Martedì 26 dicembre – Antico Caffè San Marco (Trieste) – ore 18.oo
Cergoleide
di Alfredo Lacosegliaz
Oratorio Profano
su liriche di
Carolus L.Cergoly
Un affresco musicale e poetico che celebra in festosa nostalgia la prima metà del ‘900, percorrendo temi e periodi storici toccati dalle scritture di Carolus L.Cergoly.
Le suggestioni sonore che li rileggono spaziano da reinterpretazioni classiche (adagi manieristici, valzer straussiani) a sonorità concrete,
da epiche popolaresche della Mitteleuropa (kolo, hora)
a proposte contemporanee originali, individuando geograficamente la chiave di volta tra Est e Ovest, tra Mediterraneo e CentroEuropa.
Trieste il Mondo, oder Triest die Welt, ali Trst Svet.
Domenica 7 gennaio – Antico Caffè San Marco (Trieste) – ore 18.ool’Orchestra di Poesia del FriuliVeneziaGiulia
presenta
Ostri Ritmi
di Alfredo LacosegliazRappresentazione Poetica
su versi di Sre?ko KosovelContinuando nel suo percorso volto a interpretare musicalmente i poeti che si sono espressi nelle lingue presenti nel FriuliVeneziaGiulia, l’Orchestra propone una installazione multimediale attorno ad una selezione di versi di Sre?ko Kosovel tratti principalmente da “Kons”, raccolta con cui divenne significativo fautore del costruttivismo europeo.
La rappresentazione si compone di un’alternanza tra musiche e testi (cantati e recitati) integrati da una scenografia rappresentata da uno scorrere di immagini che li commentano e integrano visivamente.
Una proposta che vuole rappresentare l’autore nel suo periodo storico, le sue consapevolezze ideali ed il suo impressionismo “di velluto”.
Trieste
Un ponte piturà de rosso
El Ponterosso
Come due gambe storte
Traverso del Canal
Dessiné d’après nature
Cassas e Lavallé
Vietato il riprodurre
Un sbatociar
De barche e de battane
E fora del Canal
In mezo al golfo
Un vapor in ancora per sempre
el suo nome
Con tanti oblò
Dopiadi sora el mar
Tutto e tutti
Passa el Ponterosso
Revoltella in carozza coi Asburgo
Turbanti levantini
Odori de havlà e de pesce fritto
E greci e turchi
E dalmati e croati
E svevi de la Bieska
Ebrei de Weimar
A zavattar per metter banchi
E passa una slovena de Kamnik
No la trova el suo amor
Fabbro de fin
Ferro battù de Kropa
Perso el se ga nel vardar onde
Carri e cavai
De Pinzgau
Coi zoccoli a tamburo
E lupolo per la Dreher
E jazzo per sorbetti
Che cala de Postojna
Pianelle furlanute
Cadorini e Ciarniei
Regnicoli e Ungheresi
Ponterosso
Del mondo gran corona
E mi son tuto fiamma
De vento son vestì
Dormo
Coi nuvoli fumando
E ciacolo con l’Angelo
Come inciodà de sora dei camini
Con l’elmo dei gendarmi
Color giallo d’argilla
Barba spartida
Come l’Imperator
E vedo ancora
Angeli e lune
Come nei quadri
Di monsieur Chagall
Un ponte piturà de rosso
Il Ponterosso
Su l’Adriatico estremo
Sotto il crinal del Carso
Con l’ultima sirena
Che me smaga
La bella Lau
E digo
strenzi el tuto
E slarga el POnterosso
Ombelico del mondo
O mia Trieste
Stupida e cattiva
…..
Novembre diciotto
Finis Austriae
Equilibrio rotto
L’Impero smembrà
Sventola bandiere
Le nazionalità
Colori su colori
Viva la libertà
Carta
La nuova Europa
Confini su confini
Filo spinà
Intorcolà tra case
Carlo Giuseppe
Barone von Sipolje
Contempla disperà
Disordine e follia
Ne la sua villa al mar
Soto Laurana
El se rifugia
Come ladro in vergogna
Morto el suo mondo
Per lui unica e sola
Catarsi de tragedia
Un colpo de pistola
cenerentola82, chiunque tu sia: hazak baruch!!! ( e grazie )
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