In vista della partenza dei nuovi interventi per la risistemazione di Viale D’Annunzio un fugace sguardo a ciò che accadde una settantina d’anni fa.
Nel 1937 l’architetto Max Fabiani progettò lavori di sgombero e di demolizione sulla Riva Castello, dal 1938 viale D’Annunzio, dove molte case erano già state abbattute: ne rimanevano solo una decina sulla prima curva della salita. Dove fu aperta la scalinata d’accesso al castello sorgeva un asilo comunale, vicino c’era casa Candutti e, proprio sotto le mura, la casa della maestra Pic, con al piano terra
un’osteria.
Con le ultime demolizioni si poteva ottenere una via larga e comoda di accesso all’importante meta turistica. La via era stata progettata prevalentemente per i pedoni e nella porta leopoldina fu aperto un passaggio pedonale, ampliando anche l’arco per il passaggio veicolare, cancellando ogni traccia dell’antico ponte levatoio.
Anche dentro le mura furono abbattuti molti stabili ad alta densità abitativa. Gli sfrattati furono trasferiti in via Ascoli, spostando i problemi di sovrafollamento in quella parte della città.
Liliana Mlakar
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