23 Dicembre 2009

Gdf, 130 milioni di euro riportati nelle casse dello Stato nel 2009

Oltre 780 verifiche fiscali, 9 mila controlli su scontrini e ricevute, 130 milioni di euro riportati nelle casse dello Stato. Sono i numeri dell’attività della Guardia di finanza di Gorizia nel 2009.
Le Fiamme gialle fanno il punto della situazione, capitolo per capitolo, delle truffe sventate nel corso dell’anno di attività.

Evasione fiscale
L’impegno a far rispettare le regole, a garantire l’equità fiscale, costituisce una priorità assoluta, una missione rispetto alla quale la Guardia di Finanza, da sempre, è in prima linea. Le misure operative che quotidianamente vengono messe in campo dai Reparti del Corpo sono numerose e diversificate: dai controlli più veloci e snelli, come quelli sulla regolare emissione dei documenti fiscali, alle attività ispettive più complesse, con cui, ad esempio, vengono individuate le architetture di “ingegneria societaria” create da chi tenta di sottrarre al fisco ingenti capitali;dalle verifiche per ricostruire il fatturato degli evasori totali a quelle sui traffici di merci di importazione.

Nel 2009 il Comando Provinciale di Gorizia ha conseguito nel comparto questi risultati:

* sono state eseguite oltre 780 verifiche fiscali ed effettuati 9 mila controlli “strumentali” (scontrini fiscali, ricevute e controlli su strada), 397 dei quali con constatazione di irregolarità;
* ammonta ad oltre 130 milioni di € la base imponibile fatta emergere ai fini delle imposte dirette ed a oltre 19 milioni l’IVA dovuta al fisco scoperta, a seguito dell’attività di verifica fiscale. 44 sono i soggetti denunciati all’Autorità Giudiziaria per violazioni alla legge penale tributaria;
* sono stati effettuati 33 controlli specifici nel settore delle locazioni immobiliari con la constatazione di oltre 300 mila € di base imponibile non dichiarata e 16 mila € di I.C.I. evasa;
* particolare attenzione è stata posta, altresì, alla lotta al “sommerso”: 68 gli evasori totali e paratotali scoperti – per una base imponibile recuperata di oltre 40 milioni di euro.


Prevenzione e repressione delle frodi comunitarie

Il contrasto all’evasione fiscale e la tutela delle uscite del bilancio Statale e Comunitario è un settore di interesse per il Corpo che è volto a:

* controllare che i soggetti percettori di incentivi alle attività produttive siano effettivamente in possesso dei requisiti previsti per l’assegnazione delle provvidenze pubbliche, verificando, altresì, l’effettività dei costi rendicontati;
* verificare l’efficiente e corretta gestione del sistema sanitario nazionale, per garantire a tutti i cittadini adeguati livelli di assistenza, appurando la veridicità dei documenti giustificativi delle spese mediche;
* analizzare le condizioni di reddito di quei soggetti che richiedono le cosiddette “prestazioni sociali agevolate”, che per loro natura devono essere destinate ai cittadini realmente meritevoli di tutela sociale, in quanto economicamente svantaggiati.

Risultati conseguiti:

* 12 i controlli effettuati nel settore delle frodi comunitarie e sugli incentivi alle imprese, che hanno consentito di accertare complessivamente oltre 510mila € di indebite percezioni, a carico del bilancio nazionale e locale;
* effettuati, inoltre, 93 controlli nel settore delle prestazioni sociali agevolate (agevolazioni nel settore scolastico, sanitario, sociale, ecc.); 40 i controlli risultati positivi ed i soggetti deferiti all’Autorità Giudiziaria per un imponibile non dichiarato di oltre 638 mila €.

Contrastare lo sfruttamento dei lavoratori
Le dimensioni del fenomeno non sono affatto trascurabili: l’ISTAT, nelle ultime stime diffuse, segnala una presenza in Italia di rilevanti unità di lavoro non regolari. Se si aggiunge a questo dato che la ricchezza ricavata da chi sfrutta la manodopera in nero è calcolata in 95miliardi di euro, appare chiaro quanto grande sia l’emergenza. Questo stato di cose spiega perché la Guardia di Finanza sia particolarmente attenta ed attiva contro il lavoro nero, attraverso una strategia operativa che mira a colpire, contestualmente, tutti i diversi profili illeciti. Non solo quindi, il recupero dell’illecito risparmio ottenuto dai datori di lavoro nero, ma anche contrasto alle organizzazioni criminali che favoriscono l’ingresso clandestino di immigrati da avviare al lavoro o che sfruttano la manodopera per attività illegali, prima fra tutte la contraffazione.

