25 Luglio 2010

Pista ciclabile Belvedere-Grado pronta entro l’estate 2011

Entro l’inizio della prossima stagione estiva la pista ciclabile tra Belvedere e Grado sarà completata e messa in sicurezza e il tratto lagunare della strada regionale 352 sarà allargato.
L’annuncio al termine di un incontro, ieri nel municipio della cittadina lagunare, cui hanno preso parte l’assessore regionale alla Viabilità, Riccardo Riccardi, l’assessore al Turismo della Provincia di Udine, Franco Mattiussi (l’ente è capofila della cordata di enti pubblici che si occupano della realizzazione della ciclabile Grado-Palmanova), il presidente e il direttore di FVGStrade, Giorgio Santuz e Oriano Turello, il commissario straordinario del Comune di Grado, Giovanni Blarasin, e il consigliere regionale Roberto Marin.

Lungo il tratto lagunare della strada regionale 352, al cui bordo corre la pista ciclabile, in fase di ultimazione, FVGStrade provvederà alla sostituzione delle attuali barriere di sicurezza metalliche con barriere in legno. Una modifica che ha ragioni estetiche ma che meglio garantisce anche l’incolumità dei ciclisti.
L’intervento sarà eseguito in due momenti successivi, interessando prima la barriera a fianco della pista, sul lato Est che guarda verso Barbana; successivamente quella sul lato opposto della strada. Per queste opere saranno impiegati 1,5 milioni di euro. Parallelamente sarà anche sfruttato uno spazio aggiuntivo che si è creato tra la sede stradale e la pista cliclabile, per allargare la carreggiata di un metro e dieci centimetri.

Dal canto suo l’Amministrazione comunale si occuperà della pavimentazione della pista ciclabile, che sarà completata con un parapetto che la separi dalla laguna. Lungo l’argine saranno anche piantate essenze autoctone e in corrispondenza delle piazzole di sosta sulla 352 saranno sistemate panchine e cestini.

Tag: , , .

19 commenti a Pista ciclabile Belvedere-Grado pronta entro l’estate 2011

  1. marisa ha detto:

    Certo però che 1,5 milioni di euro…sono una valangata di soldi!

    Meno male che continuano a predicare che non si sono soldi e poi tagliano da ogni parte…

  2. sindelar ha detto:

    Non sono soldi buttati. La cosa vergognosa sono i tempi biblici per la realizzazione di una striscia di asfalto da Cervignano a Grado. Mi auguro che i cittadini interessati se ne ricordino all’interno delle cabine elettorali.

  3. marisa ha detto:

    SINDELAR….ma è anche vero che tutte le riserve naturali della regione si sono viste cancellare quasi tutti i contributi regionali. E in questa maniera anni di lavoro vengono buttati al vento. Anche a me piace andare in bicicletta soprattutto utilizzando le ciclabili…..ma mi sembra che il costo di questi percorsi sia esageratamente alto.

    E’ un problema di equilibrio negli investimenti regionali sull’ambiente. Tantissimo sulle ciclabili e nulla sui parchi e riserve naturali. E’ veramente un paradosso! Che poi le ciclabili portino più turismo ambientale dei parchi e riserve naturali è tutto da dimostrare!

  4. sindelar ha detto:

    Il tuo ragionamento è sbagliato 2 volte.
    La prima perchè la pista non c’è e quindi non capisco di cosa ti lamenti per un’opera utile ma di fatto inesistente.
    La seconda perchè pensi che i soldi che mancano per istituzioni fondamentali come i parchi o le scuole o altro vengano dirottati verso le piste ciclabili. Potrei dimostrare così che non ci sono soldi per i disoccupati perchè sono andati a “certe” associazioni culturali e non finiremmo più.

  5. marisa ha detto:

    SINDELAR, il mio ragionamento è limitato ai finanziamenti regionali all’ambiente. Cosa c’entrano i disoccupati o le scuole?

    Facevo solo notare che questa Giunta ha azzerrato o quasi i finanziamenti alle riserve naturali e i parchi regionali (che producevano parecchio turismo legato a queste tipo di realtà) mentre pare trovare senza particolari difficoltà i finanziamenti per le ciclabili…

    Volevo solo evidenziare questo paradosso, tutto qua…

    Si vede che in questa Giunta c’è qualche ciclista e nessun amante delle riserve naturali e dei parchi…

  6. marisa ha detto:

    …o molto più probibilmente perchè una pista ciclabile si “inaugura”, “si finisce con tanto di fotografia sui giornali”, insomma rende in termini di visibilità politica e quindi elettorale……mentre finanziare adeguatamente un parco o una riserva, non rende sul piano elettorale. Che tristezza!

