26 Ottobre 2009

Acegas Trieste e la tragedia delle terze frazioni

coach Massimo Bernardi

coach Massimo Bernardi

Terzo quarto, una tragedia in quattro atti

Voi vi chiederete del perché la tragedia è in quattro atti invece di cinque (essendo cinque le giornate di campionato), e la risposta è tutta nella felice eccezione che a Codogno ha visto la squadra di coach Bernardi prevalere per 25-26 nella frazione contro Castelletto Ticino, non certo un bijoux difensivo ma offensivamente degna di nota, soprattutto se in trasferta.

I restanti numeri sono una valle di lacrime: nella seconda giornata contro la Fortitudo Bologna il 7-14 ha incanalato il match a favore di Malaventura e soci (primo tempo 38-39 ndr.), che alla fine prevarranno di 11 punti (62-73). Alla terza giornata un tramortente 27-12 a Fidenza svilisce le velleità triestine e decreta i due punti a favore di Nanut e compagni per 84-73 (primo tempo 42-38). La quarta giornata, pur considerando l’ 81-74 finale  a favore dell’Acegas, riesce comunque a registrare un terzo quarto a favore degli ospiti, la Robur BK Osimo, per 14-18 e il solito arido contributo realizzativo dei padroni di casa. Ultima “perla”, la trasferta a Montecatini, primo tempo controllato dai triestini per 39-41 e una ripresa delle ostilità da non pervenuti, 25-11 e tutti a casa (finale 78-70). Come è facile leggere fra i numeri, la squadra di Bernardi ha sempre avuto poi una reazione non andando definitivamente in barca (anche il passato recente raccontava di tristi record in tal senso), ma tardiva e inutile (eccetto contro Osimo) ai fini del risultato.

Non erano 10 giocatori 10?

Forse abbiamo parlato tutta un’estate a vuoto (probabile), ma qualcosa realmente non torna nei numeri di questo inizio stagione, vuoi per contingenze, vedi infortunio di Andrea Cigliani, vuoi per scelte tattiche di coach Bernardi, fatto sta che il roster tanto decantato dei 10 giocatori 10 non ha espresso quasi mai il proprio potenziale, un motore che non sfrutta tutti i cilindri.

Non è un caso che nella prima vittoriosa partita di Codogno contro Castelletto Ticino, l’Acegas porta a referto 8 giocatori e il minutaggio del meno utilizzato di questi 8 è di ben 21 minuti; escono dalle rotazioni Stefano Crotta con “soli” 9 minuti giocati ma 0 punti e il giovanissimo Bonetta. Nella seconda partita contro la Fortitudo, ben giocata, addirittura 9 effettivi con minimo minutaggio di 17 minuti per Michele Benfatto e il solo Catenacci fuori dalle rotazioni; sconfitta figlia di qualche battuta a vuoto di Marisi (0 punti in 25 minuti) e Bocchini (2 punti in 18 minuti). A Fidenza comincia a vedersi il calo di fiducia, 9 giocatori a referto, ma i minuti non vengono più distribuiti e c’è un notevole squilibrio fra quattro giocatori del quintetto (Marisi, Benevelli, Colli e Bocchini) e la panchina (Lenardon, Benfatto, Scarponi e Crotta); anche qui mancano i punti di Benfatto (2), Marisi (1) e Lenardon (4). La vittoriosa partita contro Osimo consolida il trend, 8 giocatori nelle rotazioni che contano e un Crotta “apparizione” per 7 minuti; i 0 punti di Colli portano solo 7 giocatori a referto. Ultima partita a Montecatini e per i panchinari ancor meno minutaggio: i 2 punti di Marisi e Colli, il punto di Crotta, con l’aggiunta dei soli 2 di Lenardon (in quintetto) potrebbero verosimilmente parlare di un’Acegas con 5 giocatori produttivi!!

La coperta da molto lunga sta diventando cortissima……

Preoccuparsi? Ancora presto, storia già vista

Potrebbe essere il sottotitolo per ogni disamina domenicale Pallacanestro Trieste 2004, cioè ricordiamoci chi siamo, da dove veniamo e dove vogliamo arrivare, tradotto, coerenza con un progetto estivo chiaro.

L’anno scorso più o meno in  questo periodo cominciava un periodo buio fatto di sconfitte e rendimento negativo, con giocatori sul giro d’aria (Mancini e Di Gioia) e altri che stentavano a ingranare (Andrea Gennari); il tempo è stato galantuomo, il lavoro in palestra duro e l’umiltà di non sentirsi Trieste in serie in serie B d’Eccellenza ha fatto il resto, innalzando domenicalmente il grado di concentrazione e accrescendo l’autostima di ognuno, tanto da portare Gennari ad essere decisivo nei play off, così come Carlo Di Gioia, e una cavalcata promozione degna di nota.

L’Acegas di quest’anno è un nucleo fatto di giocatori giovanissimi, di cestisti che non hanno mai “assaggiato” la A Dilettanti e da altri che non l’hanno neanche sfiorata; necessario quindi dare tempo a tutti, mai prescindendo dalla abnegazione e dal sacrificio giornaliero degli stessi agli ordini di coach Bernardi.

Raffaele Baldini (www.cinquealto.blogspot.com)

rafbaldo@libero.it

1 commenti a Acegas Trieste e la tragedia delle terze frazioni

  1. Radimiro ha detto:

    Purtroppo e’ come scrive Raffaele e non solo in questa stagione.
    Da quando e’ nata questa nuova societa’, la squadra dopo l’intervallo lungo e’ sempre ritornata in campo scarica.
    Sarebbe opportuno analizzarne le cause.

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