In provincia sono 424 i lavoratori “in nero” o irregolari complessivamente individuati. Accertate le conseguenti violazioni in materia contributiva e fiscale. I datori di lavoro sono stati segnalati alle competenti Autorità Amministrative, nonché all’Autorità Giudiziaria nei casi più gravi di sfruttamento di manodopera straniera clandestina. Da segnalare l’ottima e proficua collaborazione con l’INPS e l’INAIL del capoluogo isontino.
Contrastare le minacce del gioco illegale

Nel corso degli ultimi anni tentare la fortuna al gioco è diventata ormai un’attività diffusa. Si tratta, infatti, di un’abitudine che non conosce freni grazie al moltiplicarsi delle proposte che spaziano dal mondo delle scommesse – ampliatosi a dismisura attraverso Internet – a quello dei videogiochi, sino alle lotterie istantanee del tipo “Gratta e Vinci”, che riscuotono tanto successo proprio per la percezione della vincita immediata. Puntare, scommettere, “grattare”, possono essere innocue forme di divertimento occasionale, di sana aggregazione sociale e, perché no, di vincite anche importanti, ma solo se realizzate seguendo le regole, affidando cioè il proprio denaro alla rete di operatorio autorizzati. Il gioco d’azzardo, infatti, può condurre a patologie di vera e propria dipendenza che, fatalmente, fanno aumentare sempre più il tempo ed il denaro riservato al gioco; a ciò deve aggiungersi che il mercato illegale, parallelo a quello ufficiale, alimenta fenomeni criminali – in primo luogo l’usura – e sottrae imponenti risorse finanziarie all’erario.

Verbalizzati 271 gestori di attività commerciali al cui interno vi erano apparecchi e congegni da divertimento ed intrattenimento (c.d. videopoker) non conformi alle normative vigenti.

Combattere il carovita
La Guardia di Finanza è impegnata da tempo nel settore de monitoraggio dei prezzi, del corretto andamento del mercato e della tutela della libera concorrenza economica.

Effettuati più di 176 controlli volti al monitoraggio dei prezzi e per controllare la corretta applicazione di tutte le normative di settore. 10 gli esercizi a cui sono state contestate violazioni (discordanza tra prezzo esposto e prezzo praticato, inosservanza della normativa sui saldi di fine stagione, ecc.).
Contrastare il mercato del falso e la circolazione di prodotti pericolosi – La tutela del “made in Italy”

Il contrasto al fenomeno della contraffazione, della pirateria e della vendita di prodotti insicuri è fra le priorità del Corpo. L’”industria del falso” è infatti strettamente connessa alle attività delle più importanti organizzazioni criminali che gestiscono, come già detto, le reti di immigrazione clandestina e dello sfruttamento del lavoro nero e irregolare, inquinando il mercato e sottraendo alla collettività importanti risorse tramite l’evasione fiscale, contributiva ed il riciclaggio di capitali illeciti.

L’attività investigativa ha permesso di far luce sulle nuove modalità di organizzazione dei traffici: maggiore varietà dei prodotti contraffatti e l’impiego sempre più massiccio della rete internet. Il web è ormai divenuto la nuova frontiera della contraffazione e sempre con maggiore frequenza viene utilizzato per la gestione e l’organizzazione dei traffici illeciti, per la commercializzazione on-line dei prodotti contraffatti ed insicuri e per l’abusiva distribuzione.

Sono oltre 381 mila i pezzi contraffatti sequestrati nella Provincia. I soggetti verbalizzati 61 di cui 15 denunciati all’Autorità Giudiziaria.

Garantire le relazioni commerciali

In questo periodo d’instabilità finanziaria e crisi dei mercati, l’attività della Guardia di Finanza si è rivolta particolarmente a contrastare e reprimere comportamenti illeciti che possono compromettere l’economia. In tale contesto, è stata svolta un’azione incisiva nel comparto delle violazioni in materia fallimentare che, oltre ad arrecare un danno diretto ai creditori, contribuiscono ad accrescere la sfiducia nel sistema economico, danneggiando, indistintamente, tutta la popolazione.

