23 Marzo 2013

I goriziani non vogliono centrali a biomasse in città

No alla centrale a biomasse in città: questo è il monito concordemente espresso, nel corso di una riunione svoltasi venerdì sera, dall’associazione Essere Cittadini, dal Forum cultura, dall’associazione Skultura, da rappresentanti di gruppi ambientalisti, dal Comitato promotore della raccolta di firme per esprimere il dissenso dei goriziani al progetto di realizzare in una zona residenziale una centrale a biomasse, da cittadini decisi a volerci vedere chiaro e a fermare un progetto che non piace, non convince e induce la sensazione di un totale scollamento tra esigenze delle persone e decisori responsabili dell’amministrazione della comunità. Infatti lo spettacolo di un camino alto 15 metri davanti alla finestra di casa servirebbe, a chi se lo vede imposto, soltanto a considerare il profitto che da questo insediamento ricaverebbe l’imprenditore che lo realizzi, non certo i benefici della comunità che la ospita tra le abitazioni e a poche centinaia di metri dal centro città. Com’è questa centrale a biomasse: innanzitutto collocata dietro le caserme di via Trieste, a fianco della linea ferroviaria, all’altezza dell’hotel Internazionale, in una zona residenziale che richiede una variante al piano regolatore per poter accogliere un insediamento produttivo; poi è piccola a sufficienza per rientrare nelle previsioni normative relative al funzionamento più ”leggere” rispetto a quelle che riguardano impianti più potenti. In seconda battuta , non risulta in alcun modo giustificata dalle compensazioni costituite dal teleriscaldamento delle abitazioni private ( vantaggio economico per gli abitanti e riduzione delle emissioni dei singoli riscaldamenti domestici) e da una ricaduta economica reale sulla città. Infatti non vi sono informazioni sufficientemente chiare sulle ricadute occupazionali, e l’energia prodotta verrebbe venduta all’Enel, cosicchè nessuno può sperare localmente in bollette più economiche.
Il progetto non si sostiene su di un quadro analitico sufficientemente esaustivo delle condizioni ambientali e climatiche in cui essa andrebbe ad interferire con le proprie emissioni ( la zona di via Trieste è già considerata critica, le aree di impatto in considerazione della effettiva circolazione dei venti sarebbero quelle di Sant’Andrea e Campagnuzza, i rilevamenti cui si fa riferimento nello studio dell’Arpa sono quelli delle postazioni di via Duca d’Aosta, Lucinico e…Gradisca).
E non è tutto qua: la centrale avrebbe una gemella, poche centinaia di metri più in là, verso la rotonda di Sant’Andrea: una zona che era classificata come commerciale e che è diventata, grazie ad una variante arrivata a puntino, idonea ad insediamenti produttivi. Come tale, può ospitare l’altra centrale a biomasse, stesso imprenditore dell’altra e sempre a fianco dei binari ferroviari che trasporterebbero il materiale necessario al ciclo produttivo di energia elettrica.
La mobilitazione della cittadinanza sul problema è molto energica: l’esperienza di essersi ritrovati un ascensore sul colle del Castello quando ormai era troppo tardi per fermarne la realizzazione pare aver insegnato qualcosa, in termini di partecipazione attiva ai processi decisionali del nostro consiglio comunale. Che lunedì sera ha da discutere proprio la spinosissima questione come primo punto all’ordine del giorno e che non potrà ignorare le istanze e le aspettative dei goriziani decisi a tutelare i propri diritti ( alla salute e alla vivibilità della propria città in primis) indiscutibilmente prioritari rispetto un interesse del tutto privato ed esclusivamente economico.

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11 commenti a I goriziani non vogliono centrali a biomasse in città

  1. Rosi ha detto:

    le centrali a bio masse sono altamente inquinanti, specialmente quando le bio masse non sono presenti nei dintorni e debbono essere importate con camion o treni che bruciano combustibile per muoversi.
    Dovrebbero essere costruite solo in zone montane, dove il legno combustibile si trova negli immediati dintorni.
    Poco tempo fa, a Gorizia nella zona industriale, è stata costruita una centrale a bio masse che utilizza un olio che viene prodotto in sud america e poi trasportato con navi attraverso l’oceano e quindi cisterne fino a Gorizia.
    Oltre il disboscamento di territori amazzonici, l’inquinamento delle navi oltre i mari, a noi rimangono i fumi della centrale e il contributo pe l’inquinatore, che paghiamo in bolletta come per l’energia ceduta dai pannelli solari…

  2. Kovacic Massimiliano ha detto:

    A Savogna ad ora esistono già 6 centrali a biomasse. Credo che siano sufficenti.

  3. Alessio ha detto:

    Oggi sul piccolo c’è la versione di Roiz. Se è vero che Ufficio Ambiente del Comune, Provincia, ARPA ed ASS hanno dato parere favorevole alla realizzazione dell’impianto direi che i residenti della zona devono rassegnarsi.

  4. CorsaBlanda ha detto:

    Col cavolo che ci rassegneremo! A costo di andare a incatenarmi davanti le ruspe! Che la costruisca davanti casa sua quella centrale “produci-quattrini-per-lui-e-inquinamento-per-noi”!!!