  7. Dario Predonzan ha detto:

    Beh, certamente questa Giunta regionale è nemica della natura e delle aree protette (il taglio di circa il 70% dei fondi – equivalenti a circa 3 milioni di Euro – con la Finanziaria 2010 lo dimostra), mentre è più che mai interessaata alle infrastrutture di ogni genere.
    Basti pensare che, contestualmente al taglio dei fondi alla tutela della natura, la Giunta ha stanziato in Finanziaria 2 miliardi (cioè 2.000 milioni) per nuove strade e autostrade. Non solo, sono stati stanziati anche 3 milioni per un parcheggio (un parcheggio!) al servizio della nuova funivia di Sella Nevea…
    Di fronte a ciò, il milione e mezzo della ciclabile Belvedere-Grado, pare cosa da poco.
    Ma con assessori regionali come Violino (principale artefice dei tagli ai fondi per la natura) e Province come quella di Udine (qualcuno ha sentito voci di protesta alzarsi da quelle parti per i tagli suddetti?), cos’altro ci si può aspettare?
    Viene da dire: grazie Lega Nord!

  8. marisa ha detto:

    @ DARIO PREDONZAN

    il problema è molto complesso e pesante.

    Questa Giunta, come giustamente scrivi tu, ha in testa solo le infrastrutture e se sono impattanti, pazienza! La soluzione dei problemi della montagna friulana per questa Giunta sono le “piste di sci da discesa” e gli alberghi in alta quota. Sicuramente sai del disastro che vogliono fare sullo Zoncolan: circa 12 villette e tre alberghi per 1.000 posti letto, più uno stadio per lo sci da fondo con 5.000 posti a sedere. Una follia!

    Aggiungi i disastri che Promotur ha già compiuto spendendo cifre spaventose di euro (un solo esempio è la nuova funivia sul Canin a Sella Prevala dove hanno distrutto un ambiente fantastico….e per cosa poi? ).

    Aggiungi il regalo di due elettrodotti aeri dall’impatto devastante (uno in Carnia e l’altro nella Bassa Friulana)….

    Aggiungi che il più grande lago naturale della regione (il lago di Cavazzo) si appresta a diventare definitivamente un bacino idrioelettrico….che farà guadagnare una montagna di euro a una società di fuori regione.

    Speriamo poi che nella parte più bella del fiume Tagliamento non costruiscano i cassoni della casse di espansione….ma non è detto! Potrebbero anche decidere di farle queste orrende casse di espansione…pensa quanto cemento serve per costruirle!

    E la funivia di Passo Pramollo (Pontebba) con tanto di alberghi in quota?

    A questo punto le riserve naturali e i parchi diventano solo un piccolo problema! E in Friuli ci sono Comitati che stanno lottando con i denti e i forconi contro questa politica regionale che sta distruggendo il futuro della montagna friulana e dei borghi della Bassa friulana….

    Almeno a Trieste avete solo il problema della Ferriera e del rigassificatore…

  9. Dario Predonzan ha detto:

    Peccato che contro le devastazioni “turistiche” in montagna si mobilitino, però, quasi soltanto le associazioni ambientaliste e che siano proprio ambientalisti triestini, principalmente, a battersi per esempio contro la funivia e gli alberghi in quota a passo Pramollo, contro le devastazioni a Sella Nevea (ma anche contro quelle in progetto a Sauris).
    Non che a Trieste manchi il da fare: magari ci fossero solo Ferriera e rigassificatore! Abbiamo anche da lottare contro l’erosione continua del territorio per l’espansione edilizia (problema comune a tutta l’Italia, peraltro), la TAV, ecc.
    Incombe l’idea di una centrale nucleare in Regione, non si sa dove (non che poi, se passasse il progetto di raddoppiare quella di Krsko, sarebbe poi tanto diverso…).
    Abbiamo soprattutto, in comune con il resto del FVG, una classe dirigente – politica ed economica – arretrata e del tutto incapace anche solo di pensare ad un modello di sviluppo che non implichi consumo del territorio naturale ed agricolo, cementificazioni, spreco di energia e di risorse non rinnovabili. Una classe dirigente che non concepisce neppure l’idea di un confronto serio con i cittadini, visti sempre e solo come “sotans”. Il guaio è che la maggior parte dei cittadini del FVG, in fondo, mi pare si adattino volentieri ad essere “sotans” (altrimenti non avrebbero votato Tondo, Violino & co)