In questo momento di crisi, attestato dal trend crescente di situazioni di insolvenza che, inevitabilmente, mettono a rischio l’esistenza di operatori economici ed i livelli occupazionali, è doveroso estromettere dal mercato e sanzionare chi agisce in modo illegale.

L’azione a tutela dei cittadini che la Guardia di Finanza di Gorizia ha condotto nell’anno 2009 nello specifico settore ha comportato lo sviluppo di 26 indagini, concluse con la denuncia all’Autorità Giudiziaria di 37 soggetti per reati previsti dalla legge fallimentare e fattispecie di bancarotta.

Il controllo dei movimenti sospetti di denaro
Nel corso degli ultimi due decenni, le borse ed i grandi istituti bancari hanno sempre più consolidato il loro ambito di attività in tutto il mondo, grazie allo sviluppo delle tecnologie informatiche. Questi cambiamenti senz’altro positivi per tutti, hanno però favorito anche gli speculatori, che acquistano o vendono ingenti quantità di titoli o di moneta esclusivamente per trarne un guadagno, cercando di condizionare così domanda e offerta. In questo contesto, al fine di garantire la sicurezza economica del Paese, la Guardia di Finanza opera come organo investigativo a tutela del “mercato dei capitali” con lo scopo di individuare quelli di provenienza illecita prima che gli stessi vadano ad inquinare il sistema economico legale. La presenza ispettiva nel settore consente di verificare il corretto funzionamento del sistema bancario, della borsa e del mondo degli operatori finanziari, tutelando, in tal modo, gli interessi dei risparmiatori.

Anche in questo comparto i reparti del Comando Provinciale di Gorizia hanno svolto un’intensa attività preventiva verbalizzando 343 soggetti per violazioni amministrative.

Costruire una società più sicura
La percezione d’insicurezza che affligge i cittadini è determinata da varie cause e l’attenzione dell’opinione pubblica si è ridestata su determinate condotte delittuose da sempre considerate reati minori, quali furti, borseggi, rapine, aggressioni, che tuttavia sono vissuti con un coinvolgimento particolare, poiché chiunque può esserne vittima. La Guardia di Finanza concorre con le altre Forze di Polizia – Polizia di Stato e Carabinieri – al mantenimento dell’Ordine e della Sicurezza Pubblica per rassicurare i cittadini rispetto alle minacce, reali o percepite. Tale attività è svolta principalmente con i “Baschi Verdi”, che hanno una particolare preparazione nelle “Tecniche di Polizia”, attraverso i “Piani di Controllo Coordinato del Territorio” – 1.448 pattuglie impiegate complessivamente nel 2009 nell’intera Provincia -, attuati in sinergia, come si diceva, con le altre Forze di Polizia.

Infine, il servizio di pubblica utilità 117, operante 24 ore su 24, ha lo scopo di instaurare un rapporto diretto tra l’Istituzione e i cittadini e di poter intervenire con rapidità laddove se ne manifesti l’esigenza.

Il controllo dei confini
Nonostante la cessazione nella sistematicità dei controlli di frontiere e doganali, la Guardia di Finanza ha saputo trasformare la propria operatività in modo dinamico, mettendo in atto dispositivi di controllo mirati a bloccare l’arrivo di merci pericolose o irregolari fin dal momento del loro ingresso sul territorio nazionale.

In questo contesto sono stati sequestrati oltre 15 quintali di carburante proveniente dalla vicina Slovenia.

Inoltre, sono state sequestrati oltre 40 Kg di tabacchi lavorati esteri; 33 le persone verbalizzate di cui 23 denunciate all’Autorità Giudiziaria.

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1 commenti a Gdf, 130 milioni di euro riportati nelle casse dello Stato nel 2009

  1. bubez goriziano ha detto:

    130 milioni “nelle casse” dello Stato? Non ci credo finché non vedo l’esito dei ricorsi in commissione tributaria. Sarebbe più corretto dire “130 milioni di evasione CONTESTATA”, vederemo poi quanti di questi accertamenti diventeranno effettivamente riscossioni. Facile farsi belli manipolando le statistiche.

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