4 Febbraio 2011

Nel 2010 scoperti in Fvg dalla Guardia di Finanza 308 evasori fiscali per un totale di 42 milioni di euro

Fvg Tempo di bilanci per l’attività della Guardia di Finanza in Friuli Venezia Giulia. Le Fiamme gialle hanno individuato nel corso dell’anno 374 lavoratori irregolari o in nero, 438mila capi d’abbigliamento contraffatti, 3 tonnellate e mezzo di tabacchi di contrabbando. Ecco il rapporto completo.

La Guardia di Finanza traccia il bilancio dei risultati conseguiti nel 2010, in Regione, a presidio della sicurezza economico-finanziaria del territorio. La lotta all’elusione e all’evasione fiscale ha costituito l’obiettivo prioritario del Corpo, conformemente alle linee programmatiche tracciate e agli indirizzi governativi, i più recenti dei quali diretti ad intensificare il contrasto alla detenzione illecita di ricchezze all’estero. Le strategie operative sono state indirizzate, pertanto, verso la selezione dei soggetti a maggior rischio di evasione nell’ambito delle varie categorie economiche o responsabili delle c.d. “frodi IVA carosello”, basate sull’interposizione di imprese cartiere che acquistano merci da altri Paesi comunitari in sospensione
d’IVA, rivendendole con fatture per operazioni inesistenti finalizzate ad evadere l’imposta.

È stata condotta con assiduità l’azione ispettiva a contrasto di tutte le forme di criminalità economica e finanziaria che danneggiano l’economia e la sana concorrenza tra le imprese, come le frodi nella percezione di contribuzioni pubbliche, la
contraffazione, la sicurezza dei prodotti e la tutela del “made in Italy” nonché la richiesta di prestazioni sociali agevolate da parte di cittadini non aventi diritto.
Le attività di contrasto ai “paradisi fiscali” hanno rappresentato uno dei filoni d’indagine più importanti condotti nell’anno appena concluso. In particolare, con l’emanazione delle norme concernenti l’introduzione del c.d. “Scudo Fiscale”, si è determinato un inasprimento delle misure di contrasto all’evasione internazionale che hanno visto i reparti della Regione agire in prima linea con il conseguimento di importanti risultati anche in virtù della particolare posizione della Regione, confinante con l’Austria e con la Slovenia.
L’intento è quello di aumentare la deterrenza dei controlli, incrementando le probabilità effettive e la percezione del rischio che gli evasori siano sottoposti a verifiche ed accertamenti incisivi e che, una volta verbalizzati, essi vadano incontro al pagamento coattivo dei tributi e delle sanzioni previste dalla legge. In questo contesto, assumono particolare rilevanza le misure cautelari (sequestro e ipoteca) e l’istituto della confisca per equivalente, strumento, quest’ultimo, di grande efficacia – al quale hanno fatto ripetuto ricorso i reparti operativi – che consente di sottoporre, anche a sequestro preventivo, beni e valori comunque nella disponibilità degli indagati, fino all’ammontare dell’intero debito fiscale. I Reparti territoriali, nel corso del 2010,
hanno avanzato agli Uffici finanziari 15 proposte di sequestro che hanno riguardato beni e valori per un ammontare pari a oltre 4 milioni di euro.

Nel comparto della polizia finanziaria, l’attività si è sviluppata attraverso:
– l’esecuzione di oltre 3,5 mila verifiche generali, parziali e controlli fiscali che hanno consentito di proporre agli Uffici Finanziari il recupero a tassazione di basi imponibili I.V.A. e Imposte Dirette, rispettivamente, per circa 85 e 620 milioni di
euro. In tale ambito, si segnalano il ricorso sempre più frequente alle indagini finanziarie, che dall’inizio dell’anno ammontano a 215, nonché l’impulso conferito allo scambio di informazioni con le Autorità amministrative estere anche per quanto concerne le attività commerciali ed imprenditoriali svolte negli Stati viciniori;
– lo svolgimento di oltre 41 mila controlli in materia di ricevute/misuratori fiscali, nonché di controlli su strada;
– la denuncia all’Autorità Giudiziaria di 253 soggetti per reati fiscali, societari e fallimentari;
– la scoperta di 308 evasori totali e paratotali (153 a Udine, 81 a Gorizia, 41 a Pordenone, 33 a Trieste) con la constatazione di violazioni all’I.V.A. e alle Imposte Dirette, rispettivamente, per 42 e 164 milioni di euro. In particolare, una serie di servizi mirati, ha consentito di individuare 71 soggetti, responsabili di false autocertificazioni presentate per poter accedere alle diverse forme di contribuzioni pubbliche previste per i soggetti realmente più bisognosi. Sono state vagliate migliaia di domande presentate in materia scolastica, sanitaria, sussidi per maternità, contributi di locazione, ecc., riscontrando numerose irregolarità sui redditi dichiarati, risultati sensibilmente inferiori a quelli effettivi e ben superiori ai limiti massimi consentiti per poter beneficiare degli aiuti pubblici. Oltre a determinare la denuncia dei responsabili per falso, le suddette metodologie di controllo hanno consentito di individuare soggetti del tutto sconosciuti al fisco, appunto nullatenenti.

