinta del Palatrieste per gara 2 per respingere l’assalto di Molfetta

  1. Radimiro Dragovic ha detto:

    Forza Acegas. Domenica tutti al palaTrieste a sostenere la nostra squadra e quindi davanti ad un numeroso pubblico l’imperativo è vincere. Il basket che conta comincia dalla Lega 3 !

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