  10. marisa ha detto:

    I cittadini del FVG più che “sotans” sono rassegnati. E questo è molto grave. Del resto se nonostante la popolazione in massa aderisca alle proteste, nonostante la presenza di un Comitato che riesce a portare la protesta in Europa e Roma e a mettere in difficoltà (provvisoriamente!) la politica….poi i “giochini” (o forse sarebbe meglio chiamarli con i loro nomi: imbrogli) della politica annulla tutti gli sforzi della comunità locale……tutto questo finisce con il generare nella gente che in massa aveva aderito al Comitato di protesta e partecipato alla lotta popolare, un senso di rassegnazione e di impotenza.

    E poi chi voti? Illy aveva Sonego. Tondo, in campagna elettorale aveva promesso di girare pagina rispetto ai metodi di Sonego, ma poi non ha mantenuto la promessa. Ha solo cambiato metodo. Sonego imponeva, Tondo prende tempo, fa accordi nei ristoranti romani, e spera nel “commissario inviato da Roma”. E’ cambiato solo il metodo.

    Dov’è un forte partito dei verdi che riesca a contrapporsi alla politica regionale? Io non lo vedo.

  11. sindelar ha detto:

    Rimaniamo allora in tema ciclabile.
    Non so quanti di voi abbiano il coraggio di percorrere di questi tempi le strade statali.
    Arrivo ora al lavoro dalla ex SS-14 (ora strada regionale). Ho visto gruppii di ciclisti in evidente difficoltà a muoversi a fianco di autoarticolati lanciati sulla stessa strada.
    Sinceramente trovo vergognoso che nell’anno di grazia 2010 debbano convivere sulllo stesso pezzo di asfalto una bicicletta ed un mostro di acciaio di varie tonnellate.
    Lo stesso discorso valeva fino a pochi mesi fa sulla SS 352 per Grado quando è stata aperta (a proprio rischio e pericolo perchè non ancora in sicurezza) la “mulattiera ciclabile”.
    Ora vogliamo dire le cose come stanno? L’ente responsabile per i lavori sulla pista in questione è la Provincia di Udine la quale mi risulti abbia avuto mandato e finanziamenti (5 miliardi di lire) dalla Provincia di Gorizia anni addietro.
    Come cittadino vorrei sapere cosa è stato fatto con quei soldi, perchè i lavori tardino e perchè è necessario ri-finanziare l’opera con i soldi della regione. E’ un mio diritto, non mi aspetto di avere le risposte su un blog ma nemmeno di essere trattato alla stregua dei goriziani e della loro nota piazza.

  12. matteo ha detto:

    marisa i verdi non risolvono nulla

  13. sindelar ha detto:

    12 …se nessuno li vota.

    Se un successo elettorale si basa su idee, persone e comunicazione allora bisogna ammettere che i Verdi fino ad oggi in Italia hanno avuto solo il primo punto. Il resto si commenta da sè con i risultati che hanno ottenuto negli ultimi anni.

  14. Dario Predonzan ha detto:

    Credo che il difetto stia nel manico. Cioè nell’aspettarsi sempre che siano altri (i Verdi, qualche altro partito o qualche personaggio politico più o meno carismatico) a risolvere tutti i problemi. Senza rendersi conto che soltanto attivando le energie che pure esistono – dove esistono – nella società civile, e coordinandole tra loro, si può sperare di risolvere almeno qualche problema e diventare protagonisti, per esempio, nella gestione del territorio in cui si vive.
    Costa fatica, certo, e implica anche di non occuparsi soltanto del proprio orticello (come troppi comitati ancora fanno), ma di guardare ad un contesto più ampio.
    Esempio: giusto battersi contro la discarica sotto casa, ma non per smettere non appena questa viene spostata in un altro Comune, bensì per pretendere dalle istituzioni (pagate con i soldi di tutti) una gestione dei rifiuti che eviti il più possibile la costruzione di discariche e si fondi sulla raccolta differenziata spinta, la riduzione della produzione dei rifiuti, il riuso, ecc.
    Il che implica poi anche, ovviamente, che bisogna essere coerenti nel quotidiano, evitando i consumi stupidi e inutili, differenziando i propri rifiuti, e così via.

