14 Dicembre 2010

Acegas Trieste, fra esami passati e prova di maturità

Acegas vincente, ma valori soggettivi
L’Acegas sicuramente ha il grande merito di aver inanellato due vittorie consecutive proprio dopo il momento più brutto della stagione, cioè il ko esterno in quel di Osimo, quindi già questo potrebbe rappresentare un elemento di soddisfazione per l’entourage biancorosso. Come però il “galateo cestistico” insegna, dopo una sconfitta non è il caso di affondare il colpo, ma dopo una vittoria è giusto zavorrare i leggiadri possibili voli pindarici dei ragazzi di Dalmasson. Le dichiarazioni post Siena diciamo che possono essere condivisibili o meno: secondo l’inutile parere del sottoscritto la Consum dei virgulti di coach Billeri è apparsa alquanto acerba nei fondamentali dei singoli (se si eccettua un ottimo Portannese), farraginosa in attacco con una moltitudine di piccoli-grandi errori non provocati (vedi 26 palle perse), insomma una formazione che sotto le volte del Palatrieste non è apparsa trascendentale. Certo, il partito degli ottimisti dirà che è un merito esclusivo della difesa giuliana, quello che è probabile è che la verità sta nel mezzo e che giocando così contro Piacenza, si perde.

Il viatico per la prova di maturità
Il crescendo rossiniano Acegas potrebbe conoscere il suo apice nella prossima partita casalinga contro Piacenza, una partita difficilissima contro una formazione che questa volta non ha bisogno di interpretazioni, giocatori come Bolzonella, Cazzaniga, Perego, Rizzitiello, Passera non possono che essere considerati di assoluto livello per la categoria, e questa volta non solo per 5-6 decimi del roster. E’ anche vero che ci sono partite che possono cambiare la stagione, e questa è la nuova occasione che si prospetta a Busca e soci, la reale prova di maturità dopo qualche esame passato; qualora l’Acegas vincesse il match pre-natalizio, si schiuderebbero le porte per ragionamenti di altro tipo, ma soprattutto maturerebbe la convinzione di poter osare, di consolidare un posto per la nuova A3.

Daniele Magro – Tommaso Raspino, what happened?
Due giocatori, un problema: nelle ultime uscite sono apparsi la brutta copia di quelli visti a inizio stagione, nel secondo caso addirittura sparendo dalle rotazioni di Dalmasson (problema all’alluce annesso, sia ben chiaro). Tommaso Raspino è un’atleta, proprio per questo motivo il contributo difensivo basterebbe per non mettere in croce il giovane vercellese, la sua esplosività però è stata incanalata in modo meno produttivo offensivamente; i tiri cadendo all’indietro, la triple dai sette metri (spesso fuori bersaglio) hanno portato in dote nelle ultime 6 allacciate di scarpe 6 punti di media, con 10/34 dal campo per il 29%,  troppo poco per le potenzialità del ex biellese. Una medicina ci sarebbe, ed è l’ancora di salvataggio per tutti i giocatori dotati di atletismo: subire falli e andare in lunetta; una media di 3 liberi a partita (sempre nelle ultime 6) è quasi blasfemo in virtù di possibili 7-8 a sera, penetrare quindi potrebbe diventare uno dei modi di riacquisire autostima e fiducia, il resto viene di conseguenza. Daniele Magro deve ritrovare uno stato mentale più che uno tecnico: la “cattiveria”, quella cestistica ovviamente, quella che ti fa attaccare il canestro volendo schiacciare ogni azione, se non c’è quella, allora tutto diventa fragile, poco incisivo, sterile.

Regista o reggi-sta?
Per ora l’accoppiata Leo Busca – Marco Contento è più una coppia di reggi-sti che di registi, in quanto “reggono” il ruolo di playmaker senza però dare ancora la sostanza necessaria. Diciamo che il cartello “lavori in corso” nel cantiere Acegas sta procedendo con interessanti sviluppi: Busca continua a essere il “ragionatore” della squadra ma quello che più conta è che i miglioramenti di Contento portano da una parte maggior bilanciamento nel minutaggio fra i due (con conseguente lucidità conservata da parte del primo), e dall’altra più imprevedibilità al gioco di squadra grazie all’estro del secondo (sempre che non diventi esagerazione!). Quindi, se Marco Contento eviterà di fare il passettino indietro in partenza in prossimità delle linee laterali e seguirà i dettami del coach, Trieste potrebbe riavere un buon assortimento in regia e nuova pericolosità ritrovata.

E con Piacenza un regalo di Natale?
Sembra quasi un assist di Babbo Natale, il Palatrieste sarà teatro dell’ultima sfida dell’Acegas fra le mura amiche del 2010, e propone una serata da “abito lungo”: arriva la Copra Morpho Bakery Piacenza, forse con Brescia la squadra più strutturata del girone. Quale occasione migliore per offrire al folto gruppo di appassionati triestini un biglietto natalizio, una “serata lancio” per riempire il palazzetto e magari alzare i decibel del “teatro” di Via Flavia, unendo magari nella stessa sera diverse società viste in passerella durante i primi tempi delle partite; un augurio globale di Buon Natale, una simbiosi fra squadra, vivai e appassionati, e se poi ci scappa il regalino sotto il canestro…

Raffaele Baldini

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