26 Gennaio 2010

Scuole non statali: cambia la normativa degli assegni di studio?

Dal prossimo anno scolastico potrebbe cambiare la normativa sugli assegni di studio. Un nuovo criterio di erogazione dei contributi a chi iscrive il figlio nelle scuole non statali viene previsto dalla proposta di legge illustrata alla VI commissione consiliare e sottoscritta dall’ intera maggioranza. Paolo Santin (Pdl), primo firmatario del provvedimento, spiega che la proposta di legge intende dare una soluzione definitiva a una materia che nel corso degli ultimi anni ha visto il susseguirsi di molteplici interventi normativi. La prima modifica riguarda la modalità per la determinazione degli assegni di studio, che non sarà più decisa attraverso la presentazione dell’ Isee, ma attraverso un reddito familiare imponibile con tetto di 60000 euro. Da questo importo si scalano le deduzioni che dovranno tener conto di tre parametri: il numero dei componenti a carico del nucleo familiare (ognuno vale seimila euro all’anno), eventuali situazioni di difficoltà della famiglia (disabilità e invalidità su tutte, e si va da una detrazione di 1500 a 1200
euro), e il pagamento di un affitto registrato, che vale 1500 euro di deduzione. In più viene introdotta una franchigia di 500 euro sui redditi derivanti dalle attività finanziare. L’importo così determinato viene denominato situazione economica equivalente del nucleo familiare. E se si prevede che la misura dell’assegno (differenziato a secondo si tratti di elementari, medie o superiori) possa essere determinata anche sulla base del merito scolastico (pertanto una
bocciatura comporta la perdita del contributo regionale), a seconda dell’imponibile cambierà pure la misura dell’assegno: verrà ridotto al 75% per chi è compreso nella fascia tra i 30 e i 45 mila euro e al 50% per chi si trova tra i 45 e i 60 mila.

La proposta di legge inserisce un articolo che stabilisce che dopo l’accoglimento della domanda di contributo relativamente all’anno di ingresso al ciclo di studi – la Provincia assuma un impegno pluriennale di spesa per i restanti anni necessari al completamento degli studi. In questo modo si andrà a coprire quel buco normativo che non garantiva la certezza del sostegno regionale nel corso degli anni.

La terza modifica invece indica la modalità di istruttoria delle pratiche. Saranno infatti le scuole ad essere incaricate alla raccolta delle domande, che saranno trasmesse alla Provincia entro il 31 ottobre.

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