26 Aprile 2011

“Con l’Area vasta, Trieste scippa all’Isontino 10 medici e 10 tecnici”

“Un’Area vasta creata senza una programmazione specifica e con il timore che sia solo un’occasione di depauperamento, timore che sembra essere confermato dalle previsioni riguardanti il passaggio di personale legato all’Area Vasta: quattro medici che, giuridicamente, passerebbero da Gorizia a Trieste, e ben sei infermieri riferiti al Centro Trasfusionale, a cui si aggiungono almeno altri dieci tecnici”. L’attacco arriva dalla candidata sindaco del centrosinistra a Monfalcone, Silvia Altran. Del tema si è infatti discusso in un incontro con le Rsu dell’Azienda sanitaria Isontina.

«Alla base di tutto c’è la questione della premialità, basata solo su meriti economici: un sistema che dovrà assolutamente essere modificato – ha detto Silvia Altran – . Poi è necessario chiarire quali competenze sono regionali e quali delle singole Aziende, per evitare rimpalli continui di responsabilità. Se si vuole parlare di Area vasta, lo si faccia prendendo ad esempio l’Emilia Romagna, che ha realizzato un’Area vasta condividendola in tutti i dettagli con i Comuni e gli operatori. Per esempio: quanto costerebbe, in termini di trasporto delle pazienti, fare il Punto Nascita a Gorizia? Bisogna chiederselo. E ci si deve forse chiedere anche come mai Pordenone, che ha gli stessi numeri di Gorizia, non si trova a fronte degli stessi problemi».

«Il timore che abbiamo – hanno convenuto Antonella della Montà (Cisl), Orietta Olivo (Cgil), Massimo Peressini e Tonino Lepore (Uil) e Tiziana Mucci (Fis autonomi) incontrate dal candidato sindaco del centrosinistra Silvia Altran – è che una volta che questo passaggio verrà effettuato, nella gestione delle emergenze è difficile pensare che la priorità non sia data a Trieste».

Un esempio ancora è poi quello del Centro per le Malattie Asbestocorrelate, che rischia di lasciare a Monfalcone un guscio vuoto (delle tre assistenti sanitarie previste ne è rimasta una sola), la farmacia interna all’ospedale, che deve fare i conti con una carenza cronica di personale. «In questo caso il sistema ha garantito buoni risparmi: perchè non usarli per nuove assunzioni?» si sono chieste le Rsu. E ancora: a giugno partirà l’esternalizzazione del Cup, sempre che i tempi vengano rispettati: la stessa Area vasta infatti doveva partire a gennaio, è stata rimandata a giugno ma tutto sembra ancora essere il alto mare. Tutto questo si somma a problemi ”storici” della struttura, ovvero quello della carenza di posti in Medicina e Rsa e nel Dipartimento di prevenzione, questioni che sono stati ”nascoste” dietro il polverone del Punto Nascita.

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6 commenti a “Con l’Area vasta, Trieste scippa all’Isontino 10 medici e 10 tecnici”

  1. isabella ha detto:

    si inizia.

  2. giorgio ha detto:

    Penso che con le rivendicazioni territoriali non si vada da nessuna parte. Meglio un ospedale ma che funzioni piuttosto che tanti ma di livello basso, no?

  3. Mauro ha detto:

    E con questo cosa vuoi dire? Che deve chiudere Gorizia?
    Visto che la pensi così sarebbe più giusto che tutti i capoluoghi di Provincia abbiamo il suo ospedale completo di punti nascita,cioè Gorizia, Trieste, Udine, e Pordenone.
    Monfalcone ha già avuto troppo.
    Non vedete che sotto a questa campagna elettorale si vuole far fare la guerra tra Gorizia e Monfalcone per indebolirla così le altre provincie ci sippano tutto, bisogna unire le forze.
    E Fasola e uno di quelli che vuole daneggiare Gorizia e provincia lo ha detto chiaro che per lui la provincia non serve.
    Volete fare guerra facciamola ma alla fine pagheremo sia Gorizia che Monfalcone,
    e il sindaco Pizzolito lo ha capito, adesso arrivano questi e attacano.
    Staremo a vedere cosa succederà.

  4. Mauro ha detto:

    Bisogna mandare a casa il centro destra, e magari fare dei contratti con l’Ospedale di NOVA GORICA.

  5. isabella ha detto:

    Non si tratta di rivendicazioni territoriali.
    Si tratta di tagliare sempre più servizi, posti letto e posti di lavoro.
    E si costringe la popolazione, sempre più anziana, a spostarsi sempre di più per ogni singola prestazione.

  6. Mauro ha detto:

    Be certo ai politici non gli intaressa, pensono ai loro portafogli, e i suoi interessi, ci ricorderemmo nelle votazioni.
    Io vorrei vedere una povera anziana come fa ad andare fino a Trieste.
    Cari politici regionali fate schifo vergognatevi, e poi mi meraviglio del assesore regionale della Sanita che con i problemi di salute che ha dovrebbe essere più sensibile ha questo, invece quando arrivano a quei poteri si diventa insensibili e si pensa solo al proprio interesse.

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