  5. CorsaBlanda ha detto:

    Anzi…neanche davanti casa sua deve essere costruita…fa male respirare quello schifo anche a lui e ad eventuali suoi vicini! Non ricordo dove, ma ho letto qualche giorno fa un commento che mi era particolarmente piaciuto! A chi diceva che le emissioni sono nella norma e al di sotto delle soglie di legge rispondeva: “anche un’auto può avere le emissioni al di sotto dei limiti di legge, ma chi la lascerebbe 24h su 24h col motore acceso sotto la finestra di casa??”.
    Ho letto l’articolo sul sito del Piccolo citato da Alessio (http://ilpiccolo.gelocal.it/cronaca/2013/03/24/news/roitz-nessun-pericolo-dalla-centrale-a-biomasse-di-gorizia-1.6753556) mi viene da sorridere quando leggo la sua dichiarazione: “i cittadini devono guardare con assoluta fiducia a chi ha competenza e responsabilità in merito, in particolare ai tecnici preparati dei numerosi enti pubblici che hanno competentemente esaminato le documentazioni tecniche da mesi da noi prodotte. Queste professionalità pubbliche, giustamente pubbliche, esistono e sono pagate proprio per tutelare senza dietrologie e demagogie gli interessi pubblici di salute ed ambiente”! Bla bla bla…come se non si sapesse che chi comanda è sempre il dio denaro…tutto il resto sono solo chiacchiere per imbonitori!

  6. gigi ha detto:

    I goriziani non volevano la scuola di finanza, non volevano nei anni 80 un centro commerciale, non volevano l’inceneritore, non vogliono l’ascensore, non vogliono le centrali a biomasse, ma che k….. vogliono sti goriziani??????

  7. Alessio ha detto:

    Si potrebbe sempre fare la scuola della Guardia di Finanza ora, nella sede della Pozzuolo, che tanto non gli serve più, ed allargarla a dietro le caserme, dove si vorrebbe fare la centrale a biomasse.

  8. CorsaBlanda ha detto:

    Io non so cosa vogliono o non vogliono i goriziani, io posso parlare per me dicendo che la scuola di finanza l’avrei voluta eccome se l’avrei voluta, come vorrei che non si chiudesse la Pozzuolo! Negli anni 80 se avessi avuto l’età per poter esprimere un giudizio probabilmente avrei scelto di volerlo il centro commerciale, ma in quegli anni la mia scelta sarebbe probabilmente stata dettata dal considerare il centro commerciale come il futuro e il progresso, per poi dovermi ricredere 30 anni dopo nel vederli deserti come quelli di Romans e Gradisca e nel non trovare più il panettiere, l’alimentari o la drogheria sotto casa perché hanno dovuto chiudere i battenti! Non voglio l’ascensore perché se penso al rapporto costi-benefici dell’opera questo pende notevolmente verso i costi e secondo me non vale l’investimento, poi sarei felicissimo di ricredermi in futuro! Non voglio l’inceneritore e la centrale a biomasse perché sono impianti che vanno costruiti fuori dalla città, in periferia dove non vive nessuno e non a poche centinaia di metri dalle abitazioni!! Quando ero ragazzino giocavo a SimCity e sapevo benissimo che se costruivo una fabbrica inquinante nel centro della città, la soddisfazione dei cittadini della mia città virtuale calava e abbandonavano le loro case e io come amministratore virtuale avevo fallito!
    Infine io da goriziano posso dire quello che vorrei si facesse a Gorizia…vorrei un parco giochi sotto casa al posto di una centrale sputa-veleni, vorrei piste ciclo-pedonali per andare in cimitero in tutta sicurezza invece di gigantesti ed inutili archi di acciaio! Vorrei vedere riqualificata la valletta del Corno per poter andare a passeggiare col cane invece di centri commerciali pieni di genitori che portano i loro figli per rinchiuderli in una gabbia piena di palline colorate per fargli passare il tempo! Vorrei poter fare il bagno nell’Isonzo come si poteva fare fino a pochi decenni fa! Ma tutto questo vorrei farlo non per me, ma per i miei figli, per poter lasciare loro un mondo migliore di quello in cui vivo io! Perché quando sono a pranzo a casa dei miei genitori e si comincia a parlare di politica, ambiente ecc. ecc., mio padre mi chiede scusa ogni volta perché ritiene che se oggi ci troviamo in un’Italia allo sbando la colpa sia sua e della sua generazione! Io non voglio trovarmi nella sua stessa situazione e dovermi sentire in colpa e chiedere scusa a mio figlio per delle scelte sbagliate fatte oggi ma che avranno conseguenze sul suo futuro! C’é un detto dei nativi indiani d’America che dice: “non ereditiamo il mondo dai nostri padri, ma lo prendiamo in prestito dai nostri figli”!

    Questo è il mio libero pensiero di 36enne goriziano che si scusa per essersi dilungato, ma preferisco scrivere qualche parola in più che lanciare brevi frasi ad effetto, senza senso e senza costrutto!

  9. isabella ha detto:

    @8gran bel post!

  10. Siberius ha detto:

    Bravissimo, QUOTO CorsaBlanda!!!!!!!!!!!!

  11. CorsaBlanda ha detto:

    @9 e @10

    Grazie!

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