Futuro a rischio per i rinomati cavalli lipizzani: la crisi economica, già annunciata da mesi, potrebbe portare alla trasformazione di parte dei pascoli in campi da golf. Sarebbe questa, infatti, una delle misure da adottare secondo il piano di gestione approvato ieri dal Governo sloveno.
Il piano prevede una serie di investimenti per lo sviluppo turistico, finanziati anche da fondi europei. Tuttavia, secondo la stampa slovena, si pone una questione da risolvere urgentemente: ovvero l’attuale personale non sarebbe sufficiente a garantire il benessere, la cura e l’addestramento dei cavalli presenti nelle scuderie. Il timore è che parte dei cavalli possa venir venduta.
non ci sono soldi ? …la crisi economica ? ma dove ? in slovenia ? nel paese perfetto !? opperbacco !
quei de bazovica i ga capa qualche lira la niva de pepi fa busi!! golf
Si sembra che non ci sono più soldi nel paese perfetto……oggi sono tutti arrabbiati con Lubiana, perchè trattiene tutti i soldi, anzi per finire di costruire uno stadio come dicono a Lubiana (più che uno stadio direi un stadietto con 15.000 posti) il sindaco Jankovic a preteso dal governo di hanno falsificare un bando Europeo (finanziato dall’EU- cioè NOI) per 9.500.000 € e trasferire tutti i soldi per questo progetto…….vergognoso.
bisteche de caval…booooneeee!
ah beh certo meglio lasciare in rovina come fanno da noi, almeno li fanno qualcosa, da noi non si puo
effebi non esiste il paese perfetto, nemmeno l’italia è il paese perfetto
6 …ma va !? davvero !?
comunque mi sembra davvero strano che nonostante il traino economico (e poderoso) del porto di capodistria non si trovino un pò di euro per i leggendari quadrupedi
http://www.facebook.com/l.php?u=http%3A%2F%2Fwww.youtube.com%2Fwatch%3Fv%3Dy3G2Wz6bpFs&h=9757f
Admin
Come al solito dormi! Ieri sera hai cancellato dei commenti innocui, mentre qui lasci sul posto commenti razzisti e cretini come quelli di effebi. Complimenti!
9 devo risponderti ? anche no, anzi, grazie.
Per i campi da golf i soldi si trovano e per i cavalli no? Stan imparando dagli italiani…
Lipizzano
Atlante delle razze di Cavalli – Razze italiane
Origini e attitudiniLa terra di origine del Lipizzano è Lipizza, località vicina a Trieste (oggi in Slovenia), italiana fino alla seconda guerra mondiale e prima ancora austriaca.
Le origini risalgono alla metà del XVI secolo. Per iniziativa dell’Arciduca Carlo di Stiria, terzogenito dell’Imperatore Ferdinando I° d’Austria. Ad influenzare la scelta della zona di Lipizza contribuì la buona qualità dei cavalli che popolavano il Carso e l’Aquileiese ed il suo clima favorevole, oltre alla vicinanza a zone di grande tradizione allevatoriale per la produzione di ottimi cavalli.
L’attuale produzione del Cavallo Lipizzano allevato in purezza, deriva da due stalloni italiani di mantello baio (Conversano e Napolitano), due Klaudrub (Favory e Maestoso) , un grigio Danese ed un Orientale Arabo (Siglavy), tutte le sei linee di sangue vennero usate su femmine di razze locali della zona carsica.
E’ il cavallo della celebre scuola spagnola di Vienna fondata nel 1729 da Carlo d’Austria.
Sul finire delle Seconda Guerra Mondiale l’Italia è riuscita a conservare (al pari di Austria e Jugoslavia) un nucleo molto numeroso e completo delle “famiglie” che compongono la Razza Lipizzana. In modo rocambolesco, nella primavera del 1945, i registri di razza e una preziosa mandria furono consegnati al Ministero della Difesa Italiano, che li ospitò nel Centri di Montemaggiore. In seguito, la competenza passò al Ministero dell’Agricoltura che ne affidò la gestione all’Istituto Sperimentale per la Zootecnia, ubicato a poca distanza nell’Azienda Sperimentale Statale di Tor Mancina a Monterotondo. Nell’Azienda Sperimentale dello Stato Italiano, da 50 anni i bianchi cavalli Lipizzani sono allevati in purezza con grande serietà e competenza.
L’Italia, in virtù del proprio allevamento Statale di Cavalli Lipizzani, ha potuto aderire alla lipizzan International Federation. Il Libro Genealogico della razza è stato istituito con D.M. del 31/01/84 presso l’Associazione Italiana Allevatori (Tiziano Bedonni – 1995 – http://www.unire.it)
Oggi viene allevato, oltre che a Lipizza, in Austria (Piber), in Italia (Monterotondo – Roma) e in Ungheria.
