Due domeniche fa ha messo a segno la doppietta che ha castigato l’ Ascoli. Sabato scorso ha messo in cassaforte la partita contro il Cittadella. Il buon momento della Triestina è rappresentato dall’ ottimo stato di forma del suo bomber principe.
Bora.la è andata a porgli le dieci domande che gli avete rivolto la settimana scorsa e svela il quesito che tutti si ponevano…Denis Godeas sa far clanfe oppure no? La risposta, al termine dell’ intervista.
Dopo un avvio non facile siete una delle formazioni più in forma del momento e siete ad un soffio dalla zona play off. Credevi in una simile rimonta? Centrare la post season: sogno, impresa difficile, o obiettivo alla portata? (Marco)
Qualitativamente è un obiettivo alla portata. Per come si era messa pensavo di tornare in una zona un po’ più nobile della classifica ma non in così poco tempo. Abbiamo accorciato nettamente i tempi e siamo nelle posizioni che ci competono, secondo le previsioni di inizio campionato. Speriamo di rimanerci il più a lungo possibile.
Quali sono stati secondo te i problemi di inizio stagione e che cos’è cambiato con l’avvento di Somma? (Fabio Turco)
Abbiamo avuto dei problemi legati a tante motivazioni, non a uno solo, e poi come spesso succede nel calcio ha pagato solo l’allenatore. Eravamo in un momento di difficoltà e la società ha deciso di cambiare. Adesso le cose stanno andando meglio. Le motivazioni non le so. Non le avevamo neanche capite al momento. So che adesso stiamo meglio fisicamente, abbiamo cambiato anche modulo, siamo molto più squadra rispetto a prima e siamo più difficili da affrontare.
In un campionato molto equilibrato come quello di quest’ anno, quali sono le squadre che vedi favorite per la promozione diretta in serie A? (Alessandro Asta)
È troppo presto. L’ unica squadra che ha obiettivamente l’organico più forte è il Torino, che però sta passando un momento di difficoltà. Dovremo aspettare l’inizio della primavera per vedere chi potrà fare il salto di qualità.
A gennaio chi prenderesti come rinforzo per puntare ancora più in alto? (Alessandro Asta)
Non ho la più pallida idea. Sono cose che dovresti chiedere alla società. Credo che quelli che abbiamo in organico, siano ampiamente in grado di fare bene.
Viste le partite del periodo Gotti e quelle successive un allenatore conta di più per la tattica o per l’ aspetto psicologico? Premesso che penso che Fantinel pur spendendo poco abbia il grande merito di aver salvato la Triestina e di mantenerla a buoni livelli, oltre all’ aspetto tecnico dei giocatori, secondo te cosa manca a Trieste per far il salto di qualità e di categoria anche alle squadra? (Apu)
L’ allenatore conta per tutto. Nel momento in cui eravamo in difficoltà non era solo per colpa o per merito dell’ allenatore. Ci sono tante componenti. Certe situazioni cambiano perché è giusto cambiare ma non perché ci sono colpe specifiche. Fortunatamente ci è voluto meno tempo del previsto per rientrare in una buona zona in classifica.
Per quanto riguarda la seconda domanda credo che questa squadra sia ampiamente in grado di poter fare il salto di qualità.
Denis, può cambiare un nuovo allenatore così radicalmente una squadra? (Cesare)
Sicuramente può dare una mano, come un buon giocatore può dare una mano, ma non può essere solo quella la soluzione dei problemi. Magari fosse così, sarebbe troppo facile.
Qual è l’ allenatore con il quale in carriera hai avuto più feeling? E quello con cui ne hai avuto di meno? (Alina dai Butei)
Quello con cui ho avuto meno feeling direi Del Neri al Chievo. Per quello con cui mi sono trovato meglio devo dire che non ho mai avuto grossi problemi con gli allenatori. Con Tesser ho avuto un rapporto particolare che è durato più anni, con lo stesso mister Somma mi sono trovato bene, o con Arrigoni a Messina, ne ho avuti parecchi… Non li cito tutti perché qualcuno si potrebbe offendere.
Dopo un lungo esilio fuori dalle mura alabardate come ti sei sentito alla tua prima uscita in campo nella stagione regolamentare di fronte al pubblico triestino? (Mamo Rindondo)
In realtà non mi sono mai allontanato più di tanto perché sono sempre rimasto in zona. Mi ha fatto piacere ma non sono mai andato via realmente. È stata una piacevole sensazione ma mi sono sentito sempre comunque parte dell’ ambiente.
Cosa preferisci tra un calicetto in osteria e un panin de bon furlan in tratoria? (sempre Mamo)
Nessun dei due. A me piace la birra!
Per caso bevi e mangi le stesse cose di Dario Hubner per arrivare a quest’ età e fare gol straordinari come quello della scorsa domenica? (Livio)
Non so cosa mangi lui. Io mangio probabilmente le cose che mangi anche tu. Non faccio cose particolari.
Qual è il tuo locale preferito in città? E qual è il tuo locale preferito tra il goriziano, il Friuli e la Slovenia? (Enrico Maria Milic)
In Slovenia non ne conosco. A Trieste andavo spesso al Tea Room qualche anno fa, adesso vado dal tabacchino dell’ amico mio e poi rimaniamo sempre nelle zone centrali. Trieste a dire il vero la bazzico molto poco, conosco molto meglio le mie zone, nel goriziano. Il locale che frequento più spesso è il bar a Medea.
E infine l’ ultima domanda, a mio modesto parere, la migliore: te sa far clanfe? (Diego)
Sì sì le so fare (ride). Sono triestino per metà. Mio nonna è triestina, quindi sono legato a Trieste anche a livello affettivo. Conosco bene l’ ambaradàn.
Ah ah grande Godeas. Chissà se el xe specializado nela clasica, nela 360 o nela taconeti 😀