18 Febbraio 2010

Tour delle osmizze: Luciana Pahor a Medeazza

Prosegue la nostra esplorazione in tempo reale delle osmice della remota Medeazza/Medja Vas. È il turno di Luciana Pahor. La sua frasca è l’ultimissima del paese verso ovest, dopo c’è solo il bosco e alcuni boschi da cui si può comodamente raggiungere il vallone. Il vino e i salumi vengono serviti in un capannone un po’ grigio e freddo che ha il pregio di essere affacciato su un bellissimo e grande prato con vista sulle vigne, veramente incantevole. Nelle belle giornate già ora si può sedersi all’aperto e godere delle ore calde.
L’interno del locale lascia un po’ a desiderare, il capannone industriale con la stufa a legna lascia un pò interdetti. Per fortuna l’esperienza enogastronomica è interessante e vanta un particolarità assoluta: lo speck (špek). Alzi la mano chi ne ha mai mangiato uno confezionato sul Carso… Alla prova del palato la strana proposta mi ha convinto. Si tratta di un salume magro, di un colore rosso acceso, il sapore è leggermente meno pronunciato degli speck altoatesini (per altro si tratta di una IGP) e l’affumicatura se c’è io non l’ho avvertita. L’avevo già assaggiato un paio d’anni fa e mi aveva lasciato un po’ perplesso, ma alla seconda prova devo dire che l’attuale produzione è migliorata molto.

Ho poi provato l’ossocollo, il prosciutto crudo e il salame. Fra questi tre ho preferito il salame e il prosciutto decisamente con più personalità, ma forse un po’ troppo salati. L’offerta prevede anche lardo, pancetta, formaggio e sottaceti. Questi ultimi consistono in olive e peperoni confezionati in casa, buoni, ma troppo dolci per i miei gusti.
Infine ho accompagnato il mio pranzo con del vino rosso, semplice, buono, ma poco profumato al naso e con poca persistenza in bocca. In ogni caso piacevole da abbinare ai salumi.
Per finire potete provare lo strudel di mele della casa.

Per un quartino di vino, un etto di salame, mezzo di ossocollo, mezzo di crudo, mezzo di speck, sottaceti e pane ho speso 11 euro, considerando anche un servizio veloce e gentile, che non guasta. Insomma una fermata è consigliata, anche se sarebbe preferibile un’apertura primaverile per sfruttare appieno il bel giardino.
L’osmica è aperta fino al 28 febbraio e si trova qua. Per informazioni: 040.208553

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6 commenti a Tour delle osmizze: Luciana Pahor a Medeazza

  1. effebi ha detto:

    si bon, però mi digo che in istria xe mejo

    http://www.flickr.com/photos/pierovis-ciada/3377917271/

  2. ciccio beppe ha detto:

    effebi il tuo commento è un guanto lanciato. Mi aspetto dibattiti infuocati su quali osmizze siano meglio con annessi papiri veneziani per spiegare che in slovenia sono talmente nazionalisti che non danno da mangiare ai maiali niente che sia colorato di bianco rosso o verde (pretendo documentazione allegata).
    Se i commenti arrivano a 100 lo riterrò un successo.

  3. effebi ha detto:

    ma le osmizze iera citade (e sopratturro tutelade) nel statuto del TLT ?

    savè che però podessimo trovarse tuti in osmiza ? se impinimo come simioti, se incarighemo de legnade e disfemo el local…

    filmin su youtube e la redazion de bora.la invitada a annozero…

  4. massimiliano ha detto:

    ma hulk no va mai in osmiza?

  5. massimiliano ha detto:

    ma medeazza xe più de medeuzza?

  6. enrico maria milic ha detto:

    @ massimiliano

    temo de no, ma no’l sa cossa che’l se perdi…

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