Cavallo da sella e da carrozza.
Caratteri morfologiciTipo: meso-dolicomorfo.
Mantello: specialmente grigio, ma anche grigio, baio, morello e roano.
Altezza al garrese: 150 – 160 cm.
Peso: 480 – 550 kg.
Carattere docile, paziente, volenteroso, forte e socievole.
(anche i lipizzani …esuli e rimasti !?)
http://webcache.googleusercontent.com/search?q=cache:y1GlXX3xExgJ:www.maneggio-persiceto.com/lipizzano.html+cavalli+lipizzani+monterotondo&cd=1&hl=it&ct=clnk&gl=it
direi razza austriaca e non italiana
Per rifarmi al proverbio, tira più altro pelo che quel del caval!
a parte che xe cavai carsolini perche se stai incrociai con i nostri cavai, quindi xe nostri, e non de nazion appartenenti, che le cambia e noi restemo, ora xe eu la nostra nazion
autoctoni anche quei?
effebi
… “In modo rocambolesco, nella primavera del 1945, i registri di razza e una preziosa mandria furono consegnati al Ministero della Difesa Italiano, che li ospitò nel Centri di Montemaggiore.”
Quale Ministero? Quelo della RSI o quello del Regno?
autoctoni grazie al austria che ga incrociado cavalle carsoline autoctone con stalloni puri de altre parti
se ga solo de ringraziar l’austria se trieste e el carso ga unicita nel suo retroterra
chi conta che iera cavalle carsoline autoctone? ( come i ebrei, che vla solo la madre..)? e po qualchedun disi che le cavalle “carsoline autoctone” vegniva de Aquileia ( wiki francese)
ma altri elenca queste cavalle 8: copio del francese:
Les lignées de juments « classiques » sont au nombre de dix-huit[7] :
* trois juments grises du Karst : Argentina (née en 1767) Sardinia (née en 1776), et Spadiglia (née en 1778) ;
* cinq juments grises de Kladrub : Africa (née en 1764), Almerina (née en 1769), Englanderia (née en 1773), Europa (née en 1774), Presciana (née en 1782) ;
* deux juments provenant du haras de Kopcany : Stornella (née en 1748) et Famosa (née en 1783) ;
* une jument de Fredericksborg, Deflorata (née en 1767) ;
* une autre jument du haras de Teresovac, en Croatie, Rosza (née en 1886) ;
* cinq juments arabes : Kheil il Massaid (jument baie née en 1841), Mersucha (date de naissance inconnue), Gidrane (née en 1841), Djebrin (née en 1862 à Radautz) et Mercurio (née en 1883 à Radautz) ;
* une dernière jument, Theodorosta (née en 1886), qui venait du haras privé du baron Capri en Bucovine
come vedè, per far bona razza bisogna missiar un poco.. autoctoni stile maso chiuso!
trois jumenter grises du karst, tre giumente grige del carso
appunto, solo tre, e altre 15 no.
basta tre per farle diventar nostre carsoline, la verita è che senza l’asustria non sarebbero nate e forse senza quelle tre carsoline non sarebbero potute nascere
piu che altro il territorio nostro non appartiene a nessuno stato dei due, solo l’austria puo pretendere dato che trieste era sempre fedele
Bibliot. & matteo
State scantonando. Le origini risalbono al XVI secolo. Voi due parlate di giumente della fine XVIII ed inizio XIX secoli…
sì è il solito discorso: dove c’è un carsolino ( autoctono) è tutto carsolino.
Non so chi sia lo “stato dei due”, ma sembra che ora i Lipizzani li allevino un po’ dappertutto: in Slovenia a Lipica ( fin che dura), nella Repubblica Austriaca, in Italia, e anche in Nord America, per un totale di circa 3000 capi registrati.
C’è stata mi sembra pure una piccola polemica non ufficiale fra Slovenia e Austria per il lipizzano sulle monete slovene..
ma tant’è, qualcuno – e non sono io e nemmeno gli Sloveni di Lipizza, visto l’attuale disinteresse- ci tiene ad affermarne la proprietà “etnico/autoctona”
#24 sono quelli i documentati e i registrati, il resto è meno rpeciso
non centra un cavolo l’etnico, è solo una questione di sapere che sono parte integrante della nostra storia senza che altri stati rivendichino per loro esclusiva di appartenenza, vedi italia
o america, solo l’austria puo rivendicarne la loro proprieta
ve l’avevo detto, che sta finendo a “Lipica je nas!”
aggiungo, solo per queli che la pensano come certi Boraliani, perchè a Lipica invece pare che se ne freghino altamente.. meo el casinò
mi è sfuggito: chi aveva preteso di rivendicarne la proprietà esclusiva italiana? io finora non l’ho letto scritto da nessuno.. sarà mica in filino di paranoia?
