19 Novembre 2010

A Trieste la prima agenzia in regione di onoranze funebri per animali

Da dicembre, per i cittadini del Friuli Venezia Giulia sarà finalmente possibile dire addio a cani, gatti e canarini con un funerale. E’ nata infatti a Trieste la prima agenzia regionale di onoranze funebri per animali d’affezione. Si chiama “I nostri gioielli” e ha sede in via Villan de Bachino, 4 nel rione di Roiano. L’agenzia nasce da un’esigenza molto avvertita in una città dove sono moltissimi i cittadini, soprattutto anziani, che possiedono un animale.

“Ci occupiamo solo di animali d’affezione domestici” precisa il titolare dell’agenzia, il giovane imprenditore triestino Marco Torcello. Quanto all’origine del progetto, “A seguito del convegno tenutosi a Muggia – spiega – e che ha visto coinvolti gli amministratori dei Comuni costieri, dove si è discusso della necessità di dotarsi di un cimitero per animali d’affezione, sono stato sollecitato dai numerosi presenti a pensare alla sepoltura dei nostri amici nel futuro cimitero e immediatamente mi è scattata l’idea di costituire un’agenzia di onoranze funebri per animali d’affezione, servizio finora mancante nella nostra città e nell’intera regione”.

Le esequie vengono svolte come in un funerale convenzionale, solo in miniatura. L’agenzia pensa davvero a tutto: dal ritiro a domicilio o dal veterinario e trasporto della salma presso la struttura cimiteriale al corredo funebre, al cofano su misura, alla lapide, con o senza foto e con dediche personalizzate. O, se si preferisce, alla cremazione, e alla relativa scelta dell’urna cineraria e consegna delle ceneri.

Tag: , , .

14 commenti a A Trieste la prima agenzia in regione di onoranze funebri per animali

  1. era ha detto:

    Amo gli animali, però questi soldi piuttosto li spenderei per adottare un altra povera bestiuzza abbandonata

  2. isabella ha detto:

    Posso immaginare, avendo 3 bestiole, quanto dolore si provi alla loro scomparsa, ma tutto ciò mi sembra eccessivo.
    Finora non ci sono ancora passata, ma concordo con era, forse sarebbe meglio usare tale denaro per prendersi cura di un altro cane/gatto.

  3. alpino ha detto:

    Io lo trovo un ottimo servizio, magari non funarale & co ma un luogo ed una sepultura dignitosa per chi ha dato tutto se stesso per il padrone, questo si (per quanto mi riguarda se si tratta del mio cane io mi sveno anche economicamente)

  4. MARCANTONIO ha detto:

    quoto in toto Alpino so cosa si prova avendone avuti 5 e penso con orrore quando perdero’ l’attuale che tra l’altro e’ quello che mi ha dato piu’ amore di tutti gli altri.

  5. era ha detto:

    Il dolore è immenso, concordo. Non mi sembra eccessivo il servizio funebre in questo senso, ma nel senso che – come ho detto – preferisco regalare e regalarmi ancora affetto

  6. MARCANTONIO ha detto:

    Io ne prendero’ comunque un altro, ma diverso

  7. isabella ha detto:

    si magari sono eccessivi la bara, i fiori e cose del genere, ma un rito ed un luogo dove poi andare a “trovarlo” perché no.

  8. dimaco ha detto:

    bori xe bori

  9. mutante ha detto:

    se costa meno di un funerale umano, quando muoio cerco di farmi passare per un mastino napoletano per farmi seppellire low cost

  10. rezbar ha detto:

    Un luogo per poterlo ricordare? Ma esiste già e ce l’ha ognuno nel proprio cuore. A cosa serve seppelire i morti (sia umani che non umani) in giardini alberati, ricoperti di pietre e dal costo mensile di un piccolo appartamento? Sopratutto se poi li vai a visitare una volta all’anno. Usate quel denaro per qualcosa di più utile.

    Per come la vedo io, la soluzione migliore è incenerire le salme e spargere la cenere nel luogo che il morto amava di più.

  11. Paolo Geri ha detto:

    #10. rezbar
    Non potevi dire meglio.

  12. Bibliotopa ha detto:

    ho adorato i miei gatti, ma alla loro morte non ho mai pensato di far loro una tomba. In loro memoria.. ho adottato un gatto abbandonato

  13. Paolo ha detto:

    bravo/a rezbar, seguiamo l’esempio di lelio luttazzi

  14. rezbar ha detto:

    Grazie Paolo #11 e Paolo #13 (apropo: bravo, non brava :))

    Bibliotopa #12: così si fa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *