14 Febbraio 2010

Jesolo cede al PalaTrieste e l’Acegas è matematicamente salva

Trieste E’ ufficiale: da stasera l’Acegas è matematicamente salva. Certo, può sembrare un’affermazione scontata la nostra, anche visto il trend del campionato attuale, ma la vittoria contro la derelitta JesoloSanDonà rappresenta il taglio del primo traguardo di questa stagione. Al PalaTrieste l’armata di Massimo Bernardi manda in scena una partita più che buona, vincendo per 100-76 e lasciando i veneti al loro sconsolato “0” in classifica.
Pur orfani di Andrea Benevelli, relegato in panchina per tutti i quaranta minuti a causa dei cronici guai alla schiena, i giuliani sono cresciuti alla distanza trovando un Colli stellare da 38 di valutazione e dominando a rimbalzo (48 “carambole” per Trieste contro le 32 di Jesolo). Gli ospiti, con le poche forze a disposizione, hanno dato tutto quello che potevano: il solo Guerra (26 punti alla fine) non è stato sufficiente per poter combattere ad armi pari contro una Acegas decisamente più oliata sotto il profilo del gioco.

Partenza a razzo da parte dei giuliani, con buoni giochi in contropiede e una difesa che, grazie ai diversi recuperi nelle prime battute, sembra essere già efficiente in avvio: al 3′ l’Acegas è avanti 9-3 e riesce ad mantenere intatto questa forbice di vantaggio grazie alle numerose gite in lunetta (ben 12 i liberi conquistati dai padroni di casa) che contraddistinguono il primo quarto. Jesolo perde palla spesso e volentieri in area, mantenendosi a galla con Montino e Guerra: ma gli ospiti subiscono davvero troppo sotto il proprio canestro, chiudendo sotto di nove lunghezze i primi dieci minuti (28-19).

Con tre quinti della formazione titolare in panchina (fuori Lenardon, Bocchini e Benfatto), Trieste continua a mantenere saldamente in mano il timone del comando: l’Acegas va al massimo vantaggio sul 46-29 continuando a martellare sia sotto il tabellone (in tal senso, il rientro di Benfatto dà il break di 8-0) che dalla distanza (triple di Scarponi e Spanghero). Jesolo ha poco da Andrea Cagnin, continuando ad affidarsi completamente a Guerra (16 punti nei primi due quarti): gli uomini di coach Toniolo, pur non brillando, riescono comunque a portarsi al -7 nel finale di frazione (49-42), con un finale in chiaroscuro per l’Acegas che spreca parecchio in attacco.

L’ apertura di terzo quarto è contrassegnato da due protagonisti assoluti: Colli da una parte (devastante sotto le plance e autore di 18 punti solo nella penultima frazione!) e ancora il “conte Max” (nomignolo ripescato da un vecchio stricione di qualche anno fa a Chiarbola) dall’altra. Trieste rimane abbondantemente avanti (62-48 al 23′, poi 72-56 al 28′) continuando a premere sulla giugulare di Jesolo con una difesa adeguata sulla circolazione di palla degli avversari: in questo modo, l’Acegas manda anticipatamente i titoli di coda arrivando sul +22 alla penultima sirena (79-57).

Gli ultimi dieci minuti rappresentano il più classico dei garbage-time, utile più ai giocatori in campo per rimpinguare il proprio bottino personale che non per rovesciare l’inerzia di una gara già scritta: gli unici spunti degni di nota sono gi schiaccioni di Crotta, il trentello abbondante sforato da Colli (con annessa standing-ovation da parte del pubblico del PalaTrieste) e la quota 100 raggiunta negli istanti finali del match. Contro questa Jesolo può bastare così.

Acegas Aps Trieste – JesoloSandonà BK 100-76 (28-19, 49-42, 79-57)

Acegas Aps Trieste: Lenardon 2, Marisi 3, Cigliani, Spanghero 12, Bocchini 12, Benevelli n.e., Colli 31, Benfatto 18, Scarponi 12, Crotta 10. Allenatore: Bernardi

JesoloSandonà BK: Villalon 2, Guerra 26, Facco, Gallina, Cagnin 12, Montino 16, Agostinetto 11, Olivetto, Cescon 5, Lazzaro 4. Allenatore: Toniolo

Arbitri: Boninsegna, Bernacchi.

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2 commenti a Jesolo cede al PalaTrieste e l’Acegas è matematicamente salva

  1. apu ha detto:

    sono d’accordo, neanche salotto, davvero clima soporifero.. …domenica mancava anche la musica, lo speaker era molto dimesso… e va ben, hanno giocato abbastanza bene ma certo jesolo non gioca con il coltello tra i denti

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