23 Aprile 2010

Staranzano partecipa: “No alla realizzazione della centrale a olio vegetale contro il volere dei cittadini”

E’ ancora scontro sulla centrale a olii vegetali che dovrà sorgere a Staranzano. “Un po’ in sordina – denunciano Staranzano Partecipa e Rifondazione comunista – la maggioranza sta predisponendo l’ultimo atto che permetterà l’inizio dei lavori della contestata centrale di Bistrigna. Al prossimo consiglio
comunale sarà probabilmente presentata per l’approvazione una proposta di fidejussione, richiesta a suo
tempo dal consiglio comunale come condizione necessaria per l’avviamento del progetto”.

E le due forze politiche spiegano le ragioni della loro contrarietà.” La filiera dell’olio vegetale, importato dai paesi in via di sviluppo, è notoriamente causa di devastazione del territorio e di sfruttamento del lavoro, come denunciato in più sedi dai contadini dei paesi coinvolti nella produzione. I biocarburanti sono poco convenienti dal punto di vista energetico e permettono solo un abbattimento estremamente modesto dei gas serra, la loro convenienza economica non esisterebbe in assenza di finanziamento da contributi CIP6. La scelta di una centrale elettrica di media grandezza a Bistrigna non rientra in un piano energetico e non permette di rilanciare nè l’economia locale nè l’occupazione, ma arricchisce solo l’investitore – garantito dai contributi CIP6 più che dai guadagni del mercato energetico – e il proprietario del terreno”.

A fronte di tutto questo, il territorio del mandamento, già martoriato dall’amianto e dall’inquinamento di una grande centrale a carbone, Qdovrebbe ospitare un’altra ciminiera di 40 metri posizionata tra il centro cittadino e la zona eco-turistica della Cona. La fidejussione dovrebbe tutelare il territorio dal rischio che l’imprenditore decida di abbandonare la centrale mancando al suo dovere di ripristino dello stato precedente. In questo malaugurato caso, il Comune sarebbe libero di utilizzare il denaro per i lavori di ripristino, evitando così che la comunità si debba accollare il costo dell’operazione. Ferma restando la nostra contrarietà al progetto, siamo convinti che questa fidejussione sia una necessaria tutela per la collettività nella misura in cui la cifra copra in toto le effettive spese di ripristino.
La coalizione di Staranzano Partecipa e Rifondazione Comunista ha avuto modo di visionare la bozza della
fidejussione predisposta dalla giunta solo alla riunione della prima commissione del 15 aprile. Siamo
fortemente perplessi sia da molti dei dettagli della bozza che dalla procedura seguita dalla maggioranza per
arrivare all’approvazione della fidejussione”.

Contestato anche il contenuto della delibera che andrà in approvazione. “Ci sembra che la cifra proposta (un milione di euro) sia una sottostima dei reali costi di ripristino. Il calcolo è stato effettuato sulla base di un computo metrico predisposto dalla Sinergo spa e firmato dallʼ amministratore delegato della stessa Ing. Luigi Muffato che ha collaborato con Elettrostudio srl nella predisposizione del progetto di realizzazione della centrale a biomassa. Visto lʼimporanza di tale documento, riteniamo assolutamente necessario lʼasseverazione della perizia”.

Concludono: “Notiamo ancora una volta come la promessa elettorale di “partecipazione della cittadinanza” sia disattesa da questa amministrazione: l’ultimo atto di un progetto che è stato contestato da molti cittadini e che ha portato alla presentazione di più di 700 firme contrarie, viene presentato in sordina come se fosse un qualsiasi atto amministrativo. La coalizione richiede da subito che questo importante passaggio venga discusso in un consiglio comunale dedicato, incoraggiando in ogni modo la partecipazione della cittadinanza”.

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