17 Settembre 2009

Paniccia (Univ. di Ts): Siamo vincolati eticamente e moralmente a restare in Afghanistan

AFGHANISTAN CANADA

Mentre anche le autorità regionali, a cominciare da Renzo Tondo, esprimono cordoglio per l’attacco di Kabul, il politologo Arduino Paniccia, docente all’Università di Trieste, mette in guardia su Affariitaliani.it contro il pericolo di valutare la situazione lasciandosi andare all’emozione del momento.

A detta di Paniccia, la chiave per il successo della missione nel paese asiatico potrebbe risiedere in un maggior presidio del territorio, che richiederebbe l’impiego di un numero crescente di uomini. In pratica un’escalation, sul modello di quanto fatto dal Generale Petraeus in Iraq. Al tempo stesso, secondo il professore di Relazioni Internazionali, bisogna incrementare il lavoro d’intelligence.
A precisa domanda sull’opportunità del ritiro, risponde così:

“E’ una decisione difficile. Noi, tra l’altro, siamo vincolati eticamente e moralmente nel tentare di strappare questo paese da una teocrazia cupa che lapida le donne e che mozza gli arti a chi ruba una mela. C’è anche un aspetto pragmatico che è la lotta all’oppio, alla droga. L’Afghanistan produce il 90% dell’eroina in circolazione nel pianeta. E il prezzo dell’eroina è sceso in Italia e all’estero grazie all’iniezione di prodotto proveniente dall’Afghanistan. Se molliamo l’Afghanistan al suo destino ci facciamo male e lo facciamo anche ai nostri giovani”.

Poi dichiara: “Si vince, in particolare nelle aree urbane come Kabul, con l’intelligence, ovvero con la raccolta di informazioni, utilizzando anche le forze di polizia locali, che sono addestrate dai Carabinieri. Dobbiamo imparare a fare affidamento sulle risorse sul campo per raccogliere più intelligence e più informazione. L’azione militare, del carro armato o del soldato che spara sul fronte, non basta per vincere questa guerra”.

Qui trovate tutta l’intervista.

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2 commenti a Paniccia (Univ. di Ts): Siamo vincolati eticamente e moralmente a restare in Afghanistan

  1. lànfur ha detto:

    “I tedeschi e i francesi sono molto defilati e infatti gli Usa li stanno rimproverando”. Cristo! Per fortuna che i tedeschi se ne stanno defilati… l’altro giorno hanno fatto una strage! Chissà cosa succede se si mettono a fare sul serio…

  2. effebi ha detto:

    mi ricordo che quando c’era il guerrafondaio Giorgio (amico di silvio) tutti stavano l’ a sbraitare per il ritiro delle truppe, per la pace ad ogni costo, a girotondare di qua e di la con bandiere arcobaleno appese ai balconi… tutti ad invocare OBAMA il salvatore, il pacifista, il nuovo, l’altra america….
    ma adesso… “tutti” questi dove sono !? dove sono quando si legge in piccolo, in ultima pagina:

    Afghanistan: Amb. USA “Aspettiamo truppe dall’Italia”
    “Ci aspettiamo parecchie truppe in Afghanistan dall’Italia”. E’ quanto ha affermato l’ambasciatore americano in Italia, David Thorne, in un’intervista a Sky Tg24 ripresa dall’agenzia Apcom. “Non so il numero esatto, non ne abbiamo ancora idea. Le relazioni fra Italia e Stati Uniti sono state molto forti – ha aggiunto l’ambasciatore – e sono fiducioso che continueranno in quel modo. Obama sicuramente aumenterà le truppe in Afghanistan e io ho fiducia che lo faranno anche molti alleati, Italia inclusa”

    per la pace ora (solo ora) si accetta (anche) la guerra ? …bella coerenza, complimenti ai girotondini arcobalenati ma forse ora “stanchi”

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