  15. marisa ha detto:

    Mi risulta che, almeno in Friuli, i Comitati tra di loro si coordino e si aiutino, soprattutto sul piano legale. Esiste perfino una associazione dei Comitati. Quindi non è vero che non c’è coordinamento. Anche se è ovvio che ci sono situazioni dove il Comitato pensa a risolvere prima tutto il SUO problema.
    Non lo so per quale motivo, ma i Verdi, non godono di gran prestigio presso i Comitati.

    Quindi la “gente” si muove in maniera autonoma dai partiti (Verdi compresi), si organizza, va casa per casa a distribuire volantini, fa informazione, organizza dibattiti e si muove sia a livello Ministeriale che europeo. I Verdi tutto questo hanno smesso di farlo e il loro posto è stato preso dal Comitati. Che, almeno in Friuli, sono tanti, tantissimi.

    ti dice niente il nome Aldevis Tibaldi o Franceschino Barrazzutti? E questi sono solo i due primi nomi che mi vengono in testa….

  16. sindelar ha detto:

    14: il problema è proprio il rapporto con le istituzioni. Per i rifiuti devi pungolare le province, per l’acqua o per il traffico o per una industria devi rivolgerti ad altre istituzioni ancora più evanescenti. A volte sembra che la confusione di ruoli venga mantenuta con il preciso scopo di far desistere i cittadini dalla partecipazione ad iniziative di qualsiasi tipo.

  17. Dario Predonzan ha detto:

    Alcuni comitati si coordinano, ma non tutti lo fanno. Nè mi risulta che i comitati, coordinati o meno, compresi quelli friulani, si attivino per condizionare davvero – ad esempio – le politiche regionali e nazionali che condizionano poi le scelte puntuali sul territorio (il Piano territoriale regionale di Illy-Sonego, il “Piano casa” di Tondo-Seganti, il nuovo Piano regionale della logistica e delle infrastrutture di trasporto, il piano di Promotur per gli insediamenti turistici montani, ecc.). Vedremo cosa sapranno fare sul nuovo Piano regionale di gestione dei rifiuti, ad esempio.
    Vedo che c’è un’attenzione notevole, ancorché discontinua e spesso scoordinata, su alcuni temi (elettrodotti, centrale di Somplago, TAV), molta meno – o nessuna attenzione – su altri, come ad esempio l’assalto “turistico” alla montagna, o la cementificazione selvaggia del territorio soprattutto in pianura.
    Ciò non significa naturalmente che i comitati sbaglino, o le loro battaglie siano disprezzabili: si tratta pur sempre di segnali di resistenza importanti rispetto alle manomissioni del territorio. Ma occorre altro e andare all’origine dei problemi. Che sta nella collusione stretta tra un certo mondo politico locale e gli interessi economici organizzati.
    Esempio: per “risolvere” la crisi Caffaro nella bassa friulana, risulta che la Giunta regionale stia pensando all’installazione di 4 (quattro)
    centrali elettriche, a gas e biomasse, nella ZIAC. Dove c’è già la mega-centrale da 800 MW di Torviscosa (fortemente favorita dalla prima Giunta Tondo). Il tutto, ovviamente, senza un piano energetico regionale e cercando nel contempo di preparare il terreno anche alla costruzione di una centrale nucleare…

  18. marisa ha detto:

    Dario hai ragione. Ma il livello politico a cui tu stai facendo riferimento deve essere prima di tutto “partitico”. Dov’è la sinistra ambientalista sia livello regionale che statale? I Comitati fanno una gran fatica a “catturare” l’attenzione del mondo politico che li considerara “una disgrazia”!
    I loro documenti non vengono pubblicati sulla stampa. Al contrario, ad esempio, le dichiarazioni del presidente della associazione industriali Luci, o quelle di Ortis, o di Tondo, ecc. a favore delle infrastrutture devastanti, elettrodotti, centrali nucleari, ecc. trovano sempre ampia visibilità sulla stampa regionale. E’ una lotta tra Davide e Golia. Una fatica immensa per il Comitati arrivare ai mass-media.

    E per quanto riguarda il Partito democratico….di nuovo Sonego è in pista per le prossime elezioni regionali. Ma al PD non sono bastati i disastri che Sonego ha combinato nella precedente legislazione regionale quando si è inimicato tutto il Friuli? Cosa aspetta questo partito a cacciarlo? Ma questa è essere autolesionisti…

  19. marisa ha detto:

    Tra una sinistra con Sonego e il centro-destra attuale…..speriamo nasca un nuovo partito che prenda a calci entrambi!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *