6 Marzo 2010

La mela friulana “Julia” conquista la grande distribuzione

291 quintali di mele vendute in nove supermercati del Nordest durante 18 giornate di promozione. Sono i dati delle prime settimane del test di vendita a seguito dell’accordo raggiunto tra i produttori della mela ‘Julia’ Dop e la Coop Consumatori Nordest per distribuire il prodotto nei punti vendita della cooperativa.
“E’ un indubbio successo della qualità e dell’alto gradimento della mela Julia da parte dei consumatori” – hanno spiegato il vicepresidente di Coop Nordest, Roberto Sgavetta, e il presidente dell’associazione dei produttori, Peter Larcher.

“Con l’accordo – ha spiegato Larcher – è stata completata la filiera della mela Julia che, dopo il riconoscimento della Dop – Denominazione di origine protetta – oggi può contare su un percorso certificato e garantito, sia per le aziende, sia per i consumatori, con qualità e prezzi controllati e certificati dalla fase della produzione, a quella della commercializzazione fino al momento della vendita al supermercato. E’ un grande risultato per i consumatori e per le 21 aziende che aderiscono all’associazione”, che hanno una capacità produttiva di 250.000 quintali di mele (il 35% Dop).

“Una filiera come qualla della mela ‘Julia’ – ha sottolineato Sgavetta – consente di ridurre i costi di circa il 20%,che si traduce in altrettanto risparmio per i consumatori”. In media le ‘Julia’ vengono pagate intorno agli 0,80 euro al chilo ai produttori e sono poi vendute intorno a 1,13 euro al chilo nei supermercati Coop.

“La collaborazione con mela ‘Julia’ – ha spiegato Sgavetta – é il primo passo di un progetto molto più ampio di valorizzazione dei territori e delle produzioni locali di 12 province di Friuli Venezia Giulia, Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna. Il progetto, che abbiamo identificato con il marchio ‘cose di qui’ – continua Sgavetta – vuole rispondere alla domanda dei consumatori per prodotti sicuri e di qualità, vari e di ampia scelta, a prezzi convenienti. Un altro obiettivo è quello di favorire la tipicità delle produzioni e la sostenibilità ambientale, permettendo alle piccole e medie aziende locali di inserirsi nel canale della grande distribuzione lasciando inalterati i grandi valori dei prodotti acquistati nella zona di produzione”.

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