Come noto, l’impegno delle Fiamme Gialle in favore delle finanze pubbliche non si realizza solo sul versante del recupero delle entrate, attraverso il rafforzato contrasto all’evasione fiscale. Sempre più intensa è, infatti, la lotta agli sprechi, a tutela della spesa pubblica. Attraverso la capillare attività investigativa, sono state scoperte anche irregolari percezioni di finanziamenti destinati dallo Stato, dalla Regione o dall’Unione Europea a soggetti privati, che hanno utilizzato le somme per finalità diverse da quelle all’origine della concessione. Per il conseguimento di tali obiettivi, sono importanti gli sviluppi del protocollo d’intesa siglato con la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, finalizzato al coordinamento dei controlli ed allo scambio di informazioni in materia di finanziamenti dei fondi strutturali comunitari. Altri importanti accordi sono stati firmati con l’ERDISU e le Università di Trieste e Udine e altre aventi lo scopo di accertare le posizioni reddituali e patrimoniali di soggetti beneficiari di prestazioni sociali agevolate.

Nell’ambito dell’azione di contrasto al lavoro nero, con precipua attenzione ai settori dell’edilizia, della cantieristica, dei subappalti in genere e della ristorazione, sono state individuate 374 posizioni di lavoratori irregolari e/o in nero. La strategia operativa utilizzata ha mirato a colpire, contestualmente, tutti i diversi profili illeciti connessi all’impiego di lavoratori non regolari. Non solo, quindi, il recupero dell’illecito risparmio così ottenuto dai datori di lavoro meno inclini alle regole, ma anche indagini di polizia giudiziaria contro le organizzazioni criminali che favoriscono l’ingresso clandestino di immigrati da avviare al lavoro o che sfruttano la manodopera per attività illegali, prima fra tutte la contraffazione. Da segnalare l’ottima e proficua
collaborazione con l’INPS e l’INAIL resa ancora più stringente dalle nuove norme in materia di recente emanazione.

Sono proseguiti, in maniera più continua e sistematica, i controlli economici sul territorio (C.E.TE) diretti a indirizzare l’attività ispettiva attraverso l’incrocio dei dati concernenti il possesso di beni di lusso, tanto sul territorio che in mare, ed altre
manifestazioni di ricchezza che appaiano incompatibili con i redditi dichiarati.
Si coglie l’occasione per evidenziare a fattor comune, gli ottimi rapporti di collaborazione con l’Autorità Giudiziaria, nonché i proficui e i sinergici rapporti istituzionali intercorsi con il Commissario di Governo e Prefetto di Trieste e con i Prefetti di Udine, Pordenone e Gorizia. La reciproca collaborazione, sviluppata in maniera ancora più intensa nel corso del 2010, ha consentito di esaltare il ruolo istituzionale del Corpo, quale Forza di Polizia a presidio della sicurezza economico-finanziaria nazionale. In tale contesto, ottimi anche i rapporti di collaborazione con la Corte dei Conti e con le altre Forze di Polizia.

Nell’azione complessiva di contrasto all’evasione fiscale, vanno evidenziate le sinergie operative con la Direzione Regionale dell’Agenzia delle Entrate e delle Dogane, le Direzioni Provinciali e gli altri Enti della fiscalità regionale. Altrettanto positiva è stata l’interazione con Equitalia, finalizzata, da un lato a supportare gli agenti nell’attività di recupero coattivo dei tributi evasi e, dall’altro, a svolgere indagini sul patrimonio dei debitori iscritti a ruolo, con tecniche investigative tipiche della polizia economico- finanziaria

Volgendo ora l’attenzione alle funzioni di polizia economica, l’attività del Corpo nella Regione ha portato al conseguimento, tra gli altri, dei seguenti risultati:
– lotta al contrabbando: sequestrate oltre 3,5 tonnellate di tabacchi lavorati esteri e accertati tributi evasi per oltre 398 mila euro;
– contraffazione marchi: sequestrati oltre 438 mila capi di abbigliamento ed articoli recanti marchi falsi o ingannevoli o di qualità scadente per la sicurezza dei consumatori. In particolare, le strategie di contatto mirano, attraverso indagini finanziarie e patrimoniali a risalire tutti gli anelli della filiera del falso e colpire le organizzazioni che gestiscono, anche all’estero, le centrali di produzione, smistamento e stoccaggio dei prodotti contraffatti e delle merci “pirata”;
– lotta al carovita: il rilevamento dei prezzi è stato effettuato nei confronti di circa 722 esercizi; 54 le violazioni accertate per irregolarità.

Nella lotta al traffico di stupefacenti, il Friuli Venezia Giulia costituisce uno dei principali ingressi in Europa per le partite di droga provenineti dalla c.d. “rotta balcanica”. Nel 2010 sono stati sequestrati oltre 9 chilogrammi tra hashish e marijuana e circa 13 chilogrammi tra eroina a cocaina.

La Guardia di Finanza da sempre è impegnata a tutela dei cittadini e dell’economia ed è particolarmente sensibile, in questo momento storico contrassegnato da una congiuntura sfavorevole, alla verifica del regolare funzionamento del sistema creditizio e finanziario. Da tale circuito, infatti, provengono le risorse che consentono alle imprese di operare sul mercato; un sistema sano e garantito è, dunque, garanzia imprescindibile per il benessere di tutta la società. Le Fiamme Gialle della Regione, anche attraverso i contatti con le categorie e le Associazioni, hanno in più occasioni manifestato la possibilità di sviluppare le segnalazioni di operatori economici, che, in un momento di difficoltà, si fossero trovati risucchiati in un giro di usura destinato a portarli alla definitiva rovina. Importante il ruolo rivestito dal Corpo nell’ambito della recente istituzione, presso le quattro Prefetture della Regione, dell’Osservatorio sul Credito, cui fa capo l’azione di monitoraggio del credito sul territorio nel Friuli Venezia Giulia.

La Guardia di Finanza del Friuli Venezia Giulia ha sviluppato una consistente attività di controllo in mare con il personale del Reparto Operativo Aeronavale, mediante l’esecuzione di 345 missioni con funzioni di vigilanza doganale e antimmigrazione, di assistenza e soccorso, nonché di presidio di punti sensibili con funzioni di antiterrorismo.

L’azione di soccorso alpino è stata svolta con assiduità dalle Stazioni S.A.G.F. di Tolmezzo e Sella Nevea che hanno eseguito 64 interventi di rilievo, traendo in salvo 76 persone, in piena collaborazione con il “C.N.S.A.S.” del Friuli Venezia Giulia. Lo scorso 22 maggio, il Comune di Chiusaforte (UD) ha conferito la Cittadinanza Onoraria al Soccorso Alpino di Sella Nevea per l’attività svolta a servizio della gente della montagna.

I risultati ottenuti, che vanno ben oltre la mera dimensione statistica, sono confortanti ed esortano a proseguire sulla strada intrapresa, consapevoli che la lotta all’illegalità economica richieda un impegno in “primis” sul piano operativo.
Per questo, lo spazio prioritario nel piano d’azione 2011, che si svilupperà in corale sinergia con tutte le altre Istituzioni del sistema tributario e finanziario, si baserà essenzialmente su tre pilastri fondamentali:

1. il consolidamento e l’avanzamento della lotta all’evasione e all’elusione fiscale:
l’obiettivo è di incrementare la scoperta di ricchezze sottratte alla cassa pubblica che, sovente, vengono nascoste per il mero tornaconto individuale. I Reparti territoriali saranno chiamati, pertanto, ad un ulteriore impegno investigativo per contrastare a tutto campo l’economia sommersa, le frodi IVA, l’evasione fiscale internazionale e quella collegata ad altri illeciti economico-finanziari, anche mediante il costante e sistematico impiego delle banche dati ed applicativi informatici in uso, che consentono la combinazione vincente tra il “controllo del territorio e l’analisi del rischio” e al miglior utilizzo dei nuovi strumenti di contrasto all’evasione introdotti dal D.L. 78/2010;
2. l’intensificazione del contrasto alle truffe sui finanziamenti pubblici, che si svilupperà attraverso una specifica campagna di controllo dell’effettivo diritto di taluni cittadini a beneficiare delle prestazioni sociali agevolate;
3. il rafforzamento delle attività di prevenzione e repressione della criminalità economico-finanzaria e dei traffici illeciti:
l’attività operativa si concentrerà sulla ricerca di flussi finanziari e dei patrimoni di illecità provenienza per risalire agli effettivi possessori e, quindi, ai responsabili dei crimini che ne costituiscono l’origine, sullo sviluppo delle segnalazioni di operazioni sospette al fine di intercettare preventivamente i capitali che le organizzazioni criminali tentano di reimmettere nel circuito produttivo e sull’aggressione ai patrimoni illeciti.
Di pari importanza sarà l’attività di prevenzione e contrasto ad ogni forma di abusivismo bancario e finanziario e a tutti gli altri illeciti societari e finanziari che possono alterare i corretti equilibri di mercato e le regole della concorrenza.

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