Erano questi i discorsi razzisti? Sulle razze di cavallo???
E comunque: i cavalli non sono né italiani, né sloveni né austriaci. Nitriscono dappertutto nella stessa lingua.
ma quale lipica je nas
preferibilmene io sono orgoglioso della storia e delle unicita di trieste, piu che altro trieste non puo essere rivendicata da nessuno se non altro da chi ci abita e ammira i luoghi e la storia
furia cavallo del west che beve solo caffè…
e il caffè , si sa, rende nervosi….
“lipica je nas !? è un stupidaggine… lipizza è di tutti” (come diceva un famoso attore)
#34 – Ma Furia iera nero a son de cafè
Fussi sta a Trieste iera “Furia caval del wess che bevi solo petes…”
cavai porta i soldai…
soldai porta i ferai…
Lipizzano
Atlante delle razze di Cavalli – Razze italiane
Origini e attitudiniLa terra di origine del Lipizzano è Lipizza, località vicina a Trieste (oggi in Slovenia), italiana fino alla seconda guerra mondiale e prima ancora austriaca.
pofferbacco effebi mi pare che hai sbagliato qualche calcolo.
prima degli austriaci non c’era l’Italia a Lipiza, quindi, è a tutti gli effetti un territorio da non considerarsi originario degli italiani. ma come succede spesso nel carso sarà stato abitato da italiani e sloveni che convivevano pacificamente.
verzi la lampadina del zerveleto prima de sparlar.
A Lipica e nell’entroterra capodistriano le cose stavano diversamente: 2 gatti di italiani contro 8 sloveni
EFFEBI, pure Lipica vorreste oltre a tuta l’Istria? Proprio non vi va giù a voi esuli che anche gli sliveni erano maggioranza in mo’,te zone. A Lipica come in TUTTO il Carso triestino e goriziano. Da Risana in poi verso il Vrsic come in tutto l’isontino orientale. Dove dovrebbe arrivare l’Italia secondo voi? A Maribor?
EFFEBI, ti è mai venuto in mente che GORIZIA, GRADISCA, BIAUZZO, BELGRADO, GORICIZZA, GRADISCUTTA, TURIACCO, ecc. ecc. sono tutti TOPONIMI SLOVENI e che se oggi la popolazione in quelle zone è a maggioranza italofona è solo perché la prepotente politica imperialista di Venezia infiltrò popolazioni italiane in quelle zone?
C’è un confine naturale: le Alpi. Al di qua’ delle alpi è sempre stato latino, poi Italiano. Da queste parti le Alpi finiscono con le A.Gjulie e A.Dinariche. Gli slavi che sono da questa parte sono soltanto venuti: con gli Unni e Avari, ex barbari.
http://www.arcipelagoadriatico.it/cartografia/cart13h.html – ecco i confini naturali –
Maribor era e dovrebbe sempre essere MARBURG
MA-RI-BO-Ra…senti che non è parola slovena…si dovrebbe dire MRBR….come TRST
Capodistria sarà per sempre KOPER e tutti quelli come GROAIZ, clone di Schergat di irredentismo.forumfree.it per fortuna sono in esilio perenne e non abitano più quelle terre
e ovviamente Koper ( ma perchè non anche Kopar?) viene dal latino Capris…
E con questo? GRADISCA viene dallo slavo GRADISKA (cittadina). Gorizia viene dallo slavo GORICA (collina) , GORICIZZA da GORICICA (collinetta). E così decine e decine di toponimi slavi del Friuli Venezia Giulia. Cittadine fondate da slavi, poi italianizzate dalla prepotenza imperialista di Venezia. Ma nel ’45 lo scotto si è finalmente pagato, la cambiale è passata all’incasso e gli slavi hanno avuto la loro meritata rivincita!
“confini naturali”, belisimo. uni e avari, impagabile!
Ga ragion el mato qua sovra pero! La conose quela, La Unna de parenzo…?
come forum iulii, iulium carnicum… eppure a me sembra di leggere un clone di FDC.. che slavo non è…
Ma infatti 😀 Per assurdo, xe più “latin” Koper che Capodistria, hahaha (cussì come, per esempio, Pula xe più simile a Pietas Julia che Pola..)
Qua la gente parla giusto per parlar..
E po’ xe de diffidar de chi che usa la parola “sempre” in storia & dintorni: dimostra de no gaver capido sai de come che va le robe.
Confine naturale? Ce ne sarebbe uno sul Tilment… Tagliamento, per quelli diversamente abili riguardo le lingue. E le Alpi non finiscono mica colle Giulie – proseguono colle Karavanke e le Alpi della Savinja verso Est, per cui l’unico confine che possono rappresentare è quello col mondo germanico. A meno che qualcuno stesse cercando di rivendicare la Regia Provincia di Lubiana, terra perduta notoriamente italofona da prima ancora che esistessero gli italiani…
Che dalle nostre parti ci sia chi è qui da secoli e chi non invitato ci si è accampato, è palese. Ma prima di fare brutte figure assegnando a questi o a quelli i rispettivi ruoli uno potrebbe prudentemente verificare: basta prendersi la briga di consultare l’ultimo censimento prefascista. Per dare un idea Lokev, l’abitato che comprende Lipica, vantava l’italianissima proporzione di 3 (in lettere: tre) italofoni su totali 993 (novecentonovantatre) abitanti. Una zona che ben si può definire fortemente italianizzata – rispetto al circondario. Liberi di verificare.
Alla famosa anagrafe dei monti dove sta scritto che il Canin è nato italiano, il Triglav era sloveno o il Dobratsch è un immigrato?
52 ufo, anche Trieste/Trst è totalmente ITALIANIZZATA. Fino a 300 anni fa non ci si parlava neanche italiano, ma LADINO. Ma la maggioranza della popolazione era slovena. Assolutamente e compattamente sloveni erano Roiano, S.Giovanni, S.Luigi, S.Giacomo, Servola, Chiarbola, ecc. ecc. Il ladino si parlava appena sul colle di S.Giusto. Nel resto di Trieste si parlava sloveno, serbo/croato, greco, ecc. ecc.
Poi il veneziano è diventato la lingua franca delle stanze dei bottoni e chi voleva “contare” doveva parlarlo. Così nacquero fenomeni interessantissimi, che vengono tenuti insabbiati perché altrimenti si dovrebbe ammettere che i triestini non sono che degli SLAVI CHE PARLANO ITALIANO.
Ad esempio, il fatto di dire “COME VA CON TE?” è la traduzione LETTERALE di “KAKO JE S TOBOM?”. In italiano – DA NESSUNA PARTE – si dice “come va con te?”, ma si dice bensì “come stai?”/”come va?”/”com’è?”.
Altro esempio: HO PASSATO PROPRIO BENE, che in italiano non significa nulla. COS’HAI PASSATO? In triestino lo si dice per dire “il tempo trascorso insieme è stato piacevole”, che sinteticamente si dice in italiano MI SONO DIVERTITO. Bene, si dà il caso che in croato si dica “PROSAO SAM LIJEPO” oppure “LIJEPO SAM SE PROVEDIO”, che tradotto letteralmente viene “HO TRASCORSO BENE”.
Potremmo continuare all’infinito e fare decine e decine di esempi. Stesso discorso l’accento sulla prima in lùnedi, màrtedi, mèrcoledi, ecc. ecc. O sull’ordinare al bar UNA PICCOLA BIRRA, quando in italiano si dice UNA BIRRA PICCOLA. Bene, è la traduzione letterale di JEDNO MALO PIVO o ENO MALO PIVO in sloveno.
Ancora: ARRIVERO’ APPENA MARTEDI’. In italiano non si dice. Perché è corretto dire: “ARRIVERO’ SOLO MARTEDI'” o, meglio, “ARRIVERO’ NON PRIMA DI MARTEDI'”.
Bene, in croato si dice DOCI CU TEK UTORAK, ovvero “appena martedì”.
Certo, come dice qualcuno, chi è DIVERSAMENTE ABILE con le lingue, certe sfumature non le può cogliere.
Lubiana è oltre le AlpiGiulie, non è mai stata Italiana, e poi è:Laibach, Austriaca, diventata Lubiana con,e per, larmonia nelle poesie di Preseren. In Tergeste, in seguito, in certe zone, vivevano molti slavi, pero’, venuti da oltre le Alpi Giulie e Dinariche. Le Savinske sono un altro mondo, non centrano col confine naturale Latino.
http://www.arcipelagoadriatico.it/cartografia/cart13h.html rimetto il confine naturale Latino.
Il “confine naturale latino” ossignùr!
Favorisca patente e libbretto!… Signor Groscglocnèr dove stava andando? Lo sa che è vietato alle montagne ecstralatine circolare senza il permesso di socciorno?