29 Gennaio 2010

E’ morto Adriano Biasutti. Storico presidente della Regione, era stato inquisito per Tangentopoli

E’ morto per un male incurabile Adriano Biasutti, 69 anni, ex presidente del Friuli-Venezia Giulia e parlamentare della Dc. Biasutti è morto stamane all’ospedale di Udine, dove era da tempo ricoverato, per un male incurabile che lo aveva colpito sei mesi fa.

Biasutti è stato presidente della regione Friuli-Venezia Giulia dagli anni ’80 ai primi anni ’90 e per una legislatura deputato della Democrazia Cristiana.

Ha dichiarato Renzo Tondo, attuale Presidente Fvg:

“Provo una commozione profonda e mi torna in mente l’ultimo incontro, in ospedale a Udine tra Natale e Capodanno. Era sofferente ma ben presente sui temi che la politica sta affrontando e mi incoraggiava ad andare avanti sulla strada della modernizzazione. Ricordo con piacere la sua visione unitaria della regione. Una regione che lui vedeva aperta e fortemente attiva all’interno dell’Europa e per questo mi sollecitava a continuare con convinzione nel nostro impegno internazionale che lui vedeva come prosecuzione del suo lavoro per la Comunità di Alpe Adria”.

Ultimamente Adriano Biasutti, secondo alcune fonti giornalistiche, sarebbe diventato un sostenitore del progetto di Alleanza per l’Italia.

Due anni fa il Gruppo Beppe Grillo di Trieste, segnalava che Biasutti era stato inquisito per corruzione:

negli anni novanta accumulò patteggiamenti per complessivi 3 anni e 2 mesi di reclusione su diversi filoni tangentizi: Autovie Venete Spa, nuova sede AMGA di Udine, Friuli Venezia Giulia card, finanziamento della Zanussi, Canale 55, impianto di compostaggio di Udine, impianto di smaltimento di San Giorgio di Nogaro.

Ai sopra citati casi vi è però da aggiungere quello che riguarda il progettato impianto regionale di smaltimento di rifiuti tossico-nocivi, per il cui appalto venne promessa dall’imprenditore Bruno Casagrande di Fontanafredda una tangente di un miliardo di lire, accettata dallo stesso Biasutti. L’impianto non si fece ma per i giudici di primo grado che condannarono gli imputati a due anni e sei mesi di reclusione il reato di corruzione si consuma anche se il pubblico ufficiale non faccia seguire alla promessa o alla ricezione del denaro l’atto che si è impegnato a compiere.

In appello nel 1998 Biasutti viene assolto per prescrizione del reato, e non perchè il reato non è stato commesso.

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11 commenti a E’ morto Adriano Biasutti. Storico presidente della Regione, era stato inquisito per Tangentopoli

  1. dieffe ha detto:

    l’era biasutti ha dunque significato solo patteggiamenti, condanne e prescrizioni? dall’articolo parrebbe di sì…

  2. enrico maria milic ha detto:

    credo di no.

    ognuno in questi commenti può raccontare il suo ricordo di biasutti.

    intanto, così recita l’agenzia di stampa governativa regionale:

    MORTO BIASUTTI: DATE DELLA SUA CARRIERA POLITICA IN REGIONE

    Entrato in Consiglio Regionale per la prima
    volta il 7 luglio 1973, Adriano Biasutti ha percorso la sua carriera politica in Regione, come consigliere e come amministratore fino al 31 dicembre 1991, quando si è dimesso in
    vista della sua candidatura al Parlamento italiano.

    Sotto la presidenza di Antonio Comelli, Biasutti è stato assessore ai Lavori pubblici e alla ricostruzione del Friuli dal luglio 1978 all’aprile 1980, proseguendo poi come assessore ai Lavori pubblici fino al luglio 1983.

    Ha presieduto ininterrottamente per cinque volte la Giunta regionale dal 23 ottobre 1984 al 31 dicembre 1991.

    Il 29 ottobre 2008 è stato eletto dal Consiglio Regionale nella Commissione Paritetica per le norme di attuazione dello Statuto speciale della Regione Friuli Venezia Giulia.

  3. enrico maria milic ha detto:

    Ballaman in particolare si sofferma:

    “anche sull’intelligenza e sulle capacità di amministratore di Adriano Biasutti, “doti che
    lo fecero leader indiscusso del suo partito e portavoce autorevole del valore dell’autonomia e della specialità regionale in cui credeva fermamente e per le quali si è sempre battuto,
    presente e attivo fino all’ultimo nel dibattito politico regionale”.

  4. ah si? ha detto:

    e Tondo non perde l’occasione per piazzare un po’ di becera propaganda alla sua azione: praticamente sul letto di morte “mi incoraggiava ad andare avanti sulla strada della modernizzazione”.
    Che pena… Certo che Tondo mi delude ogni giorno di più.

  5. pianoinclinato ha detto:

    e SMETTIAMOLA di usare l’espressione “male incurabile”
    1) non è vero
    2) è un’espressione devastante per l’ammalato

  6. bagarino ha detto:

    >>l’era biasutti ha dunque significato solo >>patteggiamenti, condanne e prescrizioni? >>dall’articolo parrebbe di sì…
    Meno male che qualque fonte cita i tanti contatti fra Biasutti e la magistratura. L’articolo sul sito del Piccolo non ne fa menzione perche’ oggi ci troviamo in un grande periodo di revisionismo e riscrittura della storia italiana. Tondo, sul Tgr, ha glissato sul coinvolgimento di Biasutti nel Tangentopoli come fosse un intervento in ambulatorio per gli emorroidi.
    Un peccato che bora.la ha fatto una recensione della penosa musicale ‘We Will Rock You’ e non alle 3 serate di Marco Travaglio (‘Promemoria’) davanti ad un totale di piu’ di 2000 persone al Teatro Orazio Bobbio (26-28/01) che ci ha fatto ricordare la bella fine della 1′ Repubblica e la pessima classe politica che ci guida.

  7. bagarino ha detto:

    >> e SMETTIAMOLA di usare l’espressione “male incurabile”

    Si passa al ‘incurabile’ post-factum e per osservazione (cioe’ dopo il decesso). Fino a ieri per Biasutti e i suoi era un male gravissimo.

  8. brancovig ha detto:

    Sono d’accordo il termine male incurabile è obsoleto, superficiale e non veritiero.

    Certi tipi di tumori sono curabili e certi no o più in generale le terapie per certi tumori danno un buona/ottima prospettiva di vita mentre per altri molto meno.

  9. massimiliano ha detto:

    oggi ho letto la locandina del messaggero veneto e sono rimasto schifato:
    hanno accostato la sua figura alla scomparsa e ai “retroscena”.
    ma quali? e se ci sono dei retroscena, potevano parlarne fino l’altroieri, non oggi che è morto.
    pessimo giornalismo da strapazzo. dei semi-analfabeti che pretendono di dare lezioni.
    non entro nel merito della persona e del politico, ma penso che quando si annuncia la morte di una persona, lo si debba fare con altro stile.
    e pensare che fino a pochi anni fa, gli stessi “giornalai” del messaggero si piegavano ossequiosi a pietire un’intervista, una foto, o una visita